| | | OFFLINE | | Post: 109 Post: 36 | Registrato il: 13/04/2013
| PdL | Utente Junior | |
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30/09/2016 03:28 | |
C’era un tempo in cui m’arrocavo fra i versi.
E lì – a mo’ di civetta su un ramo – vedevo diversi
quelli simili a me.
Intellettuale, letterato, poeta mi credetti.
Un invasato, uno di quelli maledetti
Quelli simili a me.
Poi, fu tutta una questione di Stile
Uno stillicidio d’inchiostro così:
Poesia
immota
deverbata
fotografica
Nuovamente vegliarda
Una visione fredda
O
Una sinestesia mal riuscita
Ma – in realtà - è
Un serpente che la coda s’ingoia
Sempre mestizia, sempre noia.
Poi
Al passato lo sguardo volsi di nuovo
E piango me stesso come la Vergine il Cristo
Sullo specchio vedo il viso d’un uomo
Che recita ancora la parte del tristo.
Svegliati!
Né letterato e neppure poeta
Viandante senza una meta.
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