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E così
tu
scostandoti come cenere
di un camino nella notte
mi prenderai in questa pioggia
di vento che non ferma
le ore.

Fuori dove l'asfalto
è vita e non solo
scivolata come luce
di macchine e metallo

fra queste piccole
cose

fra rose che ballano in un tempo
immortale

non capisco il tuo collo
nella nebbia e noi
intervalli di un lampo
che fuggono solitari

e grida fra porte di sole.

E allora domani verrò
verrò li per te
in questo tutto verde
che ci da casa

oltre l'ipocrisia della gente
e le città

verrò oltre l'aria
che al mattino si compone e
scompone

fra lacrime

e farfalle

e stelle strillanti sul mare

in nuvole come sipari
strappati di un mondo

in leggerezza impalpabile
e fili d'erba nelle scarpe

e silenzi che svelano
e sangue odoroso
che vive la neve.

Al fianco di secoli
e colori che non parlano

e nulla e senso

fra sogni
e pietre
e favole

all'ombra di questo spazio
vuoto e fatto per morire
a volte di se

così uniremo la polvere
che tanto ci da la strada
nel lungo destino di un viaggio

e forse nel buio con due bicchieri per brindare

amandoci

ci vedremo.

... Notturno...

...tutta d'un fiato per sorreggerla e sentirla.......

quest'opera.......poetica.......

come una creatura....e berla e brindarla........




Sempre Appassionato delle Vostre (in climax)

mi commuovono sempre

e spesso, come questa,

mi recano immagini di Chagal,

l'artista che prediligo,

in quel suo andare tra

realtà e sogno



Un forte abbraccio Valerio,

Walter