Tra mercanti di suoni
e preghiere aggiustate alibi
a profanare il credo serio dei pochi
schiavi d’altrui pensiero
dispongono esche
su infanzie interrotte di vegetali
che hanno torto d’aver sangue bianco
linfa che non impressiona
non lascia vergognose tracce
Appendono a rami
pastori che mai sognarono volare
nè impiccarsi
mentre angeli che caddero nel frastuono
l’anno prima tra brindisi
a parare coltelli alla schiena
vegliano a terra
con ali rotte e volti sgomenti
Vetrine con infinite luci
atmosfere d’ inutili prestigi
a far affiorare da tasche bucate
almeno un dente per sorridere
e collante a occhi maligni
per rinsaldare con doni
avidità e affetti che mai si trovarono
ora utili a copione di recite
Gossip vanità
inzuppato di sacralità
a mercificare una nascita
risultata poi breve per ferocia
degli stessi ai quali fu in dedica
Ogni anno in maschere si festeggia
un’agnello per ucciderlo
molto ma molto prima ..di Pasqua
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Da:Vetriolo
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