Le tre giornate dell’esserci

Le tre giornate dell’esserci anche antichi



Quiete giornate del non esserci
Queste giornate del tornarci in dietro
Di massa prendi qualche spicciolo di euro
Prendi qualche lira in contumacia apparente
Faremo castelli di sabbia costruiremo i nostri
Muri d’inverno quando pioverà e la riva gialla
Oltrepasserà la riviera accasciata restaci accanto
Di reni e di fiumi, di argini
La bella rossa canta la bandiera al vento sarà innalzata
Presto
Canta i piovani, canta saremo presto anche noi
Ricchi in fiori di bianco in farine incartate incantate
E locandine di chiese, in amuleti rosa, in toujours verdi
Sfondo arancione
Tra i mesi poveri e i lumi ci saranno anche meno pietre
Toxe
Prendi delle patate, risponderemo noi, portale davanti
Ai Mc Donald’s e friggile di piatto se mancano loro
Di tre soldi all'elemosina e qualche birra di buon accattivante pub
Minuto.
Vesti i pupi prendi gli ombrelli distoglici i dubbi scadenti
Leggiamoci Omèro e Cassandra madre, tocchiamoci
I testicoli diciamoci perché c’è oggi se c'era anche ieri
E forse domani balleremo un tango.

Chiediamolo al barista ci porti tre birre a me con schiuma