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Santa Messa del giorno 5

Ultimo Aggiornamento: 03/09/2013 11:54
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22 NOVEMBRE
XXXIII SETTIMANA DEL T.O. ANNO PARI - GIOVEDÌ
SANTA CECILIA (m)
Vergine e Martire
MESSALE


Antifona d'Ingresso
Questa è una vergine martire della fede,
che sparse per Cristo il suo sangue;
non temete le minacce dei giudici
e raggiunse il regno dei cielo.

Ecce iam séquitur Agnum pro nobis crucifíxum strénua virgo, pudóris hóstia, víctima castitátis.

Colletta
Ascolta, Signore, la nostra preghiera e per intercessione di santa Cecilia, vergine e martire, rendici degni di cantare le tue lodi. Per il nostro Signore...

Deus, qui nos ánnua beátæ Cæcíliæ celebritáte lætíficas, præsta, quæsumus, ut ea, quæ de ancílla tua devóte trádita sunt, exémpla nobis præbeant imitánda et Christi Fílii tui in servis eius prædicent mirabília. Qui tecum.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Ap 5, 1-10
L’Agnello è stato immolato e ci ha riscattato con il suo sangue, noi uomini di ogni nazione.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.
Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: «Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli».
Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra.
Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo:
«Tu sei degno di prendere il libro
e di aprirne i sigilli,
perché sei stato immolato
e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue,
uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione,
e hai fatto di loro, per il nostro Dio,
un regno e sacerdoti,
e regneranno sopra la terra».

Salmo Responsoriale Dal Salmo 149
Hai fatto di noi, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti.

Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questo è un onore per tutti i suoi fedeli.

Canto al Vangelo Sal 94,8
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.

Vangelo Lc 19, 41-44
Se avessi compreso quello che porta alla pace!

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

Sulle Offerte
I doni che ti presentiamo nel glorioso ricordo della santa martire Cecilia ti siano graditi, Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi l'offerta della sua vita. Per Cristo nostro Signore.

Múnera, quæsumus, Dómine, quæ in celebritáte beátæ Cæcíliæ deférimus, ita grátiæ tuæ efficiántur accépta, sicut eius tibi plácitum éxstitit passiónis certámen. Per Christum.

Antifona alla Comunione Gv 15,5
«Io sono la vite e voi i tralci », dice il Signore;
«chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto».

Ap 7,17 Agnus, qui in médio throni est, dedúcet eos ad vitæ fontes aquárum.

Dopo la Comunione
Signore, che hai glorificato santa Cecilia con la corona della verginità e del martirio, per la comunione a questo sacro convito donaci energia nuova, perché superiamo la forza del male e raggiungiamo la gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Deus, qui beátam Cæcíliam pro gémina virginitátis et martyrii victória inter Sanctos coronásti, da, quæsumus, per huius virtútem sacraménti, ut, omne malum fórtiter superántes, cæléstem glóriam consequámur. Per Christum.


Giovedì 22 novembre
Lc 19,41-44

Se avessi compreso quello che porta alla pace!


«Vi lascio la pace, vi do la mia pace»: qual è questa pace che Dio dona?

Prima di tutto è una pace interiore, una pace del cuore. È quella che permette di volgere uno sguardo di speranza sul mondo, anche se spesso è lacerato da violenze e conflitti.

Questa pace di Dio è anche un sostegno affinché riusciamo a contribuire, con grande umiltà, a costruire la pace laddove è minacciata. Una pace mondiale è così urgente per alleviare le sofferenze, soprattutto perché i bambini di oggi e di domani non conoscano l’angoscia e l’insicurezza.

Nel suo Vangelo, in una folgorante intuizione, san Giovanni definisce chi è Dio in tre parole: «Dio è amore». Se solo cogliessimo queste tre parole, andremmo lontano, molto lontano. Che cosa ci attrae in queste parole? In esse troviamo questa luminosa certezza: Dio non ha mandato Cristo sulla terra per condannare, ma perché ogni essere umano sappia di essere amato e possa trovare un cammino di comunione con Dio.

I cristiani vivono un tempo in cui la vocazione all’universalità, all’ecumenismo, alla cattolicità, deposta in loro dal Vangelo, può trovare un compimento senza precedenti. A partire dal IV secolo, ci sono stati pochi periodi più decisivi per i cristiani. Avranno essi il cuore sufficientemente largo, l’immaginazione sufficientemente aperta, l’amore sufficientemente ardente per rispondere a uno dei primi appelli del Vangelo: ogni giorno correre il rischio di riconciliarsi, essere lievito di fiducia in tutta la pasta umana?

Esiste una via sulla nostra terra per giungere a capire tutto dell’altro?

Un giorno mi dissi: se quella via esiste, comincia da te stesso e impegnati, proprio tu, a capire tutto di ogni uomo. Quel giorno ebbi la convinzione che la decisione presa sarebbe rimasta valida fino alla morte. Si trattava, in verità, di ritornare, e ritornare ancora per tutta la vita, a quella decisione: cercare di capire tutti piuttosto che essere capito.


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_________Aurora Ageno___________
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