Pagina precedente | 1 2 3 4 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

"SCORCI" - Riflessioni quotidiane di Davide Rondoni

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2013 15:11
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
03/04/2013 10:33



Un sorriso d'improvviso


«È comparso d'improvviso», racconta con il mento tremante Zaccaria, l'anziano sacerdote di Ain Karum, marito di Elisabetta, la sterile. Ormai sono passati mesi dai fatti e lui, finalmente, ne parla. È stato zitto un bel po' prima della nascita del loro Giovanni. Settimane a guardare come si muove l'ombra tra l'altare e la lucerna. Per vedere se riappariva. Aveva la bocca spenta ma gli occhi febbrili. E invece no. Una volta, l'annuncio, poi basta. Il popolo lo aveva aspettato all'esterno del tempio durante l'offerta dell'incenso. Non veniva fuori. Dura cosa perdere la parola. Ma più dura per un sacerdote perdere l'immediatezza della fede nel Signore JHWH. Zaccaria è un uomo giusto. Non ha mai gridato in faccia al Signore l'amarezza di non avere discendenza. Lui è della stirpe di Abramo, ma non ha stirpe. E cosa c'è di più importante della stirpe? Quella figura tra l'altare e la lucerna ha detto solo: avrai un figlio. E lui era ammutolito. Come ammutoliscono tutti gli uomini quando sentono un annuncio del genere. Ma in lui era diventato più silenzioso il cuore perché non aveva creduto subito a Gabriele, l'angelo di Dio. Ora finalmente parla, e sorride come un ragazzo.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 194
Post: 194
Registrato il: 30/03/2013
PdL
Utente Junior
03/04/2013 11:19


Oggi prende il via un altro autore con le sue riflessioni, vedo. Ne sono proprio contenta, mi piace molto seguirle.
Grazie Aurora. Un bacione

Sole

OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
04/04/2013 09:59




La fiducia e gli occhi


Elisabetta, la moglie anziana di Zaccaria pensava già che i suoi giorni sarebbero finiti fissando il volto enigmatico del Signore JHWH: «Siamo stati giusti e tuoi servitori. Perché non ci hai dato un figlio?». Lo sguardo di una donna che non riesce ad avere figli è tra i pochi che possono sostenere lo sguardo di Dio. Diretto. Elisabetta non ci credeva quando Zaccaria ammutolito come un cane glielo ha scritto sulla tavoletta di cera. «Figurati» si è detta da sola, con il suo rovo di spini nel petto. «Questo non è diventato solo muto, è pure impazzito». Ma in fondo ai colonnati del cuore, l'anima della sua anima, il suo fiato vitale ha tremato e quel tremore era: «il Signore dispone». A lei intanto il ventre si gonfiava prodigiosamente, suscitando commenti vani e battute. In quei mesi ha guardato il suo uomo sperando che parlasse. Ma si trattava di ascoltare con il cuore. Poi sono venute le doglie, il parto, i segni. È venuto il nome approvato dal silenzio di Zaccaria. Si chiama Giovanni. Ogni tanto guarda il suo bambino nel cortile della casa. Il piccolo a tratti la fissa. E lei rimpiange il silenzio e la solitudine di quelle settimane. Quando Dio parla a un altro e tu devi solo fidarti. Ora invece deve credere ai suoi occhi. A quel che cresce dentro suo figlio come un uragano.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
04/04/2013 10:01

Re:
SoleInvernale, 03/04/2013 11:19:


Oggi prende il via un altro autore con le sue riflessioni, vedo. Ne sono proprio contenta, mi piace molto seguirle.
Grazie Aurora. Un bacione

Sole





Grazie a te Sole cara!! Buona lettura, sempre! Ciao sensibile amica [SM=g27987]

Aurora



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
05/04/2013 10:58



Pazienza e vertigine


Gioacchino e Anna sono nonni di Gesù. Buone persone. Probabilmente avevano pensato per la piccola Maria un destino di purezza. Una consacrazione al tempio, qualcosa del genere. Una cara bambina. Loro, muti nella casa di terra nel piccolo villaggio di Nazareth, non potevano immaginare. Erano soddisfatti che si fosse trovato per lei un buon compagno, che non la lasciasse sola. Che si prendesse cura. E invece. Ora stanno muti in silenzio tra i muri di terra. Visi di terra. Non sanno cosa pensare. Non era previsto. A una certa età le sorprese si dovrebbe essere capaci di sopportarle. Ma questa come si fa. È come un morire. Un cadere. Un venir giù. La loro bambina, la loro ragazza. Cosa dirà la gente. Giuseppe non era quel che sembrava? Gioacchino sembra invecchiato di mille anni. Anna, invece, è piena di nubi sulla fronte, ma ha negli occhi qualcosa di inquieto. Le ragazze, si sa, con le buone madri si confidano. Anna non sa se parlarne al vecchio sposo. Non è che non capirebbe… Ma sai come sono gli uomini, su certe cose sono impulsivi. E qui, invece, se è vero quel che ha confidato Maria, c'è da allargare le braccia più del cielo. Da disporre il cuore alla più grande pazienza. Alla grande vertigine. C'è da reiniziare. Anche per loro, i nonni, un ricominciamento del tempo.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
06/04/2013 10:26



Sì di cielo e lacrime


Maria ha tremato dinnanzi all'annuncio dell'Angelo. E disse «sì». Perché senza il sì di una ragazza nemmeno Dio può iniziare una storia d'amore libero. La più grande storia d'amore libero. «Sì» ha mormorato di nuovo, dopo che l'angelo se ne era partito da lei, da sola nella stanza. E lo ha pensato uscendo dalla sala delle nozze di Cana, quando il suo strano figlio ha iniziato quasi controvoglia ad andare incontro al suo destino. E quando lo ha sentito urlare: «Chi sono mia madre e i miei fratelli? Quelli che fanno il volere del Padre mio». E lei ha detto «sì» sentendosi ancora strappare suo figlio dalla carne. E lo ha mormorato quando s'era fermato e alla vedova di Nain disperata per la morte del suo ragazzetto, aveva detto «Donna non piangere». E dopo quell'azzardo pieno d'amore, aveva risorto il ragazzo. «Sì, sì…». E quando lo aveva sentito alzare la voce contro i Farisei e Sadducei e parlare di sé -tra le urla di coloro che deridevano- come del pane che dà vita eterna. «Sì…». È arrivata in silenzio sulla via della croce, accostandosi ai suoi capelli impiastrati sotto le spine, ai suoi occhi pieni di dolore, perché lui possa sentirlo da lei ancora, l'unica che può dirglielo con il cielo tra le lacrime. E così ripeterlo con lei con la bocca piena di sangue: «Sì, sì…».


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
08/04/2013 10:55



Il soffio e il grido


Giuseppe non aveva mai chiesto a Maria le parole esatte dell'angelo. Ne aveva timore. Ma ora forse a lei giova ricordare. Se ne è pentito, lei deve solo ispirare forte, soffiare. Avessero trovato posto nel caravanserraglio. Lei nelle ultime spinte ha gli occhi di acqua e pietra. Stringe il bordo della mangiatoia, tendini bianchi nei polsi. «No, ascolta… ha detto… è figlio dell'Altissimo, lo Spirito scenderà su di te e l'ombra della potenza…». Un altro spasmo. I capelli appiccicati alle tempie. «l'ombra si stenderà… su di me». «Ora respira, respira, – dice Giuseppe – non importa…». Non sa bene come funzionano queste cose. «E io ho detto: come è possibile? lui, l'angelo, ha parlato di Elisabetta…». «Sì, ha partorito anche lei… non sembrava possibile». Le ha lasciato lo straccio bagnato sulla fronte. Si sporge dal suo riparo per guardare se l'ha ancora. «E io ho detto all'angelo…». Onda lunga, dirompente. «Soffia» dice Joseph, da dietro la parete. Animali sparsi danno muggiti, belati. Lei ha rigida la testa come un vitello legato. Poi sente qualcosa di vivente arrivare, il minimo cranio, uno scricciolo, il visino cianotico. Una colata di metallo fuso. Ora rompe il respiro: «E ho detto sì! sia così!». Lo grida. Tutto il fiato.«Poi l'angelo se n'è andato» dice girando la testa contro la parete, tra lacrime luminose. E attira a sé il piccolo essere bagnato, sanguinoso.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
09/04/2013 08:45



Quegli occhi segnati



Il globo rosso fuoco come magma esce dal cielo. La stella enorme. La notte è venata da belati lontani o da cosa. Nel caravanserraglio dormono tutti. Uomini, bestie. Solo attorno a questi fuochi sparsi nel niente stanno uomini con gli occhi che brillano nell'oscurità. Alcuni vorrebbero essere da qualsiasi altra parte. Altri stanno dove devono stare. Tra le loro pecore, a trarre la vita dalla vita, il respiro dalla fatica. In quei pensieri la loro vita si fa triste e profonda, o triste e cattiva. Hanno visi simili intorno ai fuochi, magri, barbe dure, nasi sottili. Mantelli tirati sulla testa per il freddo. Piatti di rame accanto ai piedi. Ciotole di spezie. Ma gli occhi brillano in modo diverso. Ad alcuni le fiamme danno un oro antico, altri sono ritirati dietro a un velo opaco di pigrizia. Altri ancora sono acqua buia o ambra dove rabbrividisce una luce. A Giuseppe hanno dato del vino, coperte di lana. Lasciano che prima le grida e poi il mugolio della bocca serrata della donna escano dalla grotta. Se ne sono rimasti ai fuochi, masticando carne di pecora, bevendo dalle fiasche ormai sgonfie. Le palpebre gialle, pesanti. La stella di fuoco e color sangue esce dalla notte. Poi senza bisogno di dirsi niente tra loro, come se l'aria diramasse un comando, si alzano. I loro occhi segnati sono i primi che Lo vedono.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
10/04/2013 10:43



Doni e profumo nell'aria



Questi maghi hanno la faccia da ragazzi. Stasera non sembrano i grandi sapienti e capi popolo che hanno traversato deserti e valli. E deviato dallo sguardo palude di Erode il Grande. Sembrano ragazzi. Eccitati. Allungano la testa, fanno inchini, sanno dire poche parole. Maria non sa cosa dire. Giuseppe non sa come tenere le mani. E quelli gliele hanno riempite di sacchi, di doni, di cose che lui non ha mai visto. Sono apparsi come un sogno sulla porta della casa dove hanno trovato rifugio dopo il parto misterioso nella caverna. Sono entrati senza dire nulla. Silenziosi nei mantelli, nelle vesti fruscianti. Maria ha avuto timore, s'è stretta il piccolo in braccio. Giuseppe ha mostrato delle povere sedie. Ha chiamato un ragazzino perché corresse al mercato a prendere qualcosa da offrire a questi visitatori inattesi. Ma loro non hanno toccato né acqua né pane. Hanno guardato con i loro occhi truccati, con le loro palpebre lungocigliate il bambino in braccio alla ragazza. E scambiato brevi mormorii tra loro, annuendo. Se ne sono andati lasciando doni e un profumo strano nell'aria. I più anziani di loro uscendo avevano di nuovo una faccia serissima. Hanno alzato gli occhi verso il cielo. E li hanno socchiusi come a sentire la musica delle stelle.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
11/04/2013 09:05



I primi angeli custodi


I soldati di Erode correvano come cani. Correvano, cani. Uscendo dal palazzo avevano ingurgitato il vino speziato che brucia via tutti i pensieri. E cominciato a colpire senza nemmeno guardare. Si avventavano sulle culle o tra le braccia delle madri. Solo il tempo di morire. Non avevano occhi i soldati. Alcuni sono stati trovati a vagare nel niente molte ore dopo. Le madri sono restate di pietra. Perso il senno. Alcune cadute a terra non volevano più alzarsi. Che bambino cercate, non il mio… Dicevano o non riuscivano a dire, non è il mio bimbo, non è lui. Erode è facile alla strage. Ma stavolta cosa lo ossessiona? Le madri non sanno dove nascondersi, sguardi come voli impazziti. Dove si può nascondere un bambino allo sguardo radar del Re? Sono restate immobili millenni. Sono ancora a terra, o a braccia distese e smarrite sulla porta, sedute nel buio della stanza. Sono immobili, mormorano i nomi degli innocenti. Non le sentite? A Erode un male divorerà il ventre e la bocca, sarà sepolto su una collina da dove si vede Nazareth, il luogo dove cresce il bambino che non ha trovato. I piccoli innocenti sono stati la pattuglia che ha protetto la fuga del re bambino. Sono stati lo scudo, i suoi primi angeli custodi. Ditelo alle madri, ripetetelo sempre, carezzando le fronti impietrite.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 194
Post: 194
Registrato il: 30/03/2013
PdL
Utente Junior
11/04/2013 12:39


Questa pagina della storia non l'avevo mai letta proprio così. I Vangeli non entrano tanto nei dettagli. Ma questo scrittore ha una forza di pensiero eccezionale... Come fa tremare la sua descrizione di questa tragedia!

Sole

OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
12/04/2013 09:42



Il vecchio e l'atteso


S'è aperta la ferita chiarissima dello sguardo tra le palpebre. Il vecchio Simeone ha accolto l'offerta dei due sposi. Due tortore, come si prevede sia per chi non ha granché. Non un capretto, non un animale grosso. Ma il vecchio non le ha neanche guardate. Di solito mormora tenendo gli occhi socchiusi. E il capo basso. Compie molte volte questo rito, girando tra i villaggi e i paesi. Ma ora che ha visto il bambino portato alla circoncisione, ha sollevato il viso, ha aperto di più le palpebre. Come se stesse vedendo qualcosa che non s'aspettava. Qualcosa dalla sabbia dei secoli, dai fantasmi del tempo. Qualcosa da tutta la nenia di parole mormorate nelle preghiere. Dai soffi di caldo nei deserti. E ai due sposi ha detto cose che loro non hanno compreso lì per lì. Ma hanno compreso che il vecchio Sacerdote ha tremato nella voce. E mentre se ne stavano lì con le due tortore in mano e il bambino che piangeva, hanno sentito il canto di un vecchio fedele, di uno struggimento del cuore, di un uomo che può lasciare andare il respiro, gli ormeggi della vita. Uno che può dire al cielo «Ora lascia che il tuo servo vada in pace, perché ho visto…». Come se chi doveva venire, l'atteso, sia finalmente arrivato.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
13/04/2013 08:27



Un gesto lentissimo


Mentre il piccolo piangeva, si è avvicinata anche Anna, la vecchia di ottantaquattro anni che vive nel tempio. Ha affiancato a loro il suo volto rugoso, ormai senza più età. La profetessa, la chiamano. In realtà non parla quasi mai. Non si muove. Un fagotto nero. Sta sempre nell'angolo vicino all'entrata. All'alba la trovi già lì, chiusa e raccolta nella sua veste nera e lisa. Il viso sempre basso, sfuggente alla luce. Se ne sta acciambellata per terra, come una cagna di Dio. Ha perso i denti. Si nutre di qualcosa che le viene portato da un'altra donna quasi vecchia come lei: in silenzio gliela mette innanzi. Non si dicono niente, continuano a dire le preghiere guardandosi un istante poi esce. Anna si è mossa dall'angolo dove se ne sta di solito a biascicare salmi e preghiere. Ha voluto vedere anche lei il bambino. Ha sentito il sacerdote Simeone che diceva cose strane. Poi l'anziana ha sollevato la mano scheletrica per toccargli il viso mentre il piccolo piangeva. Un gesto lentissimo. E ha alzato gli occhi, pezzi di cielo notturno. Non ha detto niente, ma le tremava il labbro inferiore. Una specie di sorriso è passato sul suo volto grigio. Giuseppe ha stretto il suo bambino al petto. E lui e Maria se ne sono usciti dal tempio sotto il cielo vasto, in mezzo all'altra gente.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
15/04/2013 10:56



Come pianto di bestia



Per cacciare via questi pensieri Erode il Grande prova ad alzarsi. Questa è l'ora peggiore per lui, quando la mattina si rompe e le forze non gli bastano. Il cancro gli sta divorando la bocca, gli impedisce di mangiare gli infusi che gli preparano i medici. E da tempo anche le donne non danno vigore al corpo sfatto. Ha dolori allo stomaco. Non digerisce, non trattiene più in corpo nulla. Servi muti cambiano le sue vesti e lo lavano ogni mezzora. La morte sta stendendo la sua ala buia su di lui. Il re lo sa. E per cacciare anche questo pensiero prova a concentrarsi sulle questioni della successione. Nel testamento ha scritto: Archelao. Ma ancora non lo ha mandato a Roma per avere il suggello da Augusto. Il regno dovrà essere suo. A Filippo e ad Antipa lascerà altre parti di territorio con i titoli di Tetrarca. Il fiato fatica a venire, ma si sente più forte. Forse la morte si tiene lontano con il potere e la crudeltà. O il gorgo lo sta per afferrare. Non sente più dolergli il cancro al volto e al ventre. Anche lui, Erode il Grande, sta finalmente diventando un'ombra. Apre la bocca per gridare il nome di Mariamne. Ma quel che esce è solo un grugnito disgustoso che sfinisce come un pianto di bestia. Gli inservienti abbassano la testa ed escono. È l'ora.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 194
Post: 194
Registrato il: 30/03/2013
PdL
Utente Junior
15/04/2013 15:13


Aurora, continua per me la sorpresa di questo topic. E' straordinario. Mai avevo letto questo ritratto di Erode! L'autore è una grande penna!
Grazie cara amica!

Sole

OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
16/04/2013 10:26



L'uomo dei sogni


Giuseppe è un uomo dei sogni. Aveva un compito: stare con Maria. E anche quando in paese pensarono che avesse lui tradito era restato con lei. Aveva appoggiato il suo «sì», secondo al primo di lei. Aveva tremato. Ma infine aveva deciso di non lasciarla sola. Di non lasciarla nella grande solitudine dove si trova chi dice di «sì» a Dio. Un uomo posato, un lavoratore. Ma un uomo dei sogni. Li riceve nel suo cuore libero come le nubi sui monti: «Tienila con te». Oppure: «Fuggi in Egitto»… Ora guarda il bambino tornare dai giochi al fiume con gli altri bambini di Nazareth. Lo vede arrivare dalla soglia di casa dove al calare del sole si ferma a fare dei segni in terra. È un falegname, gli piace fare disegni, linee strane. Il piccolo arriva in mezzo ai suoi compagni di sette otto anni. Giuseppe ricorda la notte in cui si sospese la grande stella e molti vennero a vedere. Ricorda il sole basso delle paludi verso Rhinocolura, al confine con l'Egitto. Nazareth, villaggio di centocinquanta abitanti, sulle colline della tribù di Zebulon, verso la piana di Yzreel, Dio semina, non pareva destinato a grande sorte. Ma quest'uomo dei sogni sorride sulla porta. Vede avvicinarsi il suo bambino. Lo afferra per le braccia, lo fissa negli occhi, vorrebbe dire qualcosa. Ma dice solo: «Sei sudato, andiamo dentro».


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
17/04/2013 11:00


I mormorii e la prova


Giuseppe ricorda quando li chiamarono al tempio a Nazareth. Su lui pendeva un'accusa grave, lo assediavano i mormorii della gente: la ragazza vergine che gli era stata affidata in moglie per accudirla pura era incinta. Aveva tradito la fiducia dei sacerdoti e degli anziani. Per lui la punizione massima. Per lei, se fosse stata trovata colpevole, non ci sarebbe stata che la via dell'esilio e della vergogna. La ragazzina che a tutti sembrava perfetta, custodita per Dio, quella che a tre anni mentre saliva le scale non si voltò verso i genitori, come segno divino di predilezione, proprio lei aveva subito chiacchiere infami. Si preparava la vergogna amara. Gioacchino e Anna avrebbero voluto morire, anche se sapevano che lei... Diedero ai due da bere «l'acqua della prova». Bevendo l'acqua e girando attorno all'altare del tempio il mentitore si sarebbe coperto di macchie. Ma né su Giuseppe, né su Maria comparvero segni. Furono osservati da decine di volti induriti dal sole, assiepati dentro e fuori il piccolo tempio di Nazareth. Tra le gambe si infilavano pecore e galli. Attesero le parole del capo della Sinagoga. Anche le donne con Anna nell'ombra delle stanze di terra secca. E quando sentirono il sacerdote dire: «Non mentono», il volto dei più religiosi tra quegli uomini e donne furono traversati dalle nubi e da corse di cose strane.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
18/04/2013 10:42



Grandi cose


Giuseppe rivede contro il tramonto il giorno in cui Maria tornò da Ain Karum, dalla casa di Elisabetta. Era turbata. E più grossa! Ma non era solo stanca per il viaggio di tre giorni e l'assenza di tre mesi. La cugina dove era andata per aiutarla e anche per togliersi da dosso gli occhi obliqui degli abitanti di Nazareth, le aveva raccontato di Zaccaria, che era ammutolito nei mesi prima della nascita di Giovanni. Ma la cosa più strana, aveva detto Maria seduta sulla panca di legno che Giuseppe aveva fatto mettere in cucina, è stata subito, all'arrivo. Elisabetta le ha rivolto un saluto enigmatico, come se sapesse qualcosa che riguarda i due bambini. I due piccoli che stavano per nascere. Poi Maria lo guarda e sta per dire qualcosa altro. «E io…». Ma tace. «Cosa, Maria?» chiede Giuseppe. Ma lei ha deviato lo sguardo. «Abbiamo passato molto tempo insieme» gli aveva raccontato «e ho visto nascere il piccolo Giovanni». Il nome significa: Dio ha avuto misericordia. Un figlio donato. Come tutti. «Sono state profetizzate grandi cose per lui». Poi Maria aveva socchiuso gli occhi: «Anche per lui…».Giuseppe non ha voluto sapere cosa si erano dette le due donne. Lui è dell'idea che se Dio deve farti sapere qualcosa di importante te lo fa conoscere senza bisogno di chiacchierare tanto.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
19/04/2013 10:46



Ancora è presto


La foglia del melograno trema nel vento. Poi cade lentamente sul volto dell'uomo addormentato. L'albero che protende i suoi rami sopra l'acqua del fiume è verde, anche se i primi ruggiti del sole e i silenzi della stagione secca arrivano da lontano, rubano colore alle foglie, portano i primi deliri dell'aridità. Maggio è un mese violento da queste parti. La foglia roteando sottile cade e si posa per un attimo, lambisce l'occhio sinistro chiuso dell'uomo. Poi sfila leggera a terra. Al tocco di quella carezza casuale, Giovanni apre l'occhio. La pupilla è colore del bronzo scuro, ma il sole che filtra tra i rami le dà qualche riflesso verde. Ha quasi trent'anni. Erode il Grande è morto pochi anni dopo la sua nascita, avvenuta tra oscuri prodigi dalla vecchia chiamata Elisabetta. Anche lei non c'è più. Ombra come Erode, come suo padre Zaccaria. E quanti altri. Fissa il cielo bianchissimo.
Non ricorda cosa sogna. Il cielo rade via tutte le immagini dagli occhi. Al risveglio, il mondo è come un leone che lo assale.
Oggi il bianco dell'alba è fiacco. La vegetazione sugli argini è verde, ma poco lontano, fuori dalla valle del Giordano, iniziano nuovamente la pietra, la polvere. Ancora è presto. I primi arriveranno quando il sole inizia ad alzarsi.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
20/04/2013 10:37



Cos'altro conta?


Il volo di un grande uccello segue per un poco a mezz'aria l'argine sinistro, sfiorando i canneti grigioverdi che si allungano pigramente sull'acqua.
Naaman il profeta si bagnò sette volte a queste rive, al tempo del profeta Eliseo quando nella Samaria circondata dagli Aramei mezzo chilo di sterco di colombo costava novecento grammi d'argento. In quel tempo i Baal insidiavano il culto e la terra di YHWH. C'era guerra feroce tra gli adoratori dei Baal e i suoi fedeli. Scattavano agguati. Si aprivano gole. Teste spaccate da asce di pietra. E gli dei stavano ad assistere dalle cime dei monti o attaccati come falchi ciechi alle braccia dei guerrieri. Naaman il profeta raccolse due sacchi di terriccio dal Giordano per portarseli nella regione straniera dove si sarebbe recato, e così poter comunque adorare il Signore sulla sua terra. La terra, il Dio. La stirpe. Cos'altro conta? Per un attimo Giovanni sosta disteso, gli occhi sbarrati al cielo vasto. Una formica gli cammina sul dorso della mano ancora distesa lungo il fianco. Quando si alza rapido come un puma anche i suoi discepoli si alzano, nascosti nei canneti, sui cespugli lungo le rive in qualche cavità. Lo cercano con lo sguardo, alzano i musi, ne annusano la presenza come cuccioli. Come se avessero paura di perderlo. Cosa griderà oggi?


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
22/04/2013 09:39



Strappato via


Il suo vestito è pelli di cammello. Scende sull'argine. Un ragazzo gli allunga un cucchiaio. Lui ficca in bocca il miele amaro. Non guarda i suoi. Giovani che han sentito l'energia del suo corpo opporsi alla sventura, ai romani e a re corrotti. In lui qualcosa si oppone alla malora che insidia ogni vivente. Il Giordano non è ancora ingrossato dalle nevi dell'Ermon. «Volete da me un segno?!». Voce che si schianta nell'aria. «Vi battezzo se volete purificarvi. Se avete cuore vipera non venite!». Questo cielo bianco si deve rompere. «Vi considerate salvi perché appartenete al popolo di Dio. Ma Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. La scure è già alla radice degli alberi! E quello che non porta buoni frutti sarà tagliato, via nel fuoco». Alcuni trovano che sia saggio unirsi per una marcia su Gerusalemme. Altri apprezzano la fermezza contro Antipa. Altri per un duro spettacolo. Molti profeti hanno invitato il popolo a convertirsi, ma lui solo lo rovescia con la testa nell'acqua. Un tizio barba bianca grida: «Sei tu il messia?». Giovanni tace, poi: «No, non lo sono». Sta per aggiungere altro. Ma solo più piano: «Io sono: voce di uno che grida nel deserto». È cresciuto nelle Scritture e nel tempio. Poi qualcosa lo ha strappato via, tra i sassi la sabbia il vento.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
23/04/2013 09:00



Ma il potere no


Anche oggi servi dei sacerdoti e degli scribi sono apparsi a un certo punto dal dorso della collinetta: «Se non sei il Cristo perché battezzi?». Ma una donna del popolo, con le gambe già nell'acqua, si mette a gridare: «Giovanni, dicci cosa dobbiamo fare?». Ha la faccia tesa, segnata da anni e dolori. «Chi ha due tuniche, dice piano Giovanni guardandola sapendo di schiantarle il cuore, ne dia una a chi non ne ha». Quella abbassa gli occhi sull'acqua verdastra.«E noi, cosa dobbiamo fare?», dice un soldato che sta sull'argine. «Non maltrattate, non estorcete, contentatevi delle vostre paghe». Dai servi arriva ancora la richiesta: «Allora, Giovanni, chi sei?». La folla si avvicina, lo stringe. Visi segnati dal sole. Si riparano gli occhi per vederlo. Giovanni li guarda. Negli occhi di qualcuno ha visto fede sincera. In molti vede una esaltazione senza senso, o una ira disperata. Quelli che sono in collera con gli uomini e allora pensano di amare Dio. Molti vengono per ridestare il petto morto. Potrebbe guidarli come Simone di Perea, che appiccò il fuoco al palazzo di Erode. O Athronges, l'invasato che creò un suo piccolo regno. Ma il potere non appartiene ai profeti. E lui è della razza dei profeti. Ma alla mattina vorrebbe aprire gli occhi e vedere un segno chiaro di Dio.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 194
Post: 194
Registrato il: 30/03/2013
PdL
Utente Junior
23/04/2013 15:11


Giovanni il Battista. Che uomo... che figura conosciuta poco, almeno da me.
Mi ha sempre impressionata quella che mi pareva essere la sua durezza. Invece forse non lo è, non si tratta della durezza che io intendo. Giovanni è profeta. Non può velare, mascherare il pensiero che gli viene da Dio, ecco... forse non sa ancora di essere già con Dio, o invece sì..?
Lui comunque parla andando al nocciolo della questione, e qui mi pare di capire: la purezza di cuore. Questa avvicina a Dio....
Io mi vedo così povera di virtù, San Giovanni aiutami tu

Sole

OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
24/04/2013 11:18



Confuso alla folla



In certi giorni Dio somiglia al delirio più alto, perché vuole tutto il cuore di un uomo. Giovanni alza il viso verso la folla sull'argine: «Io vi battezzo con l'acqua del fiume caro ai nostri padri. Ma viene uno che è più forte di me, uno… uno al quale io non sono degno neppure di sciogliere il legaccio dei sandali». A queste parole i suoi discepoli lo guardano come piccoli lupi. Il suo sguardo è fermo sui gorghi dell'acqua. «Lui vi battezzerà in Spirito e fuoco». I suoi discepoli stanno a testa bassa vicino a lui. La folla sentendo le ultime parole di Giovanni è restata un po' confusa... Qualcuno accenna ad andarsene, piccoli gruppi si staccano. Poi Giovanni vede uno che cammina da solo. È sulla linea alta delle dune coperte di cespugli dietro l'argine. La sua figura contro il cielo bianco. È un suo cugino, Gesù di Nazareth. Scende verso l'argine, si confonde alla folla, Giovanni lo perde di vista. Ma smette di parlare, si ritira verso gli alberi dove sosta di solito coi suoi discepoli. Loro, vedendo che se ne va lasciando la gente in attesa, lo seguono un po' sorpresi. Ma è uomo di scarti, di ritrosie oltre che di proclami e grida. Non dice niente. Si avvicinano con sguardi interrogativi. Ma quando è così pensoso, nessuno parla. Il giorno esplode in cielo.



Davide Rondoni


_________Aurora Ageno___________
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
25/04/2013 10:22



Un velo bruciante


«Dice il Levitico: non scoprirai la nudità della moglie di tuo fratello. È la nudità di tuo fratello». Le parole soffiate dall'ombra magra arrivano in faccia al Tetrarca come uno schiaffo. Le invettive che Giovanni lancia contro la poca fede dei giudei lo annoiano. Ma l'attacco a lui, alla sua donna è un velo bruciante. «E dunque cosa prevedi, Giovanni?» lo ha interrotto. «Il regno dei cieli è vicino» dice l'uomo con occhi indefinibili. Erode si alza per osservarlo meglio, a un passo. Lo incuriosisce. A che serve questo profeta? Vorrebbe che Giovanni desse almeno qualche luce alla stanchezza che lo tormenta. Può forse chiedergli come tornare ad essere il giovane Antipa che irridendo a ogni legge di chissà che Dio possedeva la splendida moglie del fratello davanti al fantastico panorama di Roma. Dove trovare ancora forze così tremende, assolute, felici? Ma quello tace, perfetto nel suo Dio. Si accomiatano, ma prima Erode si avvicina. E con un improvviso abbraccio quasi da amante lo attira addosso al suo petto vestito di seta. E gli bisbiglia all'orecchio come in un bacio: «Non ti ucciderò, per ora, anche se continui a gridare come una cammella in amore. Sappi che ascolto la tua voce da lontano, anche da molto lontano».
E nemmeno lui sa più se questa è una minaccia o una preghiera.


Davide Rondoni



_________Aurora Ageno___________
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi


Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:23. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com