| | | OFFLINE | | | Post: 249 Post: 148 | Registrato il: 07/09/2004
| Moderatore | Utente Junior | |
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14/05/2014 19:56 | |
Alda le tue membra stanche
inchiodate alle porte dei sogni
come bare per bambini
per anni nel brusio dei dimenticati
dietro pareti bianche d’ospedale
nel ferro arrugginito dei letti
camminavi con un raggio di sole
fra le tue mani di cartapesta
il fiore di una poesia per gli ammalati
di questo assurdo mondo
Alda il tuo urlo disperato nella notte
era la musica di tutti i pazzi
nelle stanze ubriachi di medicine
legati con cinghie di silenzio
con le pantofole bucate ai piedi
e un notturno di Chopin da ballare
ma la penna trafiggeva lo spazio
di quell’inferno dorato
e portava i tuoi occhi fino al giorno
anche quando nel buio ti rinchiudevi
come un usignolo ferito
e le tue ali sbattevi sul pavimento
sporco
per un attimo di amore
un angolo in cui cullare il tuo minuto
di eterno risveglio
come una forza il tuo verso nella follia
come vento sulle cose si sollevava
parlando di un altro tempo ancora
oltre la morte e il manicomio
oltre il cristallo rinchiuso e più puro
della tua stessa vita
fino alle luci di un’alba senza nome
oltre le lacrime versate sul materasso
dei tuoi giorni
fino a noi.
(dedicata ad Alda Merini)
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