| | | OFFLINE | | | Post: 156 Post: 156 | Registrato il: 14/06/2005
| Moderatore | Utente Junior | |
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08/07/2005 23:36 | |
Sulla mia scarpa destra c’era scritto foglia,
su quella sinistra vento e acqua di radiatore,
il mio cappello aveva un foro
che un beccaccio aveva trapuntato
lo stesso giorno che all’alta torre
si vide il fumo della proprietà
del vecchio barone Sompelli
bruciare, bruciare e rimpicciolirsi.
Mia moglie e mio figlio litigavano
per via dei compiti, poi guardavano
programmi alla TV rimanendo
completamente muti, io rientravo
lento e con la giacca fumata, con qualche regalo
a volte e qualche rimprovero; immaginavo
tutto ciò che mi ero perso.
Un tizio, spaccandomi il setto nasale,
una sera, strillò tutto il tempo per portarmi
all’ospedale, ma solo dopo fui gelato nel cuore
dall’aria secca di un Dicembre, dopo che quei
avesse richiuso la porta del bar.
Ora i pini mi sorvegliano, i vermi
mi nidificano, fradici fiori mia moglie
deposita andandosene libera del mondo
e prigioniera di sé; e mio figlio sarà presto
un uomo, un bestemmiatore di governi,
un pulitore di radiatori fratturante setti nasali. |
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