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ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE - di Lewis Carroll - Fiaba

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2008 18:57
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IL BALLO DEI GAMBERI



La Falsa-testuggine cacciò un gran sospiro e si passò il rovescio d'una natatoia sugli occhi. Guardò Alice, e cercò di parlare, ma per qualche istante ne fu impedita dai singhiozzi.
- Come se avesse un osso in gola, - disse il Grifone, e si mise a scuoterla e a batterle la schiena. Finalmente la Falsa-testuggine ricuperò la voce e con le lagrime che le solcavano le gote, riprese:
- Forse tu non sei vissuta a lungo sott'acqua... ( - Certo che no, - disse Alice) - e forse non sei mai stata presentata a un gambero... (Alice stava per dire: - Una volta assaggiai... - ma troncò la frase e disse: - No mai): - così tu non puoi farti un'idea della bellezza d'un ballo di gamberi?
- No, davvero, - rispose Alice. - Ma che è mai un ballo di gamberi?
- Ecco, - disse il Grifone, - prima di tutto si forma una linea lungo la spiaggia...
- Due! - gridò la Falsa-testuggine. - Foche, testuggini di mare, salmoni e simili: poi quando si son tolti dalla spiaggia i polipi...
- E generalmente così facendo si perde del tempo, - interruppe il Grifone.
- ...si fa un avant-deux.
- Ciascuno con un gambero per cavaliere, - gridò il Grifone.
- Eh già! - disse la Falsa-testuggine: - si fa un avant-deux, e poi un balancé...
- Si scambiano i gamberi e si ritorna en place, - continuò il Grifone.
- E poi capisci? - continuò la Falsa-testuggine, - si scaraventano i...
- I gamberi! - urlo il Grifone, saltando come un matto.
...nel mare, più lontano che si può...
- Quindi si nuota dietro di loro! - strillò il Grifone.
- Si fa capitombolo in mare! - gridò la Falsa-testuggine, saltellando pazzamente qua e là.
- Si scambiano di nuovo i gamberi! - Vociò il Grifone.
- Si ritorna di nuovo a terra, e... e questa è la prima figura, - disse la Falsa-testuggine, abbassando di nuovo la voce. E le due bestie che poco prima saltavano come matte, si accosciarono malinconicamente e guardarono Alice.
- Vuoi vederne un saggio? - domandò la Falsa-testuggine.
- Mi piacerebbe molto, - disse Alice.
- Coraggio, proviamo la prima figura! disse la Falsa-testuggine al Grifone. - Possiamo farla senza gamberi. Chi canta?
- Canta tu, - disse il Grifone. - Io ho dimenticate le parole.
E cominciarono a ballare solennemente intorno ad Alice, pestandole i piedi di quando in quando, e agitando le zampe anteriori per battere il tempo. La Falsa-testuggine cantava adagio adagio malinconicamente:

Alla chiocciola il nasello: «Su, dicea, cammina presto;
mi vien dietro un cavalluccio - che uno stinco m'ha già pesto:
vedi quante mai testuggini - qui s'accalcan per ballare!»

Presto vuoi, non vuoi danzare?
Presto vuoi, non vuoi danzare?

«Tu non sai quant'è squisita - come è dolce questa danza
quando in mar ci scaraventano - senza un'ombra di esitanza!»
Ma la chiocciola rispose: - «Grazie, caro, è assai lontano,
e arrivar colà non posso - camminando così piano.»

Non potea, volea danzare!
Non potea, volea danzare!

«Ma che importa s'è lontano» - all'amica fe' il nasello
«dèi saper che all'altra sponda - c'è un paese assai più bello!
Più lontan della Sardegna - più vicino alla Toscana.
Non temer, vi balleremo - tutti insieme la furlana.»

Presto vuoi, non vuoi danzare?
Presto vuoi, non vuoi danzare?

- Grazie, è un bel ballo, - disse Alice, lieta che fosse finito; - e poi quel canto curioso del nasello mi piace tanto!
- A proposito di naselli, - disse la Falsa-testuggine, - ne hai veduti, naturalmente?
- Sì, - disse Alice, - li ho veduti spesso a tavo... - E si mangiò il resto.
- Non so dove sia Tavo, - disse la Falsa-testuggine - ma se li hai veduti spesso, sai che cosa sono.
- Altro! - rispose Alice meditabonda, - hanno la coda in bocca e sono mollicati.
- Ma che molliche! - soggiunse la Falsa-testuggine, - le molliche sarebbero spazzate dal mare. Però hanno la coda in bocca; e la ragione è questa...
E a questo la Falsa-testuggine sbadigliò e chiuse gli occhi. - Digliela tu la ragione, - disse al Grifone.
- La ragione è la seguente, - disse il Grifone. - Essi vollero andare al ballo; e poi furono buttati in mare; e poi fecero il capitombolo molto al di là, poi tennero stretta la coda fra i denti; e poi non poterono distaccarsela più; e questo è tutto.
- Grazie, - disse Alice, - molto interessante. Non ne seppi mai tanto dei naselli.
- Presto facci un racconto delle tue avventure, - disse il Grifone.
- Ne potrei raccontare cominciando da stamattina, - disse timidamente Alice; - ma è inutile raccontarvi quelle di ieri, perchè... ieri io ero un altra.
- Come un'altra? Spiegaci, - disse la Falsa-testuggine.
- No, no! prima le avventure, - esclamò il Grifone impaziente; - le spiegazioni occupano tanto tempo.
Così Alice cominciò a raccontare i suoi casi, dal momento dell'incontro col Coniglio bianco; ma tosto si cominciò a sentire un po' a disagio, chè le due bestie le si stringevano da un lato e l'altro, spalancando gli occhi e le bocche; ma la bambina poco dopo riprese coraggio. I suoi uditori si mantennero tranquilli sino a che ella giunse alla ripetizione del «Sei vecchio, caro babbo», da lei fatta al Bruco. Siccome le parole le venivano diverse dal vero originale, la Falsa-testuggine cacciò un gran sospiro, e disse: - È molto curioso!
- È più curioso che mai! - esclamò il Grifone.
- È scaturito assolutamente diverso! - soggiunse la Falsa-testuggine, meditabonda. - Vorrei che ella ci recitasse qualche cosa ora. Dille di cominciare.
E guardò il Grifone, pensando ch'egli avesse qualche specie d'autorità su Alice.
- Levati in piedi, - disse il Grifone, - e ripetici la canzone: «Trenta quaranta...»
- Oh come queste bestie danno degli ordini, e fanno recitar le lezioni! - pensò Alice; - sarebbe meglio andare a scuola subito!
A ogni modo, si levò, e cominciò a ripetere la canzone; ma la sua testolina era così piena di gamberi e di balli, che non sapeva che si dicesse, e i versi le venivano male:

«Son trenta e son quaranta,» - il gambero già canta,
«M'ha troppo abbrustolito - mi voglio inzuccherare,
In faccia a questo specchio - mi voglio spazzolare,
E voglio rivoltare - e piedi e naso in su!»

- Ma questo è tutto diverso da quello che recitavo da bambino, - disse il Grifone.
- È la prima volta che lo sento, - osservò la Falsa-testuggine; - ed è una vera sciocchezza!
Alice non rispose: se ne stava con la faccia tra le mani, sperando che le cose tornassero finalmente al loro corso naturale.
- Vorrei che me lo spiegassi, - disse la Falsa-testuggine.
- Non sa spiegarlo, - disse il Grifone; - comincia la seconda strofa.
- A proposito di piedi, - continuò la Falsa-testuggine, - come poteva rivoltarli, e col naso, per giunta?
- È la prima posizione nel ballo, - disse Alice; ma era tanto confusa che non vedeva l'ora di mutar discorso.
- Continua la seconda strofa, - replicò il Grifone con impazienza; - comincia: «Bianca la sera.»
Alice non osò disubbidire, benché sicura che l'avrebbe recitata tutt'al rovescio, e continuò tremante:

«Al nereggiar dell'alba - nel lor giardino, in fretta,
tagliavano un pasticcio - l'ostrica e la civetta.»

- Perchè recitarci tutta questa robaccia? interruppe la Falsa-testuggine; - se non ce la spieghi? Fai tanta confusione!
- Sì, sarebbe meglio smettere, - disse il Grifone. E Alice fu più che lieta di terminare.
- Vogliamo provare un'altra figura del ballo dei gamberi? - continuò il Grifone. - O preferiresti invece che la Falsa-testuggine cantasse lei?
- Oh, sì, se la Falsa-testuggine vorrà cantare! - rispose Alice; ma con tanta premura, che il Grifone offeso gridò: - Ah tutti i gusti sono gusti. Amica, cantaci la canzone della «Zuppa di testuggine.»
La Falsa-testuggine sospirò profondamente, e con voce soffocata dai singhiozzi cantò così:

Bella zuppa così verde
in attesa dentro il tondo
chi ti vede e non si perde
nel piacere più profondo?

Zuppa cara, bella zuppa,
zuppa cara, bella zuppa,
bella zuppa, bella zuppa,
zuppa cara,
bella bella bella zuppa!

Bella zuppa, chi è il meschino
che vuol pesce, caccia od altro?
Sol di zuppa un cucchiaino
preferir usa chi è scaltro.

Solo un cucchiain di zuppa,
cara zuppa, bella zuppa,
cara zuppa, bella zuppa,
zuppa cara,
bella bella bella zuppa!

- Ancora il coro! - gridò il Grifone.
E la Falsa-testuggine si preparava a ripeterlo, quando si udì una voce in distanza:
- Si comincia il processo!
- Vieni, vieni! - gridò il Grifone, prendendo Alice per mano, e fuggiva con lei senza aspettare la fine.
- Che processo? - domandò Alice; ma il Grifone le rispose: - Vieni! - e fuggiva più veloce, mentre il vento portava più flebili le melanconiche parole:

Zuppa cara,
bella bella bella zuppa!




_________Aurora Ageno___________
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