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I PROVERBI D'ITALIA

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2010 21:12
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I PROVERBI D'ITALIA


PROVERBI ABRUZZESI


Disse il Padreterno: mantenervi non mi costa niente,
accontentarvi m’è impossibile

In questo mondo, di giusto c’è soltanto la morte

La vanga possiede l’ala d’oro

Credevo che la zappa fosse una viola, e invece
è la rovina della vita mia

Quant’è bassa la terra!

L’orto vuole l’uomo morto

Poche capre e tanta vigna, l’una cosa è rogna
e l’altra è tigna

La roba che sta nella campagna
è di Dio e di chi se la mangia

E’ meglio sedersi sul fuoco
che dare retta alla gente

La gente è contenta del male e non del bene

Chi nasce di marzo è mezzo pazzo

Non s’arricchisce uno
se non impazzisce un altro

La sorte del castrato:
nasce cornuto e muore scannato

I figli sono come i capelli,
più sono pochi e più li devi curare

Chi ha tanti figli li sistema
e chi ne ha uno lo rovina

I figli si baciano quando dormono

Marito e figli, come Dio te li dà te li pigli

Quanto più si frega la schiena al gatto,
più drizza la coda

Quando il parente l’ha saputo,
il vicino è già arrivato

Quando piove ed esce il sole tutte le vecchie fanno l’amore;
si rifanno le crocchette e si lisciano le tette

Tu stai lì, io sto qua, tu non me la chiedi
e io non te la dò

Quella che è di pelo rosso:
muori prima di conoscerla

Moglie e fuoco vanno stuzzicati

Chi ha la moglie bella sempre canta,
chi ha pochi quattrini sempre conta

Io mi risparmio mia moglie nel letto,
e gli altri se la portano per le fratte

Chi campa senza conti, muore senza canti

Chi non ha buona memoria deve avere buone gambe

Quando sei piccolo t’insegnano a parlare
e quando sei grande ti fanno tacere

Chi un mestiere non vuole imparare
o sbirro o frate si deve fare

Meglio saper dire che saper fare

Chi non ha niente da fare si mette a pettinare il gatto

Chi non dà retta al padre e alla madre
fa una brutta fine

In mezzo a un mucchio di pecore
c’è sempre quella zoppa

Se una pecora cade nel burrone
tutte le altre le vanno dietro

Lo vedi la gola quant’è stretta:
s’inghiotte la casa e tutto il resto

A una capra sola non manca mai fronda

Quello che si fa di notte, di giorno si vede

Chi caca sulla neve viene scoperto presto

Chi sputa in cielo gli ricade in bocca

Culo che non ha mai visto calzoni,
per cent’anni si fa meraviglia

Ogni straccio vuole andare al bucato





_________Aurora Ageno___________
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PROVERBI DELLA CALABRIA


Orecchie aperte e bocca chiusa

Mettiti un cece dentro le orecchie (per non udire)

Nel buio, unici testimoni le stelle

Quello che non sa è come quello che non vede

Chi ti sta in casa o t’incorna o ti scorna

Corna di sorelle, corna d’oro;
corna di parenti, d’argento

Chi è cornuto una volta lo è cento volte

Chi si sposa è contento un giorno,
chi ammazza il porco più di un anno

Hai ammazzato il maiale e ti sei chiuso in casa,
e degli amici ti sei dimenticato

Ama l’amico con i vizi che ha

Se vuoi invitare il tuo nemico,
carne di capra e legna di fico

L’avaro muore pieno di pidocchi

L’invidia fa piangere come la cipolla

Se l’invidia fosse come l’ernia
tutti la mostrerebbero

Uomo ingrato e cavolo fiorito: inutile perderci tempo

L’uomo senza barba è un cattivo cristiano

Pelo rosso, pelo cattivo

La femmina è uno scaldino che si usa solo di sera

Donne e denaro devono passare per una sola mano

Sette sono i migliori bocconi: uva pesche e meloni;
carne di capretto, tette di zitella, quaglia perniciaia
e culo di lavandaia

Triste chi dipende dall’amore:
una volta nasce e cento muore

L’amore da lontano è come acqua nel paniere

Quando t’ha dato il cuore, la donna povera non ti può dare nient’altro

Triste e infelice la donna sposata
che vive con la suocera e la cognata

Sfortunata la casa dove canta la gallina

Purché maschio, anche un figlio duro di testa

Figlia in fasce, prepara la dote

Onore e piombo pesano allo stesso modo

La testa di piombo e i piedi di paglia
(pensa molto e agisci in fretta)

Se il fosso è profondo, non fare il passo lungo

Il topo prima fa la tana e dopo rosica

La gallina fa l’uovo e al gallo gli brucia il culo

Il lupo per compare e il cane sotto il mantello
(persona malfidata)

Il lupo che non sente le grida degli uomini
poco si cura dei fischi degli uccelli

Chi ha letto libri sa parlare

Dammi un mestiere e non porzione di ricchezze

Chi ha beni al sole e non se li piglia
non trova confessore che l’assolva

Chi ha la moglie bella sempre canta,
chi ha denari in tasca sempre conta

Se il prestito fosse una cosa buona
tutti presterebbero la moglie

Il risparmio è guadagno

La troppa carità rompe la bisaccia

Con padri e padroni, hai sempre torto e mai ragione

Il pentolaio mette il manico dove vuole lui

Chi serve a corte muore sulla paglia

Chi è paziente è pezzente

Vive di vento l’errante serpente
e di speranza l’affamato cane

Povera pecora che deve essere tosata

Pecora nera e pecora bianca,
chi muore muore e chi campa campa

I nipoti, potali; e se tornano a germogliare,
tornali a potare.

Povertà e gravidanza non si possono nascondere

Fatti buona fama e dormi

L’oro guarisce la congiuntivite

Vento di marzo, odore di primavera

Fare la novena a san Pasquale (per prendere marito)

Trovami un marito bianco rosso e saporito,
trovamelo tale e quale a te, o san Pasquale






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27/09/2008 09:02


PROVERBI DELLA CAMPANIA


Chi nasce, muore

E’ vecchio chi muore per primo

La malattia e la morte stanno dietro la porta

Non sappiamo di quale morte dobbiamo morire

Non sempre la campana suona per chi si pensa…

Una cosa è parlare di morte, un’altra morire

Tomba preparata, morte ritardata

L’acqua vuole la pendenza e l’amore la speranza

Litigi e paci, amori veri

A tre cose non credere: stelle d’inverno,
nuvole d’estate e lagrime di donna

Fa prima la donna a trovare la scusa
che il topo il buco

La prima (moglie) poverella, la seconda reginella

Meglio puttane che figli di puttane

Figli piccoli, guai piccoli, figli grossi, guai grossi,
figli sposati, guai raddoppiati

Una brutta nottata e che ti nasca una femmina!

Chi ha un porco solo lo alleva grasso,
chi ha un figlio solo lo alleva fesso

Il figlio muto, la mamma lo sente

Meglio un marito mingherlino
che un fratello imperatore

I parenti sono come gli stivali,
più sono stretti e più fanno male

Il parente ti vuole vedere santo,
ma ricco mai

Di fronte al denaro pure mio padre
diventa un parente infido

Il denaro è la voce dell’uomo

Impara a parlare e non a lavorare

La parola migliore è quella che non si dice

Se lo dico a te non lo so più io

L’uomo troppo saputo
diventa rompiballe e fesso

Chi troppo parla è facile che sgarra

La campana si riconosce dal suono
e l’uomo dalla parola

La lingua è senza osso ma rompe le ossa

L’uomo (si prende) con la parola e il bue per le corna

Don Giovanni, ce l’ha davanti e lo va trovando

Chiedere non è peccato

Tutti i peccati mortali sono femmine

Quando è per vizio, non è peccato

Andare in cerca di Cristo fra i lupini

Se il matrimonio fosse una cosa buona i preti si sposerebbero

Chi fa del bene lo paga con la vita

La confidenza è madre della malcreanza

Chi non rispetta il creatore non può rispettare la creatura

La vita è come affacciarsi alla finestra

Malanni e diabete, vita lunga

Molte medicine, medico incapace

Svoltato l’angolo, addio all’amico

Chi sta lontano o è morto oppure ha sempre torto

Chi piscia controvento si bagna

Chi non ha occhi spesso crede che tutti lo guardino.
Chi ha occhi, spesso si crede che nessuno lo vede.

Fa più vittime il malocchio che le schioppettate

Chi si profuma puzza

Uno è il principio di un milione

Risparmia la caramella per quando ti viene la tosse

Chi si misura dura

L’uomo non si misura a palmi

Signore, non ti chiedo più bellezza
ma solo un po’ d’altezza

Fatti una buona fama e puoi spogliare le chiese

Faccia tosta campò e faccia triste morì

Solo lo zoppo ci rimise la coscia

Uno si prende il quadro e l’altro il chiodo

Io mangio le mele acerbe e a te allappano i denti

Chi lavora mangia, chi non lavora mangia e beve

Il ricco fa il marinaio, il povero il pescatore

Al disgraziato viene pure la rogna

Tutti i biscotti a chi non ha denti

Disse zia Menichella: una grattatina fa sempre bene

Anche la regina ebbe bisogno della vicina

Il sogno, se non ha capo ha coda

Ogni collo di bottiglia ha il tappo che la chiude





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17/11/2008 11:01



PROVERBI DELL’EMILIA


Chi non se li gioca li spende male

Quattrini e amicizia valgono più della giustizia

L’arrosto che non ti spetta non importa se si brucia

Pane di un giorno, moglie sposata da un mese e vino di un anno

Se vuoi vivere in allegria, guarda avanti e non indietro

Se trovo chi ha inventato il lavoro ne faccio un brodetto

Un bel tacer non fu mai scritto

Impara l’arte e mettila da parte

Se non sbagliassero anche i sapienti non ci sarebbe posto per gl’ignoranti

Nascere nobile è un caso e non una virtù, ma essere ignorante è colpa tua

In casa propria, ci si scalda il culo e anche la coda

Tocca sempre agli scalzi andare sulle spine

Si lega la bocca ai sacchi, ma non alle teste di c****

Dagli e dagli, la cipolla diventa un aglio (a forza di chiacchiere)

Le parole sono come le ciliegie: cominci con una, ne vengono dieci

La lingua maligna è peggio della gramigna

Le bugie dette bene sono come le verità

Tutte le bugie sono dispari

La verità viene sempre a galla e la bugia è un fuoco velato

Non c’è badile che non entri nel suo manico

Non c’è pianta senza fiore, non c’è donna senza amore

Cinque e cinque dieci: l’amore passa il guanto e l’acqua gli stivali; chi si vuol bene non si vuol male mai

Quest’anno brufoloso, quest’altr’anno sposo

Il matrimonio comincia sempre nel nome di Dio e finisce in quello del diavolo

Figli piccoli, mal di testa; figli grandi, mal di cuore

Le corna sono come i denti, che danno fastidio quando spuntano
ma poi aiutano a mangiare

Bel tempo, salute e quattrini non stancano mai

Senza quattrini non si fanno ballare i burattini

Chi non si fida non è fidato

Fidati poco della gente e ancor meno del parente

Meglio un morto in casa che un parente sulla porta

Parenti serpenti, fratelli coltelli, sorelle aghi da tappezziere

Rimini per navigare, Cesena per cantare, Forlì per ballare, Ravenna per mangiare, Lugo per imbrogliare, Faenza per lavorare e Imola per fare l’amore.

Gallina piccolina sembra sempre una pulcina

Il gallo, canta in cima al letamaio

Ai cani magri gli corrono dietro le mosche

Il cacciatore, quando si è servito della civetta, le torce il collo

La discrezione è la madre degli asini

Chi ha un bel naso ha un bel … caso

Chi credesse a tutto quello che può sognare matto può diventare

Fa il passo per quanto è lunga la gamba e il boccone per quanto è larga la bocca

Carne che cresce mangia spesso

La carne che cresce non sta mai ferma, quella che tramonta non sta mai zitta

Togliere a un vecchio le sue abitudini è lo stesso che mandarlo al cimitero

Il passo più duro è quello dell’uscio

Chi perde l’onore, perde ogni cosa: chi perde la fede perde il resto

Per San Martino volta e gira, tutti i cornuti vanno alla fiera





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19/12/2008 07:45



PROVERBI DEL LAZIO


Preghiamo il Padreterno, che l’estate sia estate e l’inverno inverno

Dal tetto in giù si vede, dal tetto in su occorre la fede

La barca della fede non affonda

Dio non aiuta i poeti e i dissoluti

Iddio non è trino, ma quattrino

Con Dio bisogna andarci col bemolle (in tono minore)

Il mondo lo regge Dio, ma la croce la porto io

Re per la nascita e papa per caso

Morto un papa se ne fa un altro

L’aiuto di un potente guarisce ogni male

Anche allegri, i potenti sono temibili

Chi entra papa nel conclave ne riesce cardinale (non viene eletto mai papa il cardinale che ne è sicuro)

Chi cambia nome o è diventato papa oppure è un farabutto

Chi non piscia in compagnia, o è ladro o è spia

Chi ha bocca succhia i seni delle donne

Col sugo del letto si popola il mondo

Il mondo d’oggi s’ingegna tanto che riesce a spacciare per balsamo di rose l’acqua dove ci si lavano il sedere

Se a questo mondo volete stare tranquilli, guardatevi dietro e non davanti

Quelli che dormono insieme la pensano uguale

Il cuore vecchio s’infiamma di più

Il gallo della sora Checca una ne lascia e un’altra ne becca

L’asino quando raglia ha appetito: l’uomo quando gira è innamorato; la donna quando canta vuole marito

Il pianto delle donne belle trova subito chi l’asciuga

La donna istruita è peggio della minestra salata

Il prato vuole l’acqua e la donna vuole l’amore

Amore e luna, se non crescono, calano.

L’amore sulle scale è come il brodo senza sale

Il sole cala dove c’è pendenza, l’amore torna dove c’è speranza

Nessuno è bastardo da parte di madre

Nessuno può morire come gli pare

Pazienza, vita mia, se adesso soffri; andrà per quando hai vissuto bene

Il tempo è peggio di una lima

Niente e fumo non fanno luce


Prepotenti e muli, a sei palmi di distanza

Compare, socio e nuora, ti sotterrano col naso di fuori

Mezzo di trasporto, pericolo di morte

Dopo le nozze, figli e botte

L’arte di prendere moglie è la più facile del mondo

Se ti vuoi rovinare, una donna ricca devi sposare

I soldi sono rotondi e rotolano

La mano che regala è al di sopra di quella che riceve

Chi campa d’invidia muore disperato

Chi cerca aiuto, al più trova consiglio

Quando il diavolo t’accarezza è segno che vuole l’anima

Quando la donna pensa, è pessimista

Quando il popolo fa la storia, anche il (principe) Doria perde la boria

Chi è avaro di soldi, è avaro di sentimenti

Chi vince e rigioca, è sicuro che perde

Quando il diavolo diventa vecchio si fa frate

Beata quella casa dove c’è un prete

Licenziosi nel parlare, retti nel fare

Roma è santa, ma il popolo è boia
Chi è svelto di lingua e non di mano, o la tiene a freno o se la taglia

Chi vuole che l’amicizia si mantenga, un regalino vada e un altro venga

A San Martino, mosto sul tavolo e liti del diavolo

San Lorenzo l’innocente, mille fuochi in cielo accende

San Giovanni non fa il furbo e non inganna (si dice quando si ripete un gioco annullato per errore o contestazione)

Se Dio non vuole, i santi non possono








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26/12/2008 09:59



PROVERBI DELLA LIGURIA


Chi sta in mare naviga, chi sta a terra giudica


Voto di marinaio presto si scorda, passato il
fortunale niente più si ricorda


Due capitani, navi contro gli scogli


L’amore del marinaio dura un’ora,
perché in ogni porto che arriva s’innamora


Non fare come capitan Pesce
che pisciava in mare per farlo crescere


Non è il viaggio che conta, ma il porto


Impara a navigar secondo il vento
se in porto vuoi arrivare a salvamento


Tre cose fanno l’uomo furbo:
beghe, donna e porto


Moglie di marinaio: né vedova né sposa


Passato il monte di Portofino: addio moglie, son ragazzino


Donna cavallo e barca sono di chi li cavalca


Chi vuole fichi abbassi i rami, chi vuole le figlie
carezzi le mamme


Chi prende moglie per i denari, si pente più
che per i suoi peccati


L’amore nasce dall’utile


Matrimonio e maccheroni, se non sono caldi non sono buoni


Marito, malanni e guai non mancan mai


Figli e soldi non son mai troppi


La gioventù non conosce riposo


Quando si è vecchi si perde ogni virtù:
le gambe tremano e i calzoni cascan giù


Febbraio il corto è peggio che un turco


Signor Marchese, secondo le entrate bisogna far le spese


A chi mi dà il pane faccio le moine


Chi aspetta aiuto dai parenti, aspetta fin quando
gli cascano i denti


Chi veglia con la luna e dorme con il sole,
non guadagna né roba né onore


Chi ha buona fama ha sostanza


Il galantuomo ha peloso il palmo della mano


La salute senza soldi è una mezza malattia


Frate Piglia sta in convento, frate Dà non sta mai dentro


Tutto viene utile, perfino le unghie per pelare l’aglio


Per fare un genovese ci vogliono quattro ebrei, per fare
un chiavarese ce ne vogliono sei


Senza disciplina non s’impara


Vale più un pizzico di buon senso che tutto lo studio del mondo


Per riconoscere un bugiardo, fagli dire la stessa cosa tre volte


Se tutti i ladri avessero le corna, il mondo sarebbe un canneto


Se tutti i matti portassero il berretto bianco,
il mondo sembrerebbe un prato d’oche


Se dici le tue ragioni agli sbirri, perdi tempo e niente ricavi


Le disgrazie son sempre pronte, come i tavoli all’osteria


La gloria di questo mondo
è una botte senza fondo


Non fare come il parroco delle Nasche
che i calci in culo li prendeva per carezze


Gli insulti sono come le foglie,
chi le fa cadere se le ritrova addosso


Se a Milano avessero un porto di Genova
farebbero un orto


Se a Genova avessero una pianura,
di Milano farebbero un cimitero


Genova prende e non rende


E’ la congrega di sant’Andrea: passato
l’entusiasmo è rimasta l’idea





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06/02/2009 18:11


PROVERBI DELLA LOMBARDIA


Il denaro è il trampolino delle idee

I soldi fanno cantare i ciechi

Il denaro è il quinto elemento (aria, acqua, terra, fuoco)

Chi rinuncia ai suoi beni prima di morire
merita di essere accoppato con la mazza

Soldi vinti al gioco durano poco

Chi spera nel lotto, se è vestito si ritrova nudo

Sempre togliere e mai mettere si svuotano tutti i cassetti

Tutto torna utile, pure le unghie per pelare l'aglio

Non far niente e far denari è il mestier dei protettori

Non c'è piccola chiesa che non dia pane e vino

Dice il porco dammi dammi,
né mi contare mesi e anni

Il villano regala un canarino per portarsi a casa un porcellino

Il bene del padrone è come il vino del fiasco,
la mattina è buono e la sera è guasto

Il padrone è padrone perché se ha torto vuole aver ragione

Chi si stende più del lenzuolo si scopre i piedi

Chi carica troppo, perde la polvere e fa crepare lo schioppo (fucile)

Prima di farti un amico, mangiaci insieme un carro di riso

Se presti i soldi agli amici, perdi i soldi e ti fai nemici

Amicizia riconciliata è minestra riscaldata che non vale una mescolata

Il tuo nemico è quello dell'arte tua

Cane vecchio non vuole moine

La vecchiezza da ognuno è desiata
e quando s'acquista viene odiata

Se vuoi viver sano e lesto
fatti vecchio un po' più presto

Giovane ozioso, vecchio bisognoso

Sotto le coperte non si conquista la gloria

Voltare la schiena al soffitto è il paradiso del poveretto

I ciabattini hanno sempre le scarpe rotte

Signore, quando il mondo non mi vorrà più, eccomi qui da Te

Ma va' a fischiare l'Aida!

Purtroppo, le belle parole e poi i cattivi fatti
ingannano tanto i savi quanto i matti

Le parole non pagano tasse

L'uomo per la parola e il bue per le corna

L'amore e la diarrea chi non li prova non ci crede

L'amore fa passare il tempo e passa il guanto

Chi si vuol bene poco spazio prende

Prima di sposarti cerca dove starti

Il primo anno baci e abbracci
il secondo pappe e fasce,
il terz'anno a schiena voltata
il quarto non t'avessi mai trovata

Fortunata quella sposa che ha come primo figlio una bambina

L'uomo senza moglie è un moscone senza capo né piedi

Dietro mi contenta, davanti mi spaventa

Tira più un pelo di ragazza che cento cavalli che trottano

Trave in piedi e donna in piano tengono su il Duomo di Milano

Donne, cani e baccalà sono buoni solo se pestati

Il cuore della donna è come un melone,
a chi ne dà una fetta e a chi un boccone

Le donne se sono buone sono sceme

Le donne hanno i capelli lunghi e i cervelli corti

Amore di fratelli, amore di coltelli

Il figlio buono del rosso ha buttato il padre nel fosso

I milanesi sono tutti polentoni mangiatrippe e lasagnoni

Sant'Ambrogio, così sia




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28/03/2009 16:16

PROVERBI DELLE MARCHE


Non fare il male perché è peccato,
non fare il bene perché è sprecato.


Il morto dentro la fossa, il vivo alza la coscia.


Chi pensa ai fatti degli altri e non ai propri, di tre malanni gliene toccano due.


Chi mangia oggi e non pensa al domani,
quand’è domani si mangia le mani.


Chi mangia il dolce caca l’amaro.


L’avaro non mangerebbe per non cacare.


Quaranta mugnai, quaranta macellai e quaranta osti,
sono centoventi ladri giusti giusti.


La legna e il pane si possono rubare pure sull’altare.


Quando la fame entra dalla porta, la paura scappa dalla finestra.


L’oro di Bologna diventa nero per la vergogna.


L’uovo dipinto a Pasqua, le parole quando ci vogliono.


Puoi impedire al grano di spigare?
Così alla gente di parlare.


Il Signore adocchia adocchia,
fa le persone e poi le accoppia.


Chi piglia moglie piglia guai,
chi non la prende, più che mai.


Chi gioca al lotto e spera di vincere,
si toglie gli stracci e si copre di cenci.


Chi va a donne e non ha pratica,
si allunga di gambe e sfina di viso.


L’uomo sulla cinquantina,
lascia la carne e imbocca la cantina.


La donna di quarant’anni,
buttala via con tutti i panni.


La donna è come la castagna:
di fuori bella e dentro con la magagna.


Non toccare l’inchiostro che ti tinge,
non ti fidare della donna che piange.


Verga dritta e donna in piano
regge Torino con tutta Milano.


L’ha dettoli pittore e non si sbaglia:
la donna piccolina è sempre bella.


Le basse per i mariti, le alte per cogliere i fichi.


Per San Marco, il grano fa il nodo e la vite fa l’arco.


Ottobre è matto: nessuno sa com’è fatto.


Femmina ridarella, o matta o puttanella.


Quando uno non è né cieco né zoppo,
è bello pure troppo.


Di rosso, è buono solo il prosciutto.


Picchia sul culetto adesso che è tenerello,
perché quando è più duro niente più botte sul culo.


I figli belli si allevano con gli straccetti.


Dove c’è la madre con la figlia,
non c’è nuora che resista.


Il podestà di Senigallia,
se non indovina sbaglia.


Sbaglia il prete sull’altare
e non può sbagliare il contadino nell’arare?


Date da bere al prete, che il sagrestano ha sete.



[Modificato da auroraageno 28/03/2009 16:18]

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22/04/2009 18:56


PROVERBI DEL PIEMONTE


Chi ha il mestolo in mano rimescola come vuole

Le brache di tela vanno sempre all'aria

I soldi hanno la pece e s'attaccano alle dita

Chi non sa simulare non sa regnare

Le leggi di Torino durano dalla sera al mattino

Chi non ruba non fa roba

Carlo Quinto imperatore, prima mangiava lui e poi
lasciava mangiare i servi suoi

Soldi e titoli fanno un signorone;
titoli senza soldi fanno un poverino

Meglio testa d'anguilla che coda di storione

A chi fa bene tocca un quartino,
a chi fa male un boccale

A chi nasce sfortunato gli piove sul culo anche da seduto

Il male viene a libbre e va via a once

La lingua non ha osso e fa guai grossi

Guardatevi dal fulmine e dalla guerra
e dai buchi che guardano a terra

Le penne fanno l'uccello

Figlie, preti e cavoli vanno trapiantati

Meglio un cattivo accordo che una buona sentenza

Non si può prendere la gallina per le poppe

Fare come l'asino che porta il vino e beve l'acqua

Furbo come Gribuglia che per non bagnarsi si nascondeva nel ruscello

Chi passa il Po passa anche la Dora

Chi affitta beni al vicino si aspetti liti sera e mattino

Donne e cavalli non si prestano mai

A volte a dar retta ai matti s'indovina

Chi nasce bella nasce con la dote

Ragazza baciata vale la metà

Col marito vecchio la donna si conserva fresca e soda

L'uomo è buono fin quando è dritto, la donna fin quando è molla

Legna secca brucia meglio

Brutto uso quando la rocca cerca il fuso

La donna va tenuta sotto

Un batocco non può servire per due campane

L'amore fa ballare gli asini

Amore e signoria non vogliono compagnia

Legno dritto e donna stesa reggono mezzo Paese

Suocera e nuora, tempesta di sotto e di sopra

L'uomo senza moglie è un cavallo sernza briglie

Amicizia rinnovata è una piaga mal saldata

Lingue di Chieri e campane di Torino non hanno mai fine

L'avaro spellerebbe una pulce per prenderle il grasso

Un bugiardo si prende prima che uno zoppo

Quando un cieco porta la bandiera, guai a chi gli va dietro

Chi vuol sapere la verità chiami i bambini e gli ubriachi

Santa Barbara e san Simone, liberami dal fulmine dalla pioggia e dal tuono

La luna non si cura del latrato dei cani

Un'ora di sole fa asciugare tanti bucati

Cattiva lavandaia non trova mai la pietra buona

Per la strada del poi-poi si va a casa del mai-mai

Mai dire quattro finché non è nel sacco

Torinese, falso e cortese; astigiano, largo di bocca e stretto di mano


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PROVERBI DELLE PUGLIE


Chi comanda non suda

Chi ha troppo lardo lo mette anche nei ceci neri

Chi studia mangia galline
e chi non studia mangia lupini

Peli peschi e peli mangi

"Va bene", disse don Eleno quando vide la gatta, la figlia e la moglie gravide

Quando il povero si cuoce i maccheroni, cade la fuliggine

Il calzolaio batte (chiodi) e ribatte, e mai diventa ricco

Il falegname si mangia i segni della croce che si fa

Uno solo fu giusto e fu messo in croce

Che tu possa finire in mano ai Turchi

I mucchi sembrano Turchi e le spille sembrano spade

Gli asini litigano e i barili si sfasciano

Gli asini si legano con la cavezza e gli uomini con la parola

Parola detta, in cielo sta scritta

Quando parli, ti mettono l'arma in mano

Il bue ha la lingua lunga lunga e non parla

I muri non hanno orecchie e sentono

Si può chiudere la bocca del forno ma non quella del mondo

Una cosa uscita dai denti, la sanno più di cento

Fa il bene che ti ritorna a casa

Abbi fortuna e buttati a mare

Per San Livardino le fave sono piene, se sono vuote san Livardino non è santo

Dice la campana di Manfredonia: "Dammi che ti dò"

Diceva nonno: "Nessun bene dura cent'anni"

Dove togli e non rimetti, ogni cosa raschia il fondo

Amore e gelosia vanno sempre in compagnia

La simpatia è parente all'accidente (capita quando non l'aspetti)

L'acqua vuole la pendenza e l'amore la speranza

La donna che vale non muore mai povera

Donne galline si perdono quando camminano

Donne e asini devono passare per una sola mano

La donna non sposa l'asino perché straccia le lenzuola

Cento per finestra e una per reliquia (di donne)

Chi per la dote la brutta si piglia,
va per mietere grano e paglia si piglia

Alle donne si deve muovere la sottana

Culo di donna e naso di cane non sono mai caldi

Tre cose non si possono nascondere: la tosse, la donna gravida e la barca rotta

Un uccello di mare vale due uccelli di terra

Cognata, faccia lavata; suocera e nuora, spine velenose

La mamma alleva le figlie e la vicina le marita

Tre (figli) sono belli a vedere; quattro, ospedale fatto

Donne e bambini si baciano quando dormono

Anche al vecchio prude il coperchio

A Bari va il dritto e a Bari va lo storpio

Villano dentro la carrozza, come una pecora cozza

Per cantare l'uccello, per parlare il cervello

Chi dice di voler morire, non vuole stendere i piedi

Chi ti vede impiccato viene a tirarti i piedi

Al migliore amico la migliore sassata

La coscienza è come la calzetta: ora è larga e ora è stretta

Fa più miracoli una botte di vino che una chiesa di santi



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03/10/2009 06:35


PROVERBI DELLA SARDEGNA


Fino quando c'è l'anima in corpo, c'è speranza

Nato il bambino, arriva la coperta

Peccato di cui ci si pente non è più male

Fa' il bene e non guardare a chi

Solo quello che si dà ai poveri non è mai perduto

Il povero, tutti i difetti li ha lui

La povertà è più dolorosa della vecchiaia

La vecchiaia è di per se stessa malattia

Triste quella mensa dove non siede una barba bianca (vecchio)

Chi compra la farina è cieco a un occhio, chi compra il pane a tutti e due

Chi non ha ago non mangia lumaca

A chi ha testa non manca cappello

Quando duole la testa, tutte le membra soffrono

Chi lava la testa all'asino perde la fatica e il sapone

Le capre vanno di cima in cima, gli sbadigli di bocca in bocca

Se vuoi restare sano, parla poco

La maldicenza lascia una macchia che è sorella a quella dell'olio

Sei avaro? Muori mendico

L'avaro non entra in cielo

Bambino precoce, appartiene al Cielo

Donna baffuta, donna capricciosa

Né cavalli a maggio, né donne alle feste

Al cavallo malmenato il manto brilla

Il cane dell'ortolano non mangia e non lascia mangiare

Piccola è la formica, ma di esempio al fannullone

Chi ha un figlio solo lo fa matto, chi ha un maiale solo lo fa grasso, e chi ha un cavallo solo lo fa capriccioso

Figlio unico, o tutto cattivo o tutto buono

Non c'è bella (donna) senza difetto, non c'è brutta senza grazia

Moglie bella, marito cornuto

Appena dimenticato (il morto), si maritano le vedove

Ogni mal consigliato è un buon consigliere

La beffa si ritorce più della maledizione

Meglio terra senza pane che terra senza giustizia

Giustizia che manca, giustizia di pallottola

Meglio colpito da pallottola che da pazzia

Non d'ogni legno si può fare un santo



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01/11/2009 09:07


PROVERBI DELLA SICILIA


Amore è dentro e non ve ne accorgete;
lo volete cacciare e non potete

Amore è amaro ma ricrea il cuore;
chi soffre per amore non sente dolore

Amore, tutti dicono che è amaro
e ognuno vuole provare se questo è vero

Quando amore bussa alla porta
non lo lasciare in mezzo alla strada

Donna senza amore è rosa senza odore

L'amore è simile al cetriolo:
una punta è dolce e l'altra amara

Gli uomini non si pesano a cantèri,
ma si valutano a once e a peso d'oro

Di giusta taglia e di giusta misura
deve essere la donna per fare figura

Donna che ti abbraccia e ti stringe,
o t'ha ingannato o sta per ingannarti

Bacia, bacia, boccuccia di miele:
te sei puttana e io la moglie

Chi ha la moglie bella sempre canta,
chi ha pochi denari sempre conta

Chi perde la moglie per giustizia, non si chiama cornuto

Le corna della sorella sono corna d'oro,
le corna della moglie sono corna vere

Amico che m'hai dato la castagna,
ora devi darmi il succo della vigna

Quando si vuole aiutare un amico,
si lascia bruciare la roba sul fuoco

Quando l'amico non risponde a prima voce,
è segno che il discorso non gli piace

Non si dice una parola che non sia parte di un tutto
(c'è sempre qualcosa di vero)

Il dotto si riconosce dalle parole
e le campane dal suono

Servo d'altri si fa chi dice il segreto di quello che non sa

Di quello che vedi, credi poco; di quello che senti, non credere niente

Se non ti fidi, non sarai mai ingannato

Fa quello che devi fare
e i fatti degli altri non guardare

Drizza le vele secondo il vento

Chi frega grega, Dio perdona tutti

Il pentimento lava il peccato

Chi vedi sempre in processione o a messa,
non è legno per fare crocefissi

Chi spera nel monaco, spera di raccogliere il vento nella rete

Quando vedi i monaci allunga il passo,
e dei preti ascolta solo la messa

Inutile che t'incipri e ti fai i ricci,
il santo è di marmo e non suda

Legno vecchio brucia meglio ma si consuma prima

Chi va a letto con i bambini, la mattina si alza pisciato

Sindaco giovane, paese rovinato

"Tutto è buono" arricchisce una casa
e "che vuoi che sia" rovina la casa

Conserva che trovi, e seguita che vinci

Raro il guadagno senza l'inganno

Due sono i potenti: chi ha molto e chi non ha niente

Mai nessuno si è mai vantato che caro non l'ha pagato

Insulti: roba di canaglia, chi li tira se li piglia

Pietra mossa non fa muschio

Il Signore gioca pesante,
ma è sempre padre misericordioso





_________Aurora Ageno___________
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11/11/2009 09:04


PROVERBI DELLA TOSCANA


L'amore e la fede dall'opre si vede

Sapere aggiunge dolere

Sa più un papa e un contadino che il papa solo

La mattina è la madre de' mestieri e la notte de' pensieri

I monti stanno fermi e le persone camminano

Al canto l'uccello, al parlare il cervello

Un gran proverbio caro al potere
dice che l'essere sta nell'avere

Un gran principe sempre have lunghe mani ed ira grave

Quando la superbia galoppa la vergogna siede in groppa

Fatti un buon nome e piscia a letto e' diranno che hai sudato

Ad arca aperta il giusto pecca

Pane di Prato vino di Pomino
potta di Siena e cinci fiorentino

Chi è segreto in ogni terra mette pace e leva la guerra

Va' in piazza, vedi e odi
torna a casa bevi e godi

Un bel tacer non fu mai scritto

Chi parla per udita aspetti la mentita

Non si fa cosa sotto terra
che non si sappia sopra terra

E' meglio vin torbo che acqua chiara

Volto di miele cuore di fiele

Meglio un morto in casa che un Pisano all'uscio

Non è superbia alla superbia uguale
d'uom basso e vile che in alto stato sale

Chi ha cervelliera di vetro non vada a battaglia di sassi

Ricchezza non fa gentilezza

Lo scherzo deve aver denti d'agnello e non di cane

Quel che vien di ruffa raffa
se ne va di buffa in baffa
(La roba male acquistata se la porta il vento)

Chi fa bene per paura niente vale e poco dura

Ama chi t'ama e rispondi a chi ti chiama

L'amore non è bello se non è stizzarello

Amore e signoria non soffron compagnia

Amor di donna e vin di fiasco,
la sera è buono e la mattina è guasto

Amore e tosse non si nascondono

Ama' e 'un esse' riamato
e come pulissi 'r culo senza aver cacato

Ti venisse quel che vènse a Rosa:
un cecchio sul culo eppò fu sposa

Come uno piglia moglie,
egli entra nel pensatoio

Matta è la donna che nell'uomo crede,
che ne' calzoni si porta la fede

Dov'entra dote esce libertà

Lagrime di donna, fontana di malizia

Ogni cosa è di Dio fuorché le donne

Siena di quattro cose piena
di torri e di campane di chiese e di puttane

I peli non pensano

Non c'è erba che guarda in su
che non abbia la sua virtù

Quando tu senti cantar la cica
piglia il fiasco e lascia star la fica

Quando la barba fa bianchino
lascia la donna e tienti al vino

Non v'è sabato senza sole, non v'è donna senza amore,
né domenica senza sapore, né vecchio senza dolore

Un c'è puttana né ladrone che non abbia divozione

Bacchettoni e colli torti,
tutti il diavol se li porti

Non lava abito santo anima lorda

Consiglio di volpe, tribolo di gallina

Col tempo e con la paglia si maturan le sorbe e la canaglia

Chi lavora fa la gobba e chi ruba fa la robba

Da giudice che prende
Giustizia invan s'attende

Co' huattrini e l'amicizia si va 'n culo alla giustizia

Il male non istà sempre dove si posa, se non sopra i gobbi

Agli zoppi pedate agli stinchi

Il gioco il letto la donna e il fuoco
non si contentan mai di poco

Né in tavola né in letto si porta rispetto

Letto e fuoco fanno l'uomo da poco

Il letto caldo fa la minestra fredda

Chi presto inossa presto in fossa

Chi piglia medicina senza male,
consuma l'interesse e il capitale

Medico giovane fa la gobba al cimitero

Doglia di donna morta dura fino alla porta

Doloro di vedova, dolor di gomito

Peggio è l'invidia dell'amico che l'insidia del nemico

Corruccio di fratelli fa più che due flagelli

Scanna i nemici e fotti i tuoi parenti

Quando è alta la passione è bassa la ragione

Non è mai gran gagliardia senza un ramo di pazzia

La speranza è un sonno nella veglia

I santi vecchi non fanno miracoli

Lascia fare a Dio ch'è santo vecchio






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11/11/2009 09:05


PROVERBI DEL VENETO


Il disperato è sempre castrato

Al poveraccio non va mai bene: se muore la vacca, avanza il fieno,
se la vacca scampa il fieno manca

Disgraziati i poveretti, nascono senza corna e muoiono becchi

Miralo ben, miralo tutto, l'uomo senza un quattrin quanto l'è brutto

Quello che non si dà a Cristo, prima o dopo si dà al fisco

Le ragioni dei poveretti sono piene di difetti

Meglio non aver soldi che il culo a pezzi

Meglio una bella donna sul paglione
che le ricchezze di re Salomone

Le quattro emme della donna: massaia in casa,
matrona in strda, modesta in chiesa, matta a letto

Donna nana, tutta tana

Piccola al ballo, grande a cavallo

Naso di cani, ginocchia di tedesche, culo di donna
sono sempre freddi

Tutti impazziamo per il buco da cui usciamo

Dà più piacere un passerotto in seno che tre sulla siepe

Tira più un pelo di donna che una gomena di barca,
diceva san Paolo ai Corinti

Le perle s'infilano, le rose si odorano,
le Marie si baciano

Bacio non fa buco, ma è scala per andar oltre

L'amore è fatto come una nocciola:
chi non la rompe non la può mangiare

Piuttosto che nessuno (marito), magari Barbarossa

Siamo donne e tanto basta, siamo tutte d'una pasta

Alla fanciulla oziosa il diavolo le balla in corpo

Una volta alla settimana è una cosa sana,
una volta al dì, pensaci un po' tu

Amore, merda e cenere sono tre cose tenere

Il paese del matrimonio è molto strano:
i forestieri vogliono andarci a stare e chi ci sta vuole emigrare

Figliuoli e lenzuoli non sono mai troppi

Quando si diventa vecchi si perde la virtù:
la pancia si raggrinza, la chitarra non suona più

Quando il diavolo diventa vecchio prende in mano il rosario

San Giovanni Battista, lungo di corna e corto di vista

Il santo nella sua città di rado è onorato

Chi non rischia non prende (chi non risica non rosica)

Il vino mette in fuga la vergogna

L'onore è come il vento, scappa via da tutti i buchi

Soldi e legnate vanno sempre contati

Non c'è pentola che non trovi il suo coperchio

Quando la bocca non mangia le tette non fanno latte

Il testamento del Cavazza: chi da vivo lascia tutto
merita d'essere ucciso a bastonate

Ha un bel mentir chi viene da lontano

Chi nasce la notte di san Giovanni
non vede streghe e non sogna fantasmi





I proverbi italiani
a cura di Maria Pia Tosti Croce
Edizioni CDE - 1990 - Milano


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04/02/2010 21:12

nonnina, non posso dire che tutti questi proverbi li conoscievo ma qualcuno sì!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [SM=x831999]
divertente l'idea di metterli!!!!!!!!!!! [SM=g7350]
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