Un pollo ruspante
si avvicinò a un rosmarino
con fare minaccioso
col becco staccò con impeto
alcune foglie e le sotterrò
poi inveì
..pianta ingannevole
venduta agli umani malefici
e peril tuo profumo sinistro
presti i tuoi rami
per contornar lo spiedo
cui siamo destinati
noi sfortunati pennuti
Timoroso il rosmarino rispose
..credi che gli uomini
se non ci fossi io oserebbero
risparmiarvi...no..
qualche cosa si inventerebbero
per render loro gusti migliori
anzi a tal punto,sono io
che dovrei lamentarmi
perchè per vosta causa
perdo il mio migliore fogliame
non vedi l’oltraggio
Il pollo si riebbe dallo sgomento
con le zampe rese soffice
con uno zappettio d’artigli
la terra alle radici
poi s’allontanò prese della torba
e la trasportò per un manto di
nutrimento
Complice anche la pioggia
in pochi giorni la pianta rinvigorì
e da quel giorno il pollo
imparò a godere dietro l’amico
trovato,del riparo del vento
dell’ombra per evitare il sole rovente
e in una sorte segnata non disdegnò
più dall’idea per un allevio
condiviso da carezze di rami
Io come sempre passai per caso
e mi ricordai una frase di Dante
...aver compagno al duolo scema
..la pena.......
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Da:Poesie cilatrone
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michael santhers