-di una mente perversa: (cheir)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
il Poeta 1
00domenica 14 giugno 2009 22:15
-di una mente perversa: (cheir)

Io mi pongo il problema (attorno alla poesia) perchè non capisco per quale ragione il poeta debba essere ammirato stimato o pagato in un certo modo (quando non accade son contento)... io non ho bisogno della poesia, se anche capita è un "accidente della materia" e quindi neanche ci faccio caso. Trovo stupido che la gente s'interroghi sul senso di qualcosa che è molto meno di tutto l'enfasi che ci si mette per descriverla. Libri di poesia, libri sulla poesia... a scuola ti fanno studiare le poesie, mi sembra solo la perversione romantica di un animo triste e depresso.-


Rispondo
Ripeto: la Poesia è sintesi di Filosofia che si realizza in Politica, non politichese...Un grande discorso lo si può sintetizzare: Onestà, Capacità, Buonsenso!

Prendiamo la Poesia “La ginestra” di Leopardi, Poesia ricca di Filosofia e Politica, il tutto nella semplice ginestra che nell'arido terreno sociale rimane attaccata al terreno guardando il cielo con AMORE lottando contro tutti!
Ma per spiegarla c'è bisogno d'insegnanti di vocazione, tipo la ginestra!


-Sai quando serve la poesia? (è un esempio) quando sei innamorato di qualcuno, allora ti spulci libri che non avresti mai letto per altre ragioni, ti ascolti canzoni che prima snobbavi grandemente, e dai un gran peso a tutto l'ideale poetico, ci sguazzi e dici "ah bello! senti che concetti profondi, che verso trascendente.... riesco a toccare lo spirito del tutto".... come no... "quelle paerole mi toccano l'anima".... passano 10 giorni, l'amore finisce o se anche non era amore il periodo romantico .... "na, non ne ho voglia, non sono predisposto a farmi fottere l'anima, magari domani".... e dimentichi ogni cosa. Tutto sta nel grado di esaltazione.-


Rispondo
La poesia dell'innamorato... fa sognare e pensare d'essere poeta!
La Poesia la s'incarna nel quotidiano, in Riflente il Carisma lo si sparge a piene mani, dando fastidio ai falsi poeti, politici, filosofi che s'affratellano tra di loro per spartire onori e denaro...
Dando del “pazzo” chi non s'allinea con loro!
La morale: i falsi sono infelici, incontentabili o famelici, pronti a piangere il morto...
I Poeti son sereni e non si lamentano mai, nemmeno in Poesia, da Profeti, sanno mettere a nudo i mali sociali, senza paura d'incorrere in qualche pallottola...
I grandi Poeti con semplicità sanno trasmettere parole scritte anche col sangue...

-Quindi esistono categorie di persone... i depressi cronici che vogliono fuggire dalla realtà e non avendo una fantasia sufficiente per riuscirsi da soli (sapete la realtà è uno scoglio duro per tutti, dipende ANCHE (in poca parte cmq) da quanto l'ambiente ti concede) adottano quella degli altri,e diventano degli pseudosaccenti.. chiamiamoli "i cercatori d'oro". Poi ci sono quelli che la fantasia ce l'hanno e si costruiscono un proprio mondo, se non altro più sincero, ma pur sempre una forma di autismo, certe persone difatti si perdono nella propria esaltazione, megalomania, nel disperato tentativo di essere originale a qualunque costo, chiamiamoli "i bimbi sperduti". E poi ci sono le vie di mezzo, gente che ad un certo punto smetterà di scrivere e leggere perchè il momento romantico gl'è passato. Chiamiamole "persone normali".-

Rispondo
Tutte le giurie e i premi sono al 99%: -Chiamiamole “persone normali”-


A nessuno frega niente di questo, ma a me da molto fastidio. Il piacere di leggere è qualcosa che non ho mai avuto, fin da piccolo l'ho sempre trovato terribilmente noioso, faticoso, stancante, l'atto in sè lo detestavo. Mi sono avvicinato alla poesia come alla letteratura con l'esaltazione di chi cerca l'oro e di un bimbo sperduto cerca la via, per poi scoprirmi una persona normale... quelle persone normali che ho sempre detestato... come dici tu flo (che ti ho scoperto maschio), "ignoranza mia"-

Rispondo
Per cominciare a far Poesia, Filosofia, Politica, riandiamo al periodo Presocratico, al motto dell'oracolo di Delfi, conosci te stesso, per Socrate diventa ricerca filosofica.
Quindi coloro che si conoscono, e son pochi, usando la Riflente sono dei Vate di alta aspirazione civile!
I più paradossalmente passano per matti, quando i matti son loro, una moltitudine, perché non usano la Riflente!



- Sarà un discorso trascendente/mieloso/strappalacrime" "Non sono un grande letterato, uno scrittore e nemmeno un poeta,": anche io prima mi preoccupavo di quello che dicevo, perchè doveva avere un senso, un significato cui le persone normali non davano; e allora tendi sempre a cercare di manetenere il tuo mondo, dove non puoi scoprirti altrimenti gli altri ti infliggono ferite imbarazzanti. Una vita fatta di scuse, di valori alti ed elevatissimi, da guardare sempre con ammirazione (gli alti) e con disprezzo (i bassi), perchè è così che mi era stato insegnato, e mi era stato insegnato anche a sentire un certo senso di colpa se risultavo banale, poco intelligente, o troppo avventato nel formulare un qualcosa di mio senza aver avuto il tempo di diventare qualcuno, di avere l'autorità sufficiente a poterla difendere. -

Rispondo
I falliti o pseudo artisti è piena l'aria, pur sparlando si sostengono tra di loro nella regola dell'opportunismo da politicanti...
è di non insegnare o spiegare per non aver un concorrente che gli toglie smalto (pur falso) e pane...


-Poi, un giorno, ti passa, ti passa una volta, poi torna, due volte ti passa, poi torna.... alla fine ti domandi quale .... sia la ragione di certi tuoi atteggiamenti. E' giusto esaltare così baudelaire? uno che in tutta la sua vita, una vita intera dedicata a scrivere, ti fa 3-4 poesie decenti (parlo a titolo personale) e non di più, che poi non trovi neanche quel gran capolavoro, semplicemente perchè quelle 3-4 poesie non esercitano su di te lo stesso fascino costante, anzi in certi momenti le trovi proprio banali, stupide, e quasi sempre (costantemente) incomplete. Forse ho sempre avuto la speranza che ci fosse un modo per comunicare una sensazione uno stato d'animo (sai, il bimbo perduto), queste erano le mie aspettative nel senso di questo topic... trovarci un significato che fosse in qualche modo -se non oggettivo- unico per me e costantemente bello... quasi aver racchiuso l'essenza di qualcosa in un agglomerato condensato di parole. Una formula alchemica insomma. Veder svanire tutto poi... fa uno strano effetto. Altra aspettativa, ma questa è venuta consequenzialmente -perchè mi veniva richiesto-, mi aspettavo stima e autorità dalla conoscenza... da qualsiasi forma di consocenza, poesia compresa... quando poi decidi di vivere per te stesso te ne sbatti. Che rimane della poesia? "Un accidente della matteria".-

Rispondo

Il Poeta maledetto, ebbe come padre un ex sacerdote e all'età di sei anni resto orfano, la mamma sposa un tenente colonnello, ma per la sua rigidità Charles comincia odiarlo...
Mandato in collegio fu espulso per indisciplina, per non aver consegnato un biglietto di un suo compagno, Boudelaire, dimostra già la forte discontinua personalità, di non seguire i canoni tradizionali, ma bohemien d'accompagnarlo nel suo peregrinare...
Il tenore di vita alto che teneva costrinse la madre ad interdire il giovane ed affidare il suo patrimonio ad un notaio.
L'anno dopo tento per la prima volta il suicidio!
I fiori del male, rappresentano il suo calvario, il lasciarsi andare contro corrente, contro la borghesia imperante (periodo di gran movimento culturale, politico e sociale: Marx, Proudhon...), d'arrivare a sposare il male essendo più attraente, accattivante...
Boudelaire, dal 1949 è sfruttato dalla pseudo cultura come figura iconografica dell'intellettuale e poeta...

Lorenzo Pontiggia
il Poeta marylory
il Poeta 1
00martedì 16 giugno 2009 16:49
Seire
-Poeta, è infantile dire "non hai capito tizio", solo perchè le cose che dico non ti tornano. A me l'idea che l'uomo è come una ginestra mi sembra una strombanzata, sia a livello esistenziale che a livello politico, il riflente mi sembra solo una scusa per aggiustarti le cose come più ti aggradano. Le persone normali chiamano ciò intuizione, e ne fanno uso continuamente in modo più o meno consapevole, senza aver bisogno di riempirsene la bocca. è vero che l'occidente tende a rifiutare il principio intuitivo per quello logico (il che è una leggera contraddizione di superficie), ma non è abbaiando alla luna, ripetendolo all'ossessione, che cambierai le cose.-

Rispondo:
il non capire nasce dal non voler conoscere o andar oltre ciò che la Riflente dona se la si usa, ma prima bisogna recuperarla dall'anamnesi creata da Caino!
La Riflente = Riflessione/mente, la possiede solo l'umano!

-Si fa strada come risultato della conoscenza dell'habitat, raggiunto tramite la corteccia cerebrale della psiche, composta da cellule sensoriali intuitive, atte a determinare ragionamenti istantanei, stimoli di energia cosmica che nel cervello producono pensieri variamente intelligenti finalizzati a cogliere il senso della vita.
Lo scibile umano esige il contatto diretto dei sensi, usando, ad esempio, la funzione visiva si proietta lo stimolo nell'area psico-motoria, da cui nasce l'azione della volontà di conoscere e memorizzare, a cui si aggiunge l'intelligenza intuitiva o ragionamento istantaneo analitico correlato all'immaginazione, facoltà intellettiva superiore del genere umano, senza la quale non potrebbero nascere le grandi idee, le scoperte scientifiche, le produzioni artistiche nei vari campi.

Metaforicamente Caino, per suo interesse personale, allontanando l'AMORE, la Libertà, la tensione al Vero, rifiuta l'uso della facoltà intellettiva superiore, in sintesi la Riflente e pone limiti all'umanità che viene a trovarsi in anamnesi...
Finché non si recupererà la Riflente, non si vivrà come esseri umani dà sfruttare appieno tutte le potenzialità intellettive!-
Dal libro: “La RIFLENTE SESTOSENSO”






-La vita di Baudelaire la conoscevo gia. Ma non trovo così eclatante la sua opera... poi è tutto relativo, se per te dice cose interessanti, se lo ritieni formativo nel tuo percorso... a me non basta più.-

Non so se ti è chiaro, l'amore non è sempre un bene. La carità può risultare spiacevole. E satana può essere buono.-

Rispondo
Sinceramente dovresti capirlo... e senza che te lo dica sono un Poeta all'opposto!

- Credi nella chiesa?-
Credo in Gesù, quanto credo a Socrate, e son critico costruttivo all'insieme sociale!



-poi un p.s.

Guarda che platone aveva anche una dottrina orale che reputava più importante di quella scritta, e di cui non ha lascaito niente proprio perchè credeva inutile riportarla scritta. Addirittura era considerata un culto.

-

Caro amico era il Maestro Socrate che insegnava oralmente e non poteva che essere un culto!

Lorenzo Pontiggia
il Poeta marylory
il Poeta 1
00martedì 16 giugno 2009 19:28
Sceire
-A capo all'ingiù, ti ribalto-

NO platone ha una sua teoria orale, lo so che anche socrate l'aveva, ma quella di platone, a quanto sembra, prendeva spunto da socrate ma era diversa, aveva lati più oscuri si potrebbe dire. Dovrebbe essere scritto su gli ultimi libri che sono usciti neanche troppo recentemente sull'argomento (se ne sa molto poco). Non era un misandestanding (si scrive così?).-

Rispondo:
Platone si vendeva al potere...
Socrate, il Maestro Gesù, NO!

Gli ultimi libri fanno acqua in Riflente!



-Il non capire nasce dal non voler conoscere.... Beh... mettiamola così, se entrassi in comunicazione profonda con le cose, con qualsiasi cosa, probabilmente la troverei bella (si chiama estasi)... non importa essere Leopardi o baudelaire, basta un pezzo di asfalto sudicio per trovarci del bello e del significato.... tutto sta in ciò che puoi cogliore.... da leopardi ciò che posso cogliore sono contenuti più che normali, che mi sono serviti in passato, ma adesso non più.-

Il Poeta, critica se stesso per conoscersi, ripeto con altre parole per giudicare bisogna entrare nel momento storico che vissero i personaggi chiamati in causa, e seguire il filo della problematica personale...
Amico, se leggo non usando la Riflente, t'assicuro che la penso come te...
Consiglio di rileggerti soprattutto la Poesia "La ginestra", con attenzione...
Ritenendola l'apice della sua opera poetica!


-Vivo ancora come un uomo, non ho tempo per lasciarmi stuprare da qualunque cosa, pretendo che almeno quel qualcosa s'impegni per adescarmi. Serve tutto in momenti diversi. Al momento leopardi è un poeta tendenazialmente noioso... Non è difficile da capire. Per il tuo principio potrei sputare in terra e tu lo troveresti bello, e ricco di significato. Apriti al mio sputo, che viene assorbito dalla terra, cogline il senso, delle radici, della terra, il tuo amore supremo... fallo... crocifiggiti dato che ci sei...-

Rispondo:
ogni giorno ringrazio Internet che mi permette di scrivere e migliorarmi,
porto la mia croce di Poeta Naif con donazione nell'essere stato... il Poeta più crocifisso in Internet per la mia apparente arroganza...
Nel mio cammino ho sempre creduto in me, pagando di persona!
Non deludendo i pochi che m'apprezzavano e non lasciando i miei detrattori a bocca vuota regalando "Perle ai porci", titolo del mio secondo libro 1974.
Spero d'averti accontentato!

Lorenzo Pontiggia
il Poeta marylory
il Poeta 1
00mercoledì 17 giugno 2009 10:41
Seire
-Allora, analizziamo insieme il riflente di leopardi nella ginestra...

-facciamo assieme, e guidami tu, così non corro il pericolo di perdere il riflente... cosa vogliamo analizzare il suo stato psichico, la sua condizione sociale, il contesto storico?
Ma se poi una volta analizzato e compreso tutto la penso alla stesso modo?


Se invece di chiamarti il poeta e di parlare in terza persona cominciassi ad usare la prima, magari ti sentiresti più colpito, più ferito, tu allontani da te tutti quanti quando ti spacci per "il poeta" e filtri tutto quanto attraverso quella pseudomaschera, la tua pseudospocchia, i tuoi pseudosuperpoteri.-

Rispondo
il Poeta naif è se stesso e non è Arlecchino...



-Per rispondere al poeta su socrate... se la vogliamo dire tutta tutta tutta... ci sono poche testimonianze della reale esistenza di socrate... in realtà non si sa nemmeno se sia stato veramente una figura fisica; ammesso che sia reale, platone si è venduto al potere... bah... un modo come un altro di vedere le cose, quando si trasferì a siracusa (e per poco lo linciavano) cercando di esportare il suo modello di democrazia... è quello ciò a cui ti riferisci?-

Rispondo
Anche su Gesù uomo ci sono poche testimonianze...

Platone, dovette lasciare Atene e rifugiarsi a Megara, poi girato il vento tornò ad Atene.
Fu invitato a Siracusa, ma anche imprigionato e riscattato ad Egina come schiavo da Anniceri di Cirene...
Il paradosso che scrisse il Critone, ma non ebbe la forza d'essere se stesso!

-LA GINESTRA

Qui su l'arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator Vesevo,
La qual null'altro allegra arbor né fiore,
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti. Anco ti vidi
De' tuoi steli abbellir l'erme contrade
Questi campi cosparsi
Di ceneri infeconde, e ricoperti
Dell'impietrata lava,
Che sotto i passi al peregrin risona;
Dove s'annida e si contorce al sole
La serpe, e dove al noto
Cavernoso covil torna il coniglio;
Fur liete ville e colti,
E biondeggiàr di spiche, e risonaro
Di muggito d'armenti;
Fur giardini e palagi,
Agli ozi de' potenti
Gradito ospizio; e fur città famose
Che coi torrenti suoi l'altero monte
Dall'ignea bocca fulminando oppresse
Con gli abitanti insieme. Or tutto intorno
Una ruina involve,
Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi
I danni altrui commiserando, al cielo
Di dolcissimo odor mandi un profumo,
Che il deserto consola,-

col tuo AMOR di Ginestra!



Ripeto: -Conosci te stesso!-

il Poeta
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:25.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com