1918

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michael-santhers-
00venerdì 5 luglio 2013 03:17
Mio nonno combattè sulle alpi
in battaglie nella gelida neve
perse due fratelli più giovani
ma parlava di sangue donato alla Patria

Morì prima di vedere le offese
di sanguisughe disertori al lavoro
bastoni a ruota sociale
e premiati validi eroi elogiati
protetti da ignavia politica
a perpetuare storture

Mi raccontava di fame e freddo
avvoltoi ingordi d’ogni sogno
e la vita valeva un tiro di schioppo
gli diedero una medaglia e una croce
con elogi su pezzo di carta
ma lui non sapeva leggere
ed era contento dell’ampiezza del foglio
diceva vuol dire stima abbondante

Cantava fiero una canzone
con voce a volte separata
dall’unico dente superstite
ad amari bocconi rubati
a preghiere da mia nonna prestate
lui ateo invocava alzando il cappello
il sole, la luna la pioggia
benedetta alla siccità,pausa a fatiche
e il fiato come in trincea
si rifugiava dietro labbra
seccate da fumo e tabacco

Morì con in mano una zappa
con cui scorticava arida terra
era quella la sua penna
con cui invano tentò
di comunicare eterna fede
…………alla Patria…..
amore ai suoi figli
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Da;Destini E Presagi
www.santhers.com
auroraageno
00venerdì 5 luglio 2013 13:32

E' molto bello questo vivido ricordo! Eredità che, a mio parere, ci si porta dentro malgrado il tempo, l'ingratitudine e la disconoscenza...

Bravissimo!!

Aurora


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