A Simona (1976-1976)

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lazharus
00giovedì 17 luglio 2008 07:51
4




Bambina mia

quanto vorrei

portarti

fra quelle stelle

che non hai mai visto.



9 marzo 1977



Mi sono svegliato con un doloroso ricordo.

A mia figlia, per l'unico giorno in questo mondo.

Buona Giornata a tutti.


ormedelcaos
00giovedì 17 luglio 2008 08:07





Ti ringraziamo del più bel Dono che tu potevi farci, e ci commuovi da morire, tu l'Umile! portandoci tra quelle Stelle che illuminano la Terra, e, quindi, Noi, soli, poveri mortali.

Penso che Tu abbia volutamente invertito i termini della questione (The Question), Carissimo Sebastiano: Tua Figlia, l'Angelo già in Cielo ci vede anche di notte, e ti porta, e con Te ora, con la tua Partecipazione trasmessaci oggi, ci porterà per questa benedetta giornata, anche Noi, tra le sue Stelle.

Ciao e ci commuovi troppo troppo.....potevi startene a casa tua, i tuoi Forum, e non disturbarci così tanto i nostri Sentimenti..... col troppo tuo Amore per noi.


Ti abbracciamo assai. Buona Giornata a Te.

walter
ormedelcaos
00giovedì 17 luglio 2008 08:25
te la dedico


.....

La curiosità dell'uomo cerca passato e futuro
e si abbarbica a quella dimensione. Ma comprendere
il punto d'intersezione del senza tempo
con il tempo, è occupazione per i santi – e neanche
un'occupazione, ma qualcosa di dato
e tolto, in una morte di tutta la vita in amore
ardore e altruismo e dedizione. Per i più di noi
c'è solo il momento inatteso, il momento
dentro e fuori del tempo, l'attimo
di distrazione, perduto in un raggio di sole
il timo selvatico non visto
o il lampo d'inverno
o la cascata o musica così profondamente sentita
da non essere udita per nulla, ma voi siete la musica
finché la musica dura. Questi sono soltanto
indizi, supposizioni, indizi
seguiti da supposizioni; e il resto
è preghiera osservanza disciplina
pensiero e azione.

.....


T. S. Eliot, I Dry Salvages



Amarganta
00giovedì 17 luglio 2008 12:13

Per Lei

cerca.mi
00giovedì 17 luglio 2008 12:37

stamattina, troppo presa di noi, non lessi questo dono, che ripongo nel cuore e cercherò di moltiplicare in me, quando sarò chiamata a convivere con dolori troppo grandi

grazie, e se altri sentono come me, grazie di considerarci una famiglia.
dovremmo solo meritarcelo un po' di più


un abbraccio fortissimo












lazharus
00giovedì 17 luglio 2008 14:13
Hai ragione ancora una volta Walter.



fra le tue stelle.



piccola mia



Portami




Si legge dal basso verso l'alto


lazharus
00giovedì 17 luglio 2008 14:15
Grazie a tutti

con l'immenso cuore di adesso-


Sebastiano
Versolibero
00giovedì 17 luglio 2008 14:56
Re: 4
lazharus, 17/07/2008 7.51:





Bambina mia

quanto vorrei

portarti

fra quelle stelle

che non hai mai visto.






"quanto vorrei"......



...un'estensione della tua voce che diventa la sua:


...quanto vorrebbe che tu vedessi il mondo
sotto la luce di quell'unica, vostra stella,
e che essa lenisca il dolore.



...





Rosanna
Skydos
00giovedì 17 luglio 2008 17:05
ed io a tua figlia dedico questa
Nelle ultime ore di Babel



Ho detto al mio amore
abbracciamoci forte
fuori una torre maledetta
crolla ancora
ed è pianto e dolore.

Sapessi quante volte, amore,
avrei voluto dentro me
un gelsomino
che s'aprisse
profumando il sole

ma se sei tu
il mio fiore delicato
la luce che domani
ancora
salirà da oriente
a te io innalzerò
con le mie mani
rosea
come le sue
guance mai nate

e se il mio grambo
altro non fosse
che ritmo e melodia
cullandoti
mille e uno spartito
esegua l'aria
tesa e muta
mentre le ultime
polveri di un sogno amaro
coloreranno
di porpora l'azzurro.

semplicemente sono con voi con tutto il cuore.

Armida [SM=x831996]


ormedelcaos
00giovedì 17 luglio 2008 17:16


mi hai commosso, cara Armida.....


Skydos
00giovedì 17 luglio 2008 18:11
......

questo è il compito nostro di poeti

Grazie uolter :-)
lazharus
00giovedì 17 luglio 2008 19:28
Re: te la dedico
ormedelcaos, 17/07/2008 8.25:



.....

La curiosità dell'uomo cerca passato e futuro
e si abbarbica a quella dimensione. Ma comprendere
il punto d'intersezione del senza tempo
con il tempo, è occupazione per i santi – e neanche
un'occupazione, ma qualcosa di dato
e tolto, in una morte di tutta la vita in amore
ardore e altruismo e dedizione. Per i più di noi
c'è solo il momento inatteso, il momento
dentro e fuori del tempo, l'attimo
di distrazione, perduto in un raggio di sole
il timo selvatico non visto
o il lampo d'inverno
o la cascata o musica così profondamente sentita
da non essere udita per nulla, ma voi siete la musica
finché la musica dura. Questi sono soltanto
indizi, supposizioni, indizi
seguiti da supposizioni; e il resto
è preghiera osservanza disciplina
pensiero e azione.

.....


T. S. Eliot, I Dry Salvages






Mi cade addosso come una pioggia di sentimenti e amore questa tua dedica amico mio e mi conforta e mi rafforza con la sua grandezza.

Grazie!


lazharus
00giovedì 17 luglio 2008 19:32
Re: Re: 4
Versolibero, 17/07/2008 14.56:




"quanto vorrei"......



...un'estensione della tua voce che diventa la sua:


...quanto vorrebbe che tu vedessi il mondo
sotto la luce di quell'unica, vostra stella,
e che essa lenisca il dolore.



...





Rosanna




Grazie Rosanna, per il tuo amore.

lazharus
00giovedì 17 luglio 2008 19:37
Re: ed io a tua figlia dedico questa
Skydos, 17/07/2008 17.05:

Nelle ultime ore di Babel



Ho detto al mio amore
abbracciamoci forte
fuori una torre maledetta
crolla ancora
ed è pianto e dolore.

Sapessi quante volte, amore,
avrei voluto dentro me
un gelsomino
che s'aprisse
profumando il sole

ma se sei tu
il mio fiore delicato
la luce che domani
ancora
salirà da oriente
a te io innalzerò
con le mie mani
rosea
come le sue
guance mai nate

e se il mio grambo
altro non fosse
che ritmo e melodia
cullandoti
mille e uno spartito
esegua l'aria
tesa e muta
mentre le ultime
polveri di un sogno amaro
coloreranno
di porpora l'azzurro.

semplicemente sono con voi con tutto il cuore.

Armida [SM=x831996]





Mi hanno bagnato i suoi occhi queste tue parole, Armida. Interamente commosso ti abbraccio fortissimo. Grazie!

auroraageno
00giovedì 17 luglio 2008 20:15

Sebastiano caro...
giungo a fine giornata e trovo questo tesoro..!

Non ho poesie da donarti, Sebastiano... Solo un fortissimo abbraccio e il mio cuore vicino vicino al tuo!


aurora

lazharus
00giovedì 17 luglio 2008 20:43
Re:
auroraageno, 17/07/2008 20.15:


Sebastiano caro...
giungo a fine giornata e trovo questo tesoro..!

Non ho poesie da donarti, Sebastiano... Solo un fortissimo abbraccio e il mio cuore vicino vicino al tuo!


aurora





E' il tuo cuore la più grande poesia.

Grazie Aurora, davvero.


fiordineve
00venerdì 18 luglio 2008 14:41




La tua piccolina non ha bisogno di luci arificiali e mendaci; lei vive già nella LUCE, quella pura e veritiera.

E' tornata a Casa prima del previsto e, con le stelle, aspetta che la raggiungiate.




ormedelcaos
00venerdì 18 luglio 2008 16:13
Re:
lazharus, 17/07/2008 14.13:

Hai ragione ancora una volta Walter.



fra le tue stelle.



piccola mia



Portami




Si legge dal basso verso l'alto








Sembra la stessa Poetica della Weill, l'altra Simona:


"


Da OBBEDIRE AL TEMPO L’attesa nel pensiero filosofico politico e religioso di Simone Weil, a cura di A. Putino e S. Sorrentino





Anzitutto il divino viene esperito con una lontananza insormontabile dall’umano. Esso può essere solo correlato da un’intenzione di attesa. “Non sta all’uomo andare verso Dio, ma a Dio andare verso lui. L’uomo deve solo guardare ed attendere”. La medesima visuale viene espressa in un altro contesto in cui emergono ulteriori aspetti di questa relazione impossibile tra divino e umano che costituisce forse il nucleo fondante dell’esperire religioso di Simone Weil: "La correlazione rappresentabile dei contrari è un’immagine della correlazione trascendente dei contraddittori. Le correlazioni di contrari sono come una scala. Ciascuna ci eleva a un piano superiore in cui abita il rapporto che unisce i contrari. Finché giungiamo ad un luogo in cui dobbiamo pensare insieme i contrari, ma non possiamo accedere al piano in cui essi sono legati. E’ l’ultimo gradino della scala. Là, non possiamo più sapere, dobbiamo fissare lo sguardo, attendere e amare. E Dio discende “Un uomo ispirato da Dio è un uomo che ha comportamenti, pensieri, sentimenti legati con un legame non rappresentabile”. E’ questo legame non rappresentabile che merita la nostra attenzione. In esso si raccolgono una serie di indici che denotano il contenuto proprio dell’attesa di Dio quale esperienza sostanziale del religioso nella visuale della Simone Weil e nella sua intelligenza del fenomeno religioso. Essi sono l’assenza di Dio, l’amore come organo del credere, e la fede come lettura.




ormedelcaos
00venerdì 18 luglio 2008 16:16
per i tuoi problemi del sociale e dell'universale
sempre della Weill:




L’assenza di Dio è un motivo ricorrente dei Quaderni. Esso si raccorda in effetti col motivo del Dio impersonale, ossia senza volto o che nasconde il suo volto, dell’impotenza di Dio che apre lo spazio alla necessità ovvero reciprocamente della necessità che rende impotente, assente, Dio. Il contatto con le creature ci è dato mediante il senso della presenza. “Il contatto con Dio ci è dato mediante il senso dell’assenza. In confronto a questa assenza, la presenza diventa tanto più assente della assenza”. Ciò significa che il contatto col divino è possibile unicamente nella modalità di una intenzionalità che non riesce mai a tramutare in un oggetto presente il termine del proprio riferimento. E’ un contatto che si istituisce in maniera tanto più autentica, quanto più si esprime nell’accumulo di energia e nella tensione non pacificata.
E’ questa la ragione per cui questa tensione, questa relazione (o correlazione, se teniamo conto dell’intenzionalità insita nell’attesa di Dio), non è dell’ordine dell’intelligenza, ma dell’ordine che la Weil chiama dell’amore; ma questa categoria ci riconduce al tendere, all’appetizione, al conatus quale natura specifica del rapporto (del contatto) impegnato nell’attesa di Dio. “La fede è l’esperienza che l’intelligenza è illuminata dall’amore”. Come dire che tale esperienza ha a che fare con ciò che sta al di sopra della verità, della possibilità di illuminazione delle cose, di renderle accessibili all’intelligenza. L’intelligenza è un investimento veritativo che dà accesso alle essenze (al cuore delle cose, alla loro struttura intrinseca che permette e consente un rapporto di necessità). Invece l’appetizione è un investimento donativo che dà accesso al bene, che esprime non la struttura delle cose, ma il loro senso (si potrebbe addirittura dire: il loro senso dell’essere). In altre parole (come si esprime la Weil): “La verità come luce del bene; il bene superiore alle essenze. L’organo col quale vediamo Dio è l’amore”. Ma c’è una riserva importante che dà una precisa misura a questo discorso della Weil, che senza tale misura critica si presterebbe a scivolare nell’indefinito o nel conato senza termine intenzionale, o peggio ancora nel conato perso nell’oggetto: “Solo l’intelligenza deve riconoscere con i mezzi che le sono propri, cioè la constatazione e la dimostrazione, la preminenza dell’amore. Essa si deve sottomettere solo sapendo in modo perfettamente chiaro e preciso perché. Altrimenti la sottomissione è un errore, e ciò a cui si sottomette è, malgrado l’etichetta, altra cosa dall’amore spirituale. (E’ ad esempio l’influenza sociale)”.
Da tutto ciò deriva il terzo indice, vale a dire la fede come “lettura”, ovvero come modalità specifica e culminante dell’attenzione. Lettura in questo contesto, come del resto nella sua caratteristica accezione weiliana, significa disclosure, ovvero interpretazione inedita a partire dal contatto col divino, e beninteso interpretazione, apertura di un orizzonte di comprensione e di senso, applicata alle cose e al mondo nel suo insieme. Insomma la lettura è uno “sguardo di senso” rivolto alle cose del nostro mondo, uno sguardo capace di illuminarne non l’opacità, ma la trasparenza in rapporto al divino; come dire, non la loro necessità, ma la loro appartenenza al bene.e qui la fede è intesa essenzialmente nel senso della “fede religiosa” ovvero della “lettura del soprannaturale”, non della fede che anima un agire. Per elucidare questo nucleo essenziale dell’esperire religioso coagulato intorno all’attesa di Dio, la Weil ricorre al paradigma della bellezza, che apre prospettive inedite sull’universo delle religioni, prospettive che qualificano la sua visuale e il suo giudizio sulla particolarità delle fedi religiose. Tale visuale può essere sintetizzata nell’assioma (da comprendere in maniera congruente) “ogni religione è l’unica vera”, ovvero, in altri termini, “proclamare una fede l’unica vera, significa guardarla con tutta l’anima”.
....
e di cui all'altra bellssima tua Poesia di Praga.


ciao. walter

Rebby.
00venerdì 18 luglio 2008 18:08
Sebastiano...


Walter ha detto che ho la qualita' di fare parlare i silenzi: ascoltali.


Stupenda e tenerissima la dedica di Skidos.


Basty, un abbraccione.



R [SM=x832013]
ormedelcaos
00domenica 20 luglio 2008 03:01


perché è scesa così presto questa nostra Stella, adottata solo ieri?

Facciamola brillare questa notte sul Nostro cielo Stellato, ad illuminarci un poco.





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