Shian Tieus
00venerdì 23 settembre 2005 20:30
COMMENTO AL TESTO: i miei componimenti poetici non raggiungono mai il livello di quelli prosaici... questo è forse l'unico degno di nota... mi è stato detto che perde un po' sul finale, però.
Il metro è quello classico e intremontabile del sonetto di endecasillabi con rime ABAB CDCD EFG EFG, in voga fin dal '200
TESTO
Visse l’immondo in porte di lino
L’angelo bianco in gabbie di morte
L’Uomo rideva d’entrambi il destino
E sbeffeggiava d’entrambi la sorte
La propria regola d’amor e di rabbia
Ebbe in virtù di sua splendida mente
Vecchia ragione mutata in sabbia
Nuova sovvenne, che ben meglio sente
Ma nostalgia prese il suo cuore
Volle tornar fra angeliche braccia
Ma ogni speranza d’antico era mera
Stette a pensar fra fronde di more
E piccola falla trovò nella caccia
“sono tornato a casa stasera”
paranoimia
00domenica 25 settembre 2005 14:45
Perchè cambiare i vecchi metri quando funzionano così bene? E infatti...
Forse sì, forse hanno ragione e scnde un po' sul finale, la lingua s'inceppa... ma stiamo parlando pur sempre di quisquilie!