"Oltre 250 uccelli non cacciabili giunti feriti a fucilate ai centri recupero della Lipu in pochi mesi". Di questi 150 sono rapaci, 102 dei quali "morti". E non e' che la "punta di un iceberg" in un paese dove "caccia illegale e bracconaggio dilagano". Questo il quadro tracciato dalla Lipu.
Per l'associazione, quella 2009-2010 e' una stagione di caccia che "lascia una scia drammatica dietro di se', con centinaia di animali appartenenti a specie protette uccisi a fucilate o impallinati". Per gli animalisti non e' che "solo un assaggio di quello che succedera' se l'articolo 38 della legge Comunitaria verra' approvato anche dalla Camera". Stando ai dati degli uccelli selvatici giunti a sette dei propri centri di recupero dall'1 settembre 2009 ad oggi, la Lipu denuncia che sono oltre 250 gli uccelli selvatici giunti impallinati, 150 dei quali "rapaci appartenenti a ben 15 diverse specie". Tra questi rapaci, gufi, civette e barbagianni, e poi falchi (pellegrino, gheppi, lodolai), poiane, sparvieri, albanelle e "anche una rara Aquila minore", recuperata nel palermitano "ma morta successivamente". Oltre ai rapaci, continua la Lipu, soccorse specie "di grande pregio conservazionistico" come il Fenicottero rosa e il raro Tarabusino (nel centro Lipu di Palermo), una Cicogna bianca (a Roma), aironi (Roma e Milano) e un esemplare di Spatola e altre decine di specie". Tutti animali poi "deceduti per i pallini conficcati nel corpo o resi irrecuperabili dalle ferite riportate". La Lipu ha anche effettuato un bilancio del'attivita' antibracconaggio nel bresciano e a Cagliari, "due delle aree piu' a rischio per l'uccellagione". Il risultato e' stato "la rimozione di oltre 27 mila trappole per piccoli uccelli migratori come tordi e pettirossi". Un bilancio, quello del 2009, che la Lipu non esita a 'bollare' come "decisamente negativo", per un anno che, denuncia l'associazione, "ha visto dapprima la presentazione del proposta del senatore Franco Orsi (Pdl), poi altri tentativi di introdurre una maggiore liberalizzazione della caccia, le preaperture in molte regioni, la caccia in deroga in particolare Lombardia e Veneto e l'uccisione di centinaia di uccelli appartenenti a specie protette e migliaia di piccoli uccelli migratori vittime di reti e trappole illegali". Insomma, "un prologo non proprio all'altezza del 2010, 'Anno internazionale della biodiversita'". Il bilancio della stagione venatoria appena conclusa "e'
drammatico", commenta Elena D'Andrea, direttore generale della Lipu. "Ma ancora di piu' ci preoccupa quanto approvato in Senato con l'articolo 38 della legge Comunitaria", aggiunge. "La nostra risposta di fronte a posizioni venatorie inaccettabili- continua D'Andrea- e' stata in queste ore la mobilitazione dei nostri attivisti e simpatizzanti, che chiedono a gran voce che la Camera bocci l'articolo 38 della Comunitaria e restituisca dignita' al nostro Paese".