Senza identità
sono lacrime
divorate dagli occhi
e vanno fumo al cielo
sparate da ciminiere
Valigie di solo andata
piene del rumore
del fischio di partenza
aspettano una mano
che torni dall'ossario
Nero quaderno
con segnalibro
di filo spinato
i cortili fango
saturi di numeri
letti
dalla vergognosa storia
Una conca nella terra
una ruspa
una croce collettiva al risparmio
ai fortunati
tutto quì il modesto funerale
di Dio
alle carcasse
svuotate dai cani
per l'anima ai pasti
Il ricordo
lavato dalla pioggia
addolcito dall'erba
e ormai una coda
tagliata da un'ascia
e stesa su una foto
gialla insidiata
ancora
da menzogne
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Da: Soste Precarie
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