Autunno in Barbagia, la Sardegna apre il suo cuore

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auroraageno
00martedì 9 ottobre 2007 20:38
Autunno in Barbagia, la Sardegna apre il suo cuore

Questa sera in Taverna trovo un giornale su uno dei lunghi tavoli,
lo prendo in mano: è Panorama. E' aperto su una pagina dal titolo che mi attira subito.
L'articolo è di Antonietta Demurtas - 5 ottobre 2007.

Parla della Sardegna e subito il pensiero m'è andato ad una cara amica, la nostra Lorena, che vi ha trascorso le vacanze, questa estate!
Ed anche a Hunkchinasky, nostro amico del forum il quale, se non ho
capito male, è sardo.

Vado a prendermi un boccale di birra al bancone e torno al tavolo
dove siedo e comincio a leggere.

"Autunno in Barbagia, la Sardegna apre il suo cuore -

Se i suoi 1.840 chilometri di coste selvagge e incontaminate vi hanno rapito, allora siete pronti ad assaporarne l’anima. La Sardegna vi aprirà il suo cuore, anzi le sue cortes (porte). Inizia così Autunno in Barbagia, la manifestazione che fino alla fine dell’anno porterà gli amanti della cultura sarda alla scoperta di una delle zone più misteriose dell’isola. Ventisette i paesi della montagna che anche quest’anno hanno deciso di raccontarsi attraverso le musiche tradizionali, conquistare con la cucina tipica e stupire attraverso la maestria dell’artigianato. Dal 5 al 7 ottobre i comuni di Gavoi e Ollolai stringeranno gli ospiti in un unico abbraccio. Le antiche comunità montanare faranno vedere e sentire perché il pastoralismo e il canto a tenore sono riconosciuti dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità. A Gavoi le visite guidate del territorio e degli ovili si alterneranno ai concerti del trio Favata, Di Bonaventura, Gandhi e alle sfilate dei Tumbarinos. A Ollolai saranno invece le pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola a risuonare nella chiesa di Sant’Antonio, il tutto accompagnato da un bicchiere del buon vino Ospitone, che prende il nome dal mitico dux barbaricinorum. Ogni paese, da Aritzo a Tonara, da Mamoiada a Orgosolo, aprirà le botteghe artigiane, le cantine e le cucine paesane per mostrare i prodotti più tipici.

A Mamoiada dal 2 al 4 novembre non sarà solo il vino cannonau o i dolci alle mandorle a conquistarvi, ma le maschere più famose del carnevale sardo. L’ospite sarà portato, attraverso una serie di percorsi tematici, alla scoperta del legno, della ceramica e della pelle, potrà assistere alle lavorazioni agro alimentari e imparare antiche ricette. Il tutto nella magica cornice del territorio barbaricino, dove ancora oggi, a regnare su foreste antichissime e una fauna tra le più ricche, sono il muflone e l’aquila reale. Un viaggio senza tempo nelle case dei sardi, questo l’obiettivo della Camera di Commercio di Nuoro che anche quest’anno organizza la manifestazione.
Se volete vivere l’Autunno in Barbagia è possibile viaggiare e soggiornare nel territorio con la formula open voucher (auto + hotel da 29,99 euro) prenotabile direttamente dal sito della Camera di Commercio di Nuoro. "

Be', interessante e promettente, vero? [SM=x832000]




hunkchinasky
00venerdì 12 ottobre 2007 19:40
Uargh!
Solo ora leggo questo articolo Aurora, scusa il ritardo (ma sono notoriamente un cafone di bassa lega).
Sì, sono sardo, e ti posso dire che la descrizione non è nemmeno enfatizzata, ci sono dei posti dove veramente sembra che i millenni si siano fermati in Sardegna, bella tutta quella zona e non mi dilungo in altra pubblicità (sei mai stata alla valle della luna?). I prodotti sono di una squisitezza unica (soprattutto per chi come me è abituato al market iper-mega-super-oltre) e un bicchiere di cannonau di quello buono , possibilmente fatto in casa, ma anche quello delle varie aziende vinicole, è impagabile.
Siccome però sono (pure) un noto rompiballe, mi sembra che qui ci sia un errore grossolano: io sono del sud (cagliari), ma in barbaricino come in campidanese "cortes" dovrebbe significare cortile interno (tipico di molte abitazioni rurali qui in Sardegna) oppure piazzetta, piazza. Porta in dialetto loro dovrebbe essere Janna o Genna (da noi enna o porta):
serra sa janna (chiudi la porta)
in s'oru e sa genna, in s'enna é domu (nella porta di casa)
potrei sbagliarmi, ma non credo (l'autrice è comunque sarda, a giudicare dal cognome).
Mah...

Ciao Aurora
cin cin (stavolta col cannonau)
:)
hunkchinasky
00venerdì 12 ottobre 2007 20:12
risolto l'arcano
dice porte, perché per arrivare a sas cortes è necessario passare de sas jannas opertas. In pratica durante questa "manifestazione folkloristica" gli abitanti di questi piccoli comuni aprono le loro case ai "turisti".
"Sa Corti" come il cuore della casa. Il massimo dell'ospitalità e la massima garanzia di genuinità.

Te capì casso?!
:))))))))))))

auroraageno
00venerdì 12 ottobre 2007 20:37

Gò capìo 'desso! (Ho capito adesso!)

Non so come ringraziarti, carissimo Hunk, per questi tuoi interventi
illuminanti!
No, purtroppo non sono mai stata in Sardegna, non ho mai visto di persona
nessuna delle sue tante meraviglie! Né gustato le sue prelibatezze... sob!
Perciò bevo come acqua, anzi... come cannonau, le notizie trovate
e quelle che così generosamente fornisci tu!

Grazie, carissimo amico e...

CIN CIN!!!!!


[SM=x832000]

aurora
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