Composizione d'Infinito (2)

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Versolibero
00martedì 29 luglio 2008 17:29





Composizione d’Infinito (2)





Ogni gelido inverno fu scintilla,
fiamma viva di fuochi di un amore
ogni graffio fu petalo di giglio,
forma di vita e soffio d’immortale

estati di ciliegie nelle bocche
tolsero l’aspro di sorbe e di cotogne,
il prato verde di freschi desideri
fu terra incolta di rovi e di gramigna;

ogni bicchiere vuoto sa del pozzo
e il pozzo secco sa l’antica sete,
ogni silenzio è incantamento
a distogliere spiriti del male.

Ogni inizio è principio della fine

solo noi ignoriamo morte e vita,
sbricioliamo l’Unico in frammenti

ma la brezza dei sogni
sfoglia l’Infinito.










Rosanna




auroraageno
00mercoledì 30 luglio 2008 08:55

La trovo magnifica..!!!

Molto musicale.

[SM=x832000]


aurora

steth
00mercoledì 30 luglio 2008 10:22
mi piace molto ...

"il mare è fatto di goccie d'acqua, ma cos'è una goccia d'acqua nel mare?
la muraglia cinese è fatta di mattoni, ma cos'è un mattone in un muro?
una ghiacciaio è fatto da fiocchi di neve, ma cos'è un fiocco di neve in un ghiacciaio?
... nulla?
Se togliessimo le gocce d'acqua al mare, il mare non esisterebbe!
Se togliessimo i mattoni al muro, il muro non esisterebbe!
Se togliessimo i fiocchi di neve al ghiacciaio, il ghiacciaio non esisterebbe!"
Nel cammino tra l'inizio e la fine esistono tantissimi passi, ognuno di essi ti conduce verso la fine, ed ognuno di essi è importante quanto il primo o l'ultimo!
"Vivi l'attimo, perchè non tornerà!" [SM=x831998]
Versolibero
00giovedì 31 luglio 2008 11:08

Anche qui ringrazio la carissima Aurora [SM=x832013]

e il nuovo lettore, Stefano, al quale dico che le tue parole sono una giiusta riflessione, da me graditissima [SM=x832013]

Splendido giorno a voi,

Rosanna
ViolaCorsaro
00giovedì 31 luglio 2008 17:56
Sono un poco perplesso.
Musicalmente sono d'accordo con chi mi ha preceduto.
Si susseguono endecasillabi (con sono due dodecasillabi......voluti??) che appianano il ritmo fino ad arrivare al settenario e al senario finale scandendo un certo ritmo uniforme esente da particolari oscillazioni.
Ogni strofa (la seconda su tutte) reca una precisa immagine e un suo relativo ragionamento solo che non mi riesce di vedere quale è il nesso che conferisce unicità (forse l'idea della vita?????) e poi quella terza strofa io la vedo più come inciso (metterei quindi i trattini) ma qua la poetessa sei tu.......... [SM=x831995]

Attendo lumi. [SM=x832002]
ViolaCorsaro
00giovedì 31 luglio 2008 17:57
Ah, dimenticavo, bellissima la prima immagine!!!!!! [SM=x832013]
Versolibero
00sabato 2 agosto 2008 03:16
Ho modificato la vecchia versione e quei dodecasillabi li ho cambiati dopo, ma anche gi endecasillabi non sono canonici...
quindi Mattia, non considerarla sotto questo aspetto, ma solo per il significato, (sul quale ritornerò a drti la risposta.).

Per ora grazie.

Rosanna
Versolibero
00martedì 5 agosto 2008 11:51
ViolaCorsaro, 31/07/2008 17.56:

Sono un poco perplesso.
[...]Ogni strofa (la seconda su tutte) reca una precisa immagine e un suo relativo ragionamento solo che non mi riesce di vedere quale è il nesso che conferisce unicità (forse l'idea della vita?????) e poi quella terza strofa io la vedo più come inciso (metterei quindi i trattini) ma qua la poetessa sei tu.......... [SM=x831995]

Attendo lumi. [SM=x832002]



Allora, Mattia, vediamo: cos'è che ti perplime? Io non vedo questa mancanza di unicità: in ogni strofa c'è un accenno alla trasformazione delle cose tra un principio e la loro fine e credo che si perceppisca l'inquietudine per tutto ciò che si trasforma e che finisce, nell'esperienza sensibile, tuttavia ne viene ricordato il principio, perché tutta l'esperienza sensibile è solo un aspetto della Vita che ha un suo ordine interno, per cui tutto si trasforma, ma nulla si cancella, in quanto resta quel "soffio primordiale" che ha dato origine ed ha plasmato il tempo e lo spazio senza fine.
L'infinito è davanti a noi ma lo possiamo solo intuire mentre la sua energi ci attraversa ma non la possiamo trattenere e quando le cose, i sentimenti si degradano dal loro splendore inizile possiamo solo soffrirne e ricordare l'origine di quella luce che ci ha attraversato con un raggio, ed ecco che:

Ogni gelido inverno fu scintilla,
fiamma viva di fuochi di un amore
ogni graffio fu petalo di giglio,
forma di vita e soffio d’immortale


Se tutto si trasforma non sarà solo l'amore e il bene e quindi l gioia ad affievolirsi e a passare da uno stadio all'altro ma anche il dolore, la malinconia, le asprezze, le ruvidezze silevigano,gli spigoli si smussano, nuova stagione porta sapori dolci che l'aspro fanno dimenticare:

estati di ciliegie nelle bocche
tolsero l’aspro di sorbe e di cotogne,
il prato verde di freschi desideri
fu terra incolta di rovi e di gramigna;


La terza strofa non è un inciso, introduce ancora altri elementi e per me è la più profonda, e non c'è bisogno, credo, di spiegare altro, non c'è nulla da spiegare, c'è solo da prendere atto un volt in più di questa circolarità e della frammentazione del Tutto che rimnda all'Unico, al Princìpio di tutte le cose.

ogni bicchiere vuoto sa del pozzo
e il pozzo secco sa l’antica sete,
ogni silenzio è incantamento
a distogliere spiriti del male.

Ogni inizio è principio della fine

solo noi ignoriamo morte e vita,
sbricioliamo l’Unico in frammenti

ma la brezza dei sogni
sfoglia l’Infinito.



Ciao Mattia, spero di essere stata chiara, altrimenti sono qua [SM=x832019] [SM=x832019]


Ciao
Rosanna
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