Cuore di porco

Si scuoia a quattro mani il desiderio

e la notte deraglia
tra labbra di pesco
il suo fischio senza nord.

No,
che non/mi/ inganna
il carapace indurito
la segatura d’anima,
sparsa in truciolati di parole
inutile difesa dal dolore.
L’ascia non fende il vento
meno di quanto il tempo
bluffi coi suoi assi tra i ricordi,

la lingua sopravvive e questo
è tutto!

A passi spenti – se questo è un uomo –
deriva la tempesta
in un bicchiere senza fondo

…non ti serve un cuore da porco
per vivere da Dio,
ma un anima animale!

Questa poesia terribile mi lascia senza parole!

Il tuo stile si è fatto ancora più pregnante e severo, ultimamente.

Molto bella è dire poco.... è un pugno nello stomaco.

Spero tu non soffra come i tuoi versi mi fanno pensare, amica cara....

Ti abbraccio forte. Grazie di questo dono che stilla vita, amara ma vita!

aurora

Probabilmente ti sei ispirata ai recenti fatti di Guidonia per questa tua che vedo venata di rabbia mista ad un velo di rassegnazione implicita nell'impotenza del finale.
Come un grido che si leva forte ma, finita la voce, non ottiene risultati tangibili che si differenzino da uno spostamento d'aria e basta.
Amara, molto.
Un caro saluto.

Violacorsaro