DOVE LE TENDE SCOSTANO IL SORRISO

Ruberò la neve al pianto
dove le tende scostano il sorriso
liberandoci.

Da sempre siamo qui
con i sassi nelle suole delle scarpe
nascondendo fiori
in noi che non ci vediamo
eppure l'aquilone porta il vento
di ogni misera vita
e tu che non vuoi
oggi
scanzare il tuoi capelli
nella luce di un tramonto
chiuso
dietro al mare

tu che sei nuvola
rugiada sulla soglia di una vela
dentro l'immagine di un tempo
vuoto
e senza punti

tu come acqua apparterrai
nel senso che ci dà una casa
come soldati che combattono al fronte
o vette che si guardano
mute
nel silenzio della notte

apparterrai
come la paura di farsi baciare
per poi perdersi in un prato
soli
o il profumo di una rosa di campagna.

Così io sò che il nostro affacciarci
alle persiane di una stanza
toccando muri
e insieme lontananze
lentamente svolgerà l'esistenza

sò che noi forse saremo
che come fumi all'orizzonte
toccheremo i due soli nello stesso istante
iato
di un giorno

ma tutto rimarrà
in fondo
ancora qui

nel buio del nostro amore
teso
come fili elettrici della luce
spaiati tra le distanze

rimarrà come quella pazza
che urla dai balconi dei palazzi
il proprio nome alle cose

e che camminando tra le macchine
nessuno
capirà mai
quello che vede.

... Notturno...
Modificato da notturnoop09 19/04/2006 16.29

Ci vedo dentro sempre quell'essenza latente delle cose tutte nelle tue composizioni. Come se ogni oggetto, ogni attimo avesse altro da spiegare che non quello che descrive alla suo puro presentarsi....

e ultimamente l'intensa malinconia di una incomunicabilità sentita grave, o quasi....

Oh, a proposito, tanti complimentoni Valerio.... ("vette che si guardano mute nel silenzio della notte" è davvero bellissima)

Piper

Semplicemente...stupenda..mi ha toccato veramente dentro..