DUE ORME

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ginevra67
00sabato 6 settembre 2008 14:22
Alla voce del mare
si lascia
navigare
il mio pensiero
...e la risacca
si inzuppa
del suo andare
nel lento stillicidio
...di ritorno,
che si adagia
nel fango primordiale
del mio cuore.

Di sabbia si veste
il tempo,
tradendo il vetro
che mi fece nascere
clessidra,
precipitando
in grani
ogni minuto d'anima.

Conosci,forse tu,l'ora?
...in cui la marea
chiuderà il passo al sole
e afferrandolo alla gola,
spegnerà in un sussurro
la battaglia,
che volge
le spalle alla speranza?

Due orme
sono troppe
...anche per me,
che tra le tue braccia
attraverso quest'Inverno.
auroraageno
00sabato 6 settembre 2008 15:40

E così conosci quello scritto di cui ti dicevo...

Sei così profonda ed originale nel dire quello che si può dire in tanti modi. Il tuo è vera Poesia.
Sei bravissima! E possiedi un animo ricco dove la Musa ha possibilità di attingere cantando anche note dolenti...

Bravissima davvero!
Grazie per questo dono, Giusy... lo considero tale, sai.

Ti abbraccio forte [SM=x832007]


aurora

[SM=g6094]

ViolaCorsaro
00sabato 6 settembre 2008 18:15
La trovo veramente azzeccata in quel parallelismo tra l'ambiente marino con annessi e connessi e il Tempo, in uno spasmodico fluire che si sublima in un abbraccio.
E fluisce il tempo e fluisce il mare o megli defluisce dalla spiggia lungo le linee immaginarie che tratteggiano il percorso della marea.
Nietzsche, l'eterno ritorno in questo caso è il riferimento che mi sorge maggiormente spontaneo in un dedalo di ragionamenti che, come ben sai hanno una unica ed univoca soluzione.

Un applauso.
ginevra67
00domenica 7 settembre 2008 17:46
Sì,Aurora cara lo conoscevo e bene...poi una giornata al mare(qui fa ancora tanto caldo)...ha smosso tutto il resto.
fluisce il tempo,fluisce il mare...è vero Mattia questo eterno ritorno è presente,hai detto bene.
vi ringrazio per l'apprezzamento,vi mando...un caldo abbraccio [SM=x832008]
ormedelcaos
00sabato 13 settembre 2008 19:24
E' tutto il movimento del'onda che qui avvolge la parola, tessendola e piegandola, nel suo intero movimento:


Alla voce del mare
si lascia
navigare
il mio pensiero
...e la risacca
si inzuppa
del suo andare
nel lento stillicidio
...di ritorno,
che si adagia
nel fango primordiale
del mio cuore.


Poi il mometo della riflessione, in cui il movimento s'acquieta, per consentirne la riflessione:

Di sabbia si veste
il tempo,
tradendo il vetro
che mi fece nascere
clessidra,
precipitando
in grani
ogni minuto d'anima.


Poi la ripartenza, e l'immersione considerata e sconsiderata, della marea grande e piccola, di cui la seconda è un pò incerta (come decisione da prendere, nel suo avvertirne già il freddo) :


Conosci,forse tu,l'ora?
...in cui la marea
chiuderà il passo al sole
e afferrandolo alla gola,
spegnerà in un sussurro
la battaglia,
che volge
le spalle alla speranza?

Due orme
sono troppe
...anche per me,
che tra le tue braccia
attraverso quest'Inverno.




E bellissima nel porgersi e nell'interrogarsi, dove tutto ci appare spontaneo, ma che alla fine. come per l'onda,non ci resta quasi nulla in mano.

Ti sorrido Giusy.



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