gioiaedolore
00martedì 2 aprile 2013 11:07
POESIA
Attimo,
era come se fuggissi
dal nostro letto.
Come se fossi
un piccolo ladro
come se sorvolassi
una prigione inventata.
Era come se i nostri corpi
fossero un unico anello d'amore...
fuggivo
scappavo
mi nascondevo.
Intrappolato mi chiedevo
dove nascondevi la chiave
per aprire la mia anima danneggiata,
saltavo oltre le sbarre inventate
dal mio cucito segreto.
...Ti lascio insistere,
ma non si puo' unire
due parti che non si appartengono.
fin /timmi/2013
auroraageno
00martedì 2 aprile 2013 11:27
Poesia molto bella, ma la situazione che descrive non lo è, è molto difficile.
Grazie Timmy!
Aurora
SoleInvernale
00martedì 2 aprile 2013 11:30
Ciao poeta! Sono d'accordo con Aurora, poesia bellissima, ma ciò che racconta è una grande diversità... Se non può andare secondo me dovresti dirglielo chiaro e tondo. Scusami per la schiettezza. ciao
Sole
gioiaedolore
00martedì 2 aprile 2013 16:36
Aurora,
piu' ci provo a uscire,e..piu' ci scivolo dentro!! che fare?? bho" vedremo
gioiaedolore
00martedì 2 aprile 2013 16:37
Sole,
la sincerita' fa parte del mio bagaglio,ma essere schietti si puo' ferire..e,fa male!
SoleInvernale
00mercoledì 3 aprile 2013 11:04
Caro poeta Timmy, grazie di avere risposto. Ma io rimango del parere che sia più crudele tacere, in certe situazioni.
Salutissimi!! A rileggerti poeta!
Sole