Amore..vecchia carretta
mai stanca al salto dei fossi
quante ne abbiamo combinate insieme
e ora quì sotto questa lapide
come chiodo spezzato in rottamaio
divorato dalla ruggine e se passa
l’addetto al ferro vecchio manco
se ne accorge a caricarmi per lo squaglio
in nuova vita, ah! quei bei tempi
quando la campagna esplodeva i suoi colori
e noi nell’amore imitar baldanzose pecore,
ora ancor bella e arzilla
ti godi la mia pensione
e ti poni esca in nuovi amori
-vaffanculo,con la tredicesima
potevi portarmi almeno dei fiori freschi
quelle rose rosse che ti donavo
per vederti leggiadra civettuola
invece di quelli in plastica scolorita
che alterni per dar segno di dolor costante
con altri tre mazzi ogni tre mesi,
ti saluto..spero di rivederti al più presto
anzi prestissimo
accanto come ai vecchi tempi
per un immortale abbraccio
che ti sia superfuo il ricordo di me
vista la vicinanza imminente..amen
..tuo Arcibaldo Cicerchia
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Da:Pietre e Utopie
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