Vissi coniglio
e ogni frusciò
parve postino di morte
in oasi rosicchiata
da deserto tra falchi
addestrati al riporto
da predoni
-Pelle da riempire
mendica di carni
fu il silenzio
-Orologio di dimenticanze
giaccio quì verso fine-corda
in attesa porti ultimo fiore
la mia ombra,unico amore
che mi sopravvisse
-Riposare in un’antologia di lapidi
la mia redenzione sognata
ma casomai ci fosse,
i morti hanno caverne
e non occhi per leggere
-Oh! voi che vedete l’epitaffio,
venite presto a questo regno
a indicarmi il numero
della pagina col mio nome
..........amen..........
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Da:Avanguardie Irriverenti
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