FARà SEMPRE FREDDO

Niente di nuovo
Il letto disfatto col tuo odore
ai sali marini del bagno
e il vino dentro che gira gira
compie i suoi cerchi mi rende sconfitta
Lo sento
rosso e diabolico che cattura ogni senso
ed è ogni senso che m’inganna
Tu sei la mia sbornia
fuori la nebbia è come pelle
il tramonto ha colori troppo forti
Io non voglio
io non voglio che il sole cada
io non riesco a muovermi
la fiamma mi divora le pupille
Vorrei non appartenerti
lasciarmi ingannare
e poi sbriciolarmi per terra
come una pietra scagliata a settembre
dal lago
laggiù dove si posa ancora
la neve che ti baciai addosso quel giorno
per riscaldarti
scagliarla lontano oltre la cima
delle nostre labbra

Non aver paura amore
non tremare
Farà sempre freddo
Farà sempre freddo

e ti rivedo sorridere
e quanto dolore che da sempre mi spalanca
la sua strada il suo sentiero
che mi chiedo se io mai
ho visto gli occhi di un’idilliaca gioia
sconosciuta
che non è solo orgasmo
ma rivelazione
impossibile a noi umani

e dunque tu sei partito
Ancora un altro treno
che mi strappa le membra
ed il letto è ancora caldo
e che senso ha amarti
Io così ubriaca
la sigaretta brucia come me
qui accanto
la sento calda
e deleteria
ho calzato allo stesso modo lei
tra guanti e polmoni
come s’indossa un cappello a forma di ghirlande
per sentirmi dire
Pazza
sei pazza
e sorridere di questo

Meglio folle dico io
che con il culo inchiodato a un tavolino
che con il culo coperto e casto
che con il cuore
nero

Eppure giro ora
eccomi tra la notte
e tu che già sarai laggiù
-dove?-
chi ti ha detto che non devi essere
qua nel mio assoluto
nel limite mai raggiunto
nel punto dei punti
di un avvenire scellerato
senza linee

Dove mi guidi ora
il lenzuolo profuma di vaniglia
le mie mani sono tue
il mio corpo lo è stato
ancora sento le tue unghie
e vorrei farmi graffiare
strappami
strappami tu
confondimi ed illudimi ma
non andare via
non adesso

Io
non so che strada prendere
così
quando la birra vince
singolarmente sconfitta da un alcolico
da un amore che non va
da un treno che corre
da un letto immobile qua accanto ma
meno immobile di me
e non avere paura amore
che io da sola ce la posso fare
Si
io da sola spalancherò al mondo
la verità
La verità

Ma Gesù era solo un uomo
e tu sei solo miele
ed io sono solo ciò che tu
non vedi
Una lacrima che piange
una maglia con i bordi scoloriti
e l’avvenire incerto
la paura dentro
e farà sempre freddo
Farà sempre freddo
Così stammi addosso
riscaldami allora
io non riesco a scalare la rabbia
quando solo la vita mi offre la sua immagine
lei così fragile
tra i fantasmi di ieri
e i bambini torneranno forse
quando io me ne andrò
ho ucciso l’infanzia sputandoci addosso
ora la libertà è arrivata
come la marea improvvisa
a causa di una luna capovolta
lo spillo di te ora
buca
ed io non voglio essere filo
del tuo ago
io voglio essere voce
musica che abbiamo
non catene neanche ramo
soltanto amore eppure
graffi troppo
mi laceri dentro
non mi fai bene no
ma farà sempre freddo
farà sempre freddo
un camino non basta
Epicuro ha sbagliato
e le camelie sono bianche e rosse
e rosse
e notte ancora
e poi altra notte
da accumulare sui miei anni
che mi hanno visto dormire poco
e sognare molto
e gli incubi che s’immischiavano
tra le solitarie battaglie
di una coscienza e di una pazzia
e la seconda
aveva sempre ragione

Intensa... cosa dire? Intensa, un brandello d'anima, e forse più che un brandello, una lacerazione profonda, come le altre.
Una per tutte, e in tutte un dolore che è vivere. Già nascendo ce ne accorgiamo subito che soffriremo, e il resto non è che una conferma di quella primitiva impressione.
E allora il compito di ognuno, forse il solo, o il più importante, è di crearsi la propria - personale - speranza...

Benvenuta in questo blue world

ci proverò allora... grazie del benvenuto in questo posto blu, mi piace comunque è accogliente...