ViolaCorsaro
00giovedì 16 aprile 2009 00:01
Da dentro il lucernaio, dalla vita,
ogni cosa sembrava al proprio posto
ma chiuso in questa camera oscura
non è chiaro se la faccia sia la tua,
se il giorno ci regali doni o tuoni.
Il negativo profuma di lavanda
così le braccia tatuate dal sole,
sorriso da interpretare tra le pieghe
che l’alogenuro stampa sulle labbra tue.
Non ti hanno colta ingabbiata in una posa,
-negli occhi l’istantanea e la sorpresa-
ed ecco allora il perché di quelle mani
così scomposte tra la testa ed il futuro
da generarmi ancora un battimento,
quasi fossi tu, l’agave sullo scoglio,
fuori posto in quel giardino di limoni.
Stasera, quando tornerai, ti dirò che eri bella,
che sei bella, che ogni giorno un poco muoio
ma che per te, con te, agonizzo felice
che sei tu il bianco fiore tra i limoni,
io più in là, l’amaro giallo.
auroraageno
00giovedì 16 aprile 2009 09:56
Bellissima, commovente poesia d'amore!
Complimenti Mattia.
Un abbraccio
aurora
ormedelcaos
00giovedì 16 aprile 2009 20:06
È bella assai.
Quasi a sfiorare l’eden e poi, con quelle braccia "scomposte", la discesa ad altre immagini di lei, che sembrerebbero toccare anche la funzione della maternità, e di cui a quella camera oscura, o "lucernaio della vita".
Ciao Mattia, è anche mio il piacere di rivederti.
Rebby.
00giovedì 16 aprile 2009 20:27
Aroma di Poesia.
Ecco il sotto titolo della tua
Mi hai inebriata.
sei fantastico
Come sempre
Baciazzo!
Reb
lazharus
00venerdì 17 aprile 2009 00:53
L'unico "movente" che trovo per questa azione poetica d'alto livello, tra l'altro, è quello di una riflessione su qualcuno(lei) che si stava per perdere.
Non so precisamente spiegare il perché di questa sensazione ma è chiara dentro me.
é un testo stupendo Mattia, di quelli che li leggi e poi stai li 20 minuti a pensare, a riflettere...a logorarti o a sentirti fortunato perché il peggio è passato.
d'accordo su richiamo alla maternità a cui si riferisce Walter anche se potrebbe essere solamente un riferimento alla sessualità.
Ti abbraccio
Sebastiano