Un piccolo contributo
Questo grande poeta, tormentato dalla sua malattia e dalla sofferenza nella sua vita, ha scritto,
nella sua grande produzione letteraria, anche le seguenti poesie, qui riportate.
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Nel 1835 Hölderlin scrive una poesia su se stesso, dalla quale si comprende che è consapevole del suo stato mentale:
“Non tutti i giorni al meglio son per quello
che tornar brama alle ore liete in cui
era da amici amato dove gli uomini
sul giovane vegliavano benigni.”
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Alcune poesie, come già detto sopra da
ormedelcaos (il caro Walter), hanno la firma
Scardanelli e anche date alquanto improbabili; la seguente è del 1841, ma il poeta la data al 1778:
“Quando là cede il fior di primavera,
ecco l’estate aggirarsi per l’anno,
e come scorre il rio giù nella valle,
così il fulgor del monte è attorno effuso.
Campo che appar massimamente fulgido
È come il giorno che al tramonto inclina:
l’anno fugge e così fan l’ore estive
e di natura all’uom svanite immagini”
24 Maggio 1778 Scardanelli.