GRANDINE

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michael-santhers-
00venerdì 7 giugno 2013 03:05
Occhi vitrei al cielo
e il vecchio avaro disse pioverà
tastando la sua ernia
palla di bigliardo fuori uso
-Il sole sogghignante salutò
tra un vuoto veloce dei vapori
di anime nere scudi a ravvedi
mentre un lampo tracciò la rotta
per un riparo sotto una gonna
a un cane impaurito
-I gabbiani sommarono le loro croci
in abbozzo di processione
e corsero a un rudere
lieto nella parte d'approdo
-Il tempo, stanco
di tante scorpacciate di orologi
saturo d'insulti
sposò nuvole e offese
e sulle macchine suonarono confetti
di ghiaccio quanto un pugno
-Tra le fruste dei rami
che licenziarono le foglie
e il boomerang delle tegole
si levò una preghiera
e un'ammissione di colpa
-Io al riparo sicuro pensai
al superlavoro dei carrozzieri
e alle bozze arabesche
sulle lamiere delle auto
e alla mente m'apparvero
i ditini dei bimbi sorridenti
in libera matematica di conta
tra un incavo e l'altro
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Da:Pensieri Alternativi
www.santhers.com
auroraageno
00venerdì 7 giugno 2013 15:30

Buona poesia!! Sempre bravissimo, Poeta!!

Aurora


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