HAI IN TE CIO' CHE SERVE (dedicata a... te)

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lucky_luke
00martedì 24 giugno 2008 14:03
HAI IN TE CIO' CHE SERVE


Lascia correre la fantasia
per sfiorare gli alberi che mai
avresti pensato di raggiungere
unendo il cuore e l'anima
per ottenere quella rara melodia
che solo a pochi è dato udire
ascoltando almeno una volta il corso dei pensieri.

Dentro di te vive l'unica ragione
per cui valga,
in un mondo tanto triste, la pena di soffrire.
Chiedi mille e mille volte al tuo sorriso
se ha mai pensato di poter ferire,
e se tutti i giorni trascorsi
lo hanno visto aprirsi.

Accendi, perchè mai si spenga, la fiamma blu
che serve a scaldarti quando la morsa del gelo
cerca inesorabilmente di schiacciarti.

Hai in te la forza per spostare le montagne ed
innalzare le barriere che ti proteggeranno
ogni volta che chi non ti merita prova ferirti.



Credici!
Giuliano
auroraageno
00martedì 24 giugno 2008 19:31

Perla di verità e di saggezza! Meravigliosa.

L'hai dedicata... "a te". Perciò penso di non essere presuntuosa se la sento donata anche a me.

Posso soltanto dirti "Grazie!", grazie... con tutto il cuore e dal profondo dell'anima, Giuliano caro!

Io ci credo. Cercherò di custodire sempre in me anche quest'altro tuo dono prezioso!

Ti abbraccio forte

aurora



fiordineve
00mercoledì 25 giugno 2008 00:32


Quel tuo"CREDICI" finale assomiglia allo slogan di Obam "WE CAN".

Notevole lo spessore di questa autodedica che, come Aurora, sento pure mia.
C'è a forza, volontà, coraggio e speranza nelle tue immagini ariose che fanno sentire il sapore delle abetair d'alta quota. [SM=x832028] [SM=x832015] [SM=x832028] [SM=x832007]
Versolibero
00domenica 29 giugno 2008 16:08
Re:
lucky_luke, 24/06/2008 14.03:

HAI IN TE CIO' CHE SERVE


Lascia correre la fantasia
per sfiorare gli alberi che mai
avresti pensato di raggiungere
unendo il cuore e l'anima
per ottenere quella rara melodia
che solo a pochi è dato udire
ascoltando almeno una volta il corso dei pensieri. [eliminerei la parte in corsivo, così il verso sarebbe più sciolto]

Dentro di te vive l'unica ragione
per cui valga, in un mondo tanto triste,la pena di soffrire. [anche qui eliminerei le virgole (che fanno-prosa) e il pezzo in corsivo]
Chiedi mille e mille volte al tuo sorriso [idem]
se ha mai pensato di poter ferire, [idem, eliminerei...]
e se tutti i giorni trascorsi
lo hanno visto aprirsi.

Accendi, perché mai si spenga, la fiamma blu
che serve a scaldarti quando la morsa del gelo
cerca inesorabilmente di schiacciarti.

Hai in te la forza per spostare le montagne -ed ["ed" non è meglio a capo del successivo?]
[ed] innalzare le barriere che ti proteggeranno
ogni volta che chi non ti merita prova ferirti.



Credici!
Giuliano




Caro Giuliano,
mi sono permessa di suggerirti, come altre volte, qualche sfrondatura, giusto quel "di più" che, dal punto di vista fonico, forza la lettura verso i piani del prosastico, ed io, di questa poesia, ho subito apprezzato una musicalità molto simile a quella che io amo, quella musicalità che rende la parola "tridimensionale" (della parola in se stessa, prossima all'orecchio, del verso in sé, che prepara l'obiettivo all'unità di senso accompagnato dal suono, e infine all'armonia dell'intero componimento, che nel grand'angolo racchiude un piccolo-grande universo di suoni e rimandi semantici)

Come dire: una cura particolare per la bellezza che sprigiona questo canto dell'anima, che sei riuscito a infondermi profondamente.

Grazie

Ti accompagni sempre la luce interiore di questi versi.

Rosanna



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