Dategli una maschera
e avrà lo stesso volto:
le paure le ha appese a una quercia
nel settimo mese dell'anno che fu.
Fu un uomo libero
ad incatenarlo a un padrone:
scrisse sull'ala di un gabbiano
le cifre dell'onta subita.
Nel tuono che rompe il silenzio
trovò la sua pace, nel tempo,
tra i rovi dell'odio arginato,
nei fumi di un dolce veleno.
Non crede all'amore che uccide
al fango che tiene i segreti,
al ghiaccio che allevia i dolori:
Lui morirà per se stesso.
Forse la vita
è
un sogno...
Modificato da hunkchinasky 14/11/2005 18.16