Ho messo una foto sopra il comodino

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Versolibero
00lunedì 16 giugno 2008 23:17


Ho messo una foto sopra il comodino



Ho messo sopra il comodino
la foto di famiglia e siamo uniti
come un gregge che resta nei confini
d’un campo accanto all’altro appena arato.

Le do un’occhiata prima di dormire
di più lo sguardo non riesce a sostenere
le guance sembrano un dirupo
le lacrime sanno affacciarsi e precipitare

tra le pecore al pascolo una era nera
un giorno si perse al far del buio,
si perse e non seppe ritornare

devo tracciare un segno sulla foto
un perimetro attorno ai suoi capelli,
l’ovale del volto, i suoi occhi belli

Accanto al letto c’è il comò ed il cassetto
le lettere che ho scritto e non spedito,
quelle per “via aerea” ricevute

e’ da allora che so guardare il cielo
specialmente sul fare della sera
dove gli aerei lasciano una scia







Rosanna
auroraageno
00martedì 17 giugno 2008 14:14

Carissima... non so se parli di te o di un'altra persona raffigurata in quella pecora nera, persa sul far della sera. Penso un'altra persona. Quelle lettere mai spedite.... e quelle ricevute, insieme nel cassetto!
E le lacrime che sanno affacciarsi sul dirupo...

E' una poesia veramente toccante! Ci si sente il tuo cuore, Rosanna... un intimo ancora dolorante di ricordi, di vita sofferta, di rimpianti.

Grazie! Grazie.... [SM=x832013]

aurora




Versolibero
00sabato 21 giugno 2008 03:04
Carissima Aurora, a volte nelle poesie mischio la realtà a particolari di fantasia, e quella pecora nera è anche una nota di colore, oltre a significare una natura poco incline a condizionamenti alla propria autonomia, ma non parlo di me, io sarei la "vittima", cioè colei che subisce la lontananza...
Grazie della lettura, un abbraccio,
Rosanna
Versolibero
00venerdì 18 luglio 2008 11:23

Per chi fosse interessato a confrontre la versione a verso libero con quella in metrica aggiungo quella in endecasillabi, elaborata con un amico in altro sito.

Ciao, Rosanna




La foto ho messo sopra il comodino



C’è un mio ricordo, sopra il comodino:
la foto di famiglia, …e siamo uniti
così com’era il gregge fra i confini
del campo accanto all’altro appena arato.

Le do un’occhiata prima di dormire
mi cresce nello sguardo l’emozione
e sento sulle guance scivolare
due gocce azzurre di malinconia.

Rammento ancora quando al far del buio
per un sentiero se ne andò lontano
vagando forse in cerca della luna
la pecora più amata, quella nera.

Mi è dolce quel ricordo, ancora intatto:
dovrò tracciare un segno, sul suo volto,
sul suo sorriso, su quegli occhi belli,
capelli neri a coda di cavallo.

Accanto c’è il comò, che in un cassetto
ha lettere già scritte e mai spedite
con quelle per “via aerea” ricevute,
le pagine sospese di poesia.

Con nostalgia da allora osservo il cielo
nel punto in cui, sul fare della sera
dipinge un aeroplano la sua scia.



Versolibero e =pocheparole=






Versolibero, 16/06/2008 23.17:



Ho messo una foto sopra il comodino



Ho messo sopra il comodino
la foto di famiglia e siamo uniti
come un gregge che resta nei confini
d’un campo accanto all’altro appena arato.

Le do un’occhiata prima di dormire
di più lo sguardo non riesce a sostenere
le guance sembrano un dirupo
le lacrime sanno affacciarsi e precipitare

tra le pecore al pascolo una era nera
un giorno si perse al far del buio,
si perse e non seppe ritornare

devo tracciare un segno sulla foto
un perimetro attorno ai suoi capelli,
l’ovale del volto, i suoi occhi belli

Accanto al letto c’è il comò ed il cassetto
le lettere che ho scritto e non spedito,
quelle per “via aerea” ricevute

e’ da allora che so guardare il cielo
specialmente sul fare della sera
dove gli aerei lasciano una scia







Rosanna




Versolibero
00venerdì 18 luglio 2008 15:13
P.S.:

Naturlmente mi farebbe piacere un riscontro sulle due versioni, in termini di musicalità e di efficacia, sebbene (ve lo dico) questa poesia in entrambe le versioni è stata giudicata "di una banalità disarmnte".
Beh, ve lo immginate un mondo pieno di poeti geniali? Non a caso si dice che genio ne basta uno in famiglia, e poi la protagonista (mia sorella) vi si è rispecchiata in pieno e ne è soddisfatta, per cui ho rggiunto il mio scopo.


Era giusto per chiacchierare un po' pochino! [SM=x831999] [SM=x831999]

panf[SM=x832019] panf [SM=x832019] panf [SM=x832019]




Rosanna
Rebby.
00venerdì 18 luglio 2008 18:02
Re:
Versolibero, 16/06/2008 23.17:



Ho messo una foto sopra il comodino



Ho messo sopra il comodino
la foto di famiglia e siamo uniti
come un gregge che resta nei confini
d’un campo accanto all’altro appena arato.

Le do un’occhiata prima di dormire
di più lo sguardo non riesce a sostenere
le guance sembrano un dirupo
le lacrime sanno affacciarsi e precipitare

tra le pecore al pascolo una era nera
un giorno si perse al far del buio,
si perse e non seppe ritornare

devo tracciare un segno sulla foto
un perimetro attorno ai suoi capelli,
l’ovale del volto, i suoi occhi belli

Accanto al letto c’è il comò ed il cassetto
le lettere che ho scritto e non spedito,
quelle per “via aerea” ricevute

e’ da allora che so guardare il cielo
specialmente sul fare della sera
dove gli aerei lasciano una scia







Rosanna




Questa e' la versione che preferisco.

Le nostre radici, la famiglia, l’amore indiscriminato per “ L’incompreso”, per quello che non ci sta dentro, che si rincorre la coda come fa un cagnolino.
Ricordo mia madre e il suo patire nel vederlo girare a vuoto nei propri grovigli e a non riuscire a venirne a capo.

La mia famiglia e’ numerosa ( tre maschi e tre femmine) e lo e’ stata ancora di piu’: mia madre morta undici anni fa e mio padre quando ero cosi’ piccola da non potere quasi dire, ora, di averne avuto uno.

Ha faticato, da capo famiglia, ad allevarci nel migliore dei modi ed ora so che e’ felice di esserci riuscita.

Dolce Ros, in certi momenti della giornata i dolori pesano maggiormente.

“Il fumo uccide”

Ma anche la notte


La tua ancora e’ quella scia lasciata da un aereo che ti rammenta la lontananza di un affetto ma che ti porta lo sguardo a proseguire il volo.

Un abbraccio enorme


Rebby [SM=x832021]



fiordineve
00venerdì 18 luglio 2008 18:39


Più che una poesia mi sembra una ballata di De Andrè.


Disarmante nella sua musicalità. [SM=x832023] [SM=x831994] [SM=x832024] [SM=x832013] [SM=x832007]












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