poesia
Quando scrivo,
bevo dal cielo
attimi di gioia
che si sciolgono
sotto la punta
della lingua.
Metto luce et sudore
su quelle pagine
fatte d'anime
di voci e lacrime
inchiodate su lettere
sempre minuscole.
Osservo l'occhio vorace
di chi legge la mia fede
e senza pazienza giudica
in assetto da guerra
i miei deboli peccati
sono frasi rubate ai morti.
Lascio liberi ogni sogno
mentre appiccicano i lati
vuoti della mente
ogni rottamazione
viene affidata
alla lama del tempo.
Tanta è la carica
che trasmette lo spirito
..dell'amata assenza..
fluttuare attraverso
il respiro della vita
merita follia e pazienza.
fin