IL MIO LONTANO BOSCO

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
f r e e
00martedì 11 ottobre 2005 12:55






Ipotizzo le magrezze
dalle eruzioni che furono il prelibato pane
alle pozzanghere oleose e i miei annegamenti
vittoriosa per cui la danzante apatia
sui poderi inermi delle mie colture
si esprime in sibili nella sua brillante livrea
il viscido che scruto nell’ombra
ridicolizzando quantità di sentimenti
processo caotico il mio
che trascina i rottami
fino alle sue stesse mancanze
nessuna consistente evoluzione però
nessuna disattenzione
nemmeno la nuda vergine pigrizia
ma il neonato della miseria
scivolando ciglia umide di fangosa tristezza
e di passo ventoso nei tramonti autunnali
un solo rombo per cui
come icona a evidenziare
un bersaglio debole e calamitoso
dal petto struggente e dal dire sincero
indomito e dall’entusiasmo rischioso
fabbricante di risposte a incomprensione
tra i rettilinei ondosi di un velato mistero
ipotizzo forse e ripeto
sagge magrezze
ma nel malessere
non bolle schiumoso sangue regale
idolatrarmi mi causa vanità in cui mi disconosco
ma ciò che mi manca quando più non dico
sono io per davvero
voce di un coro
nel cuore di un lontano bosco


f r e e


11102005


*
paranoimia
00mercoledì 12 ottobre 2005 14:33
Un re ha spesso meno legittimazione di un presidente, per diritto di nascita nessuno ha titolo, così la vede para, e ognuno è il dio di se stesso, in primis, para la vede sempre così. Parere personale, quindi. Siamo spesso molto indulgenti con i difetti di chi ci circonda, vogliamo bene un po' anche a noi stessi... perdoniamoci ciò che perdoniamo agli altri, non siamo diversi. (senti da che pulpito....) [SM=x832022]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:18.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com