Molise
tal nome gridato in enfasi
da viaggiatore
a ogni orecchio giunse
nefasto sparo d’ereditata cartuccia
e un asino si gettò al dirupo,
un cane imbracciò il fucile
e fece secco il padrone,
una volpe impattò sferragliante macchina,
morente si pentì era una Fiat
Un panteologo sussurrò
più che Regione
è gigantesca impronta luciferina
ove si sono adattati zecche e pecore
e uomini arano femminile ventri
per riprodursi clonati
e sguinzagliare emigranti
prole al mondo
Fanghiglie e ammucchiate pietre
abbracciano sciancate antenne
trespoli di solitudini
vedette a miserie e occulti sprechi
e al lancio di tozzo politico
pesci all’esca,boccheggiano
sognando padelle d’oro
Qui croci finte a Dio
adoperate a segnalarsi al tempo,
l'uomo ripose il taccuino
contento di terrena prova
d'un Dantesco regno
....l'inferno..........
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Da:Destini E Presagi
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