Il potere dei vampiri di A. Rice...

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paranoimia
00lunedì 14 novembre 2005 21:52
Non i, ma “il”…
Avevo gustato molto il film Intervista col vampiro… mi pareva un approccio al mondo dei non morti un po’ diverso dal solito, ma non sapevo che fosse tratto da un romanzo di A. Rice, né che fosse il capostipite di una lunga serie… Anche La regina dei dannati, in maniera diversa, mi aveva affascinato, anche se bisogna riconoscere che come minimo è di una fattura molto, molto diversa… (ovviamente mi sto riferendo al film)
Bene, due settimane fa ho cominciato a leggere i romanzi, tutti in fila: ho terminato ieri sera (o dovrei dire stamattina?) Armand il vampiro, dopo essere passata per Intervista col vampiro, Scelti dalle tenebre, La regina dei dannati, Il ladro di corpi, Memnoch il diavolo, e ormai mi restano solo Merrick la strega e Pandora. So che dopo ce ne sono altri, non ancora tradotti, il che mi rende un po’ impaziente e un po’ furiosa…
Comincio già ad essere preoccupata, perché non mi so dosare.
Sono una divoratrice di libri, non posso accontentarmi di un capitolo ogni sera prima di fare la nanna, non può bastarmi perché ho bisogno, per goderne fino in fondo, di immergermi completamente nell’atmosfera, di andare avanti senza mai fermarmi, trascinata dalla corrente di piena. Devo potermi immedesimare completamente con l’io narrante, patire i suoi dolori, gioire le sue gioie, e poco importa che i protagonisti finora siano stati maschi. E quando si legge così, arrivare alla parola fine è, ogni volta, una piccola morte. Non credo di dire nulla di nuovo a chi è afflitto dal mio stesso vizio. Alzi la mano chi ama leggere e non è mai andato a lavorare con gli occhi pesti per aver appena terminato un tomo particolarmente consistente e coinvolgente… Chi, invece, non ama particolarmente leggere, beh, è vero che perde molte gioie, ma innegabilmente fa a meno anche di molti dolori.
Ma, per tornare a bomba, i vampiri di Anne Rice hanno un potere immenso, che esula dalle capacità sovrannaturali di cui sono dotati: sanno tenermi inchiodata alle parole. Morta di sonno, con gli occhi lacrimanti, storta, ingobbita, per giorni sono rimasta attaccata al pc a leggere un e-book dietro l’altro. E ora che vedo approssimarsi la fine delle mie risorse sono piuttosto preoccupata, come ho già detto. Per quanti libri interessanti e coinvolgenti esistano, per quanto sia ancora vasto e inesplorato tale tesoro, nondimeno nella vastità dell’oceano di tutte le storie che ancora non ho letto è difficile che riesca a trovarli senza perdere tempo con racconti mediocri. Intendiamoci: più d’uno, temo, giudicherebbe mediocri proprio i libri della Rice. Non è solo questione di gusti, ma anche di contenuti: c’è chi storce il naso e non solo quello davanti alla letteratura d’evasione. Che facciano: la letteratura d’evasione serve appunto ad evadere, se stessimo bene dove siamo non la leggeremmo, no? E quindi una buona storia non è quella che educa, anche se alla fin fine un insegnamento ci se lo può trovare, una buona storia è quella che ti fa dimenticare chi sei mentre la leggi. Ovviamente, mentre non sei tu sei qualcun altro… Per questo non puoi leggerla a spizzichi e bocconi, incalzata da incombenze domestiche, familiari, telefono. Per questo “devi” leggerla di notte, e non certo perché quelle sono le ore dei vampiri, ma perché sono le uniche che ti appartengono e in cui difficilmente sarai disturbata da necessità tue e altrui.
Che dire nel merito dei vari libri? Questi vampiri sono quasi tutti molto, molto sensuali. Il sangue innalzato a lussuria, e non è una novità. Ma sono anche molto disinvolti, nel senso che non si fanno fermare da quisquilie come il sesso di chi hanno di fronte. Si potrebbero definire bisessuali? Anzi, se devo dirla proprio tutta, finora ho visto molte più relazioni omosessuali di tipo maschile che femminile, o etero. E una cosa, un’altra, bisogna riconoscere alla Rice: che sa come non scadere in sensazionalismi inutili, chiamiamoli così. I suoi vampiri si amano, e si amano con la sensibilità vampiresca che acuisce tutti i sensi, e anche i sentimenti. Abbiamo dovuto aspettare Armand il vampiro, cioè il sesto libro della serie, per avere qualche descrizione un po’ meno aulica e un po’ più terra terra, diciamo così. Non a caso, perché i vampiri abbiamo visto che certe cose non le possono fare, ahimè. Una scelta narrativa che mette al riparo dalle licenziosità eccessive, visto che fra vampiri ci si scambia al massimo qualche bacio e, quello sì, il sangue, in un atto che diventa il sostituto di un rapporto sessuale che non potrà mai più esserci da quando il corpo umano muore per diventare un vampiro.
Uno ad uno sto facendo conoscenza con tutti i personaggi principali della saga, e a dir la verità mi sono accorta giusto ieri sera, per la prima volta, di questo “anomalo” scompenso verso le relazioni omosessuali fra vampiri. Non ci si fa molto caso mentre si legge, perché le vicende sono presentate in maniera così coinvolgente che ci si dimentica di molte cose. E così deve e dovrebbe essere, visto che l’amore non ha e non dovrebbe avere sesso. A maggior ragione la distinzione non esiste fra vampiri, che ormai possono solo ricordarselo, così com’era fra umani.
Ecco: prendete una storia in cui si narra dell’amore fra due uomini e fatela leggere a una donna: le piace, la coinvolge. A prescindere da tutto il resto, mi sembra un ottimo biglietto da visita.
Però mi piacerebbe sentire in proposito anche il parere di qualche uomo. Il mio, è necessariamente un giudizio di parte!
gaelicopennico
00giovedì 17 novembre 2005 23:21
giudizio di parte relativo devo dire, a parecchie donne da fastidio il semplice parlare di rapporti tra maschietti. A me l'unico disagio che danno è il pensare ad un eventuale imbarazzo dovuto al mio rifiuto alla loro avance. Per il resto a parte "l'innaturalità" dell'esercizio ne penso gentilmente di tutti coloro che ho conosciuto.... perchè il lato gentile che mi hanno proposto è unico, anche rispetto alla gentilezza femminile. Rimane che preferisco le "Vampire" .

Per il resto ODIO LE SAGHE, son quì con le borse della conad sotto gli occhi e non ho che letto il primo di 3 di circa 700 pagine l'uno.Oltretutto l'ultimo deve ancora uscire [SM=x831992]


paranoimia
00venerdì 18 novembre 2005 21:45
E.. dimmi, dimmi: in quale saga ti sei impegolato????????
gaelicopennico
00sabato 19 novembre 2005 22:51
nella trilogia di Cristopher Paolini - Eragon- .

Per gli amanti di Asimov nonostante l'avventura di Eragon si svolga ai tempi degli Elfi ecc. ecc..... sarà facile trovarvi l'ampliamento della teoria dei mentalici oratori ( fantastico !) .

Eragon, ragazzo 15enne trova un'uovo di drago, anzi dragonessa che aspettava da un secolo la persona adatta per schiudersi. Quindi l'avventura si snoda con protagonisti Shapira ( la Dragonessa ) ed Eragon che sono alla ricerca di Maestri in grado di istruirli. Questo tra insidie, viaggi incontri e quant'altro per invogliarli a stare da una determinata parte: la battaglia tra bene e male insomma. Ma molto raffinata la ricerca e la difficoltà a decidere da che parte stare. Spero che il terzo libro non scada.
Non manca per ora l'immancabile amore impossibile che strugge il protagonista...vedremo alle prossime come andrà.

Una bella lettura fantasy scritta (aiutato) da un ragazzo di 18 anni, con molta fantasia e ricchezza di termini ( a volte fastidiosa ) adatta ai ragazzi adolescenti e ai loro papà [SM=x832008]

Amarganta
00lunedì 28 novembre 2005 13:56
.....

...quando ho finito di leggere...ti dico [SM=x831998]
auroraageno
00giovedì 2 agosto 2007 14:02

Quale interessante esposizione, Lory! Ho letto con vivo piacere ed interesse. Spero che mi darai la possibilità di leggerti ancora!


Un abbraccio forte [SM=x832000]


luceeombra

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