Re:
ViolaCorsaro, 25/09/2008 20.39:
Piaciuta pur se per quel mio gusto, che tu ben avevi analizzato, io tenderei ad ampliarla un poco.
Cari Saluti
ViolaCorsaro
Ecco, carissimo Mattia, affronti un argomento interessantissimo, e cioè le dimensioni di una poesia.
Il problema me lo sono posto per i qudri. Ti premetto che non ho mai preso un pennello in mano per non dissacrare quel campo che a me piace moltissimo, ed in particolare l'informale.
E' che la poesia, ritengo, debba dare molto di più di quanto sia in essa racchiuso. E cioè debba operare soprattutto attraverso i silenzi, attraverso il non detto, in quella sensazione che solo trasferisce al lettore.
Se la completiamo in tutti i particolari, sempre secondo me, finiamo nella prosa, che, per sua natura, non deve lasciare nulla in sospeso.
Ricordo che lessi un aneddoto di Calvino in cui innegguava ad una frase per la quale avrebbe dato un intero suo libro per averla scritta lui. La frase era la seguente: " Quando si svegliò era ancora lì".
Non intende essere una difesa di queste mie quattro parole, ma solo il porci il problema della poesia da altre angolazioni, ed in particolare quali sarebbero le sue dimensioni ideali.
Mi piacerebbe sentire le vostre, e non solo tue, tesi in merito.
Ti ringrazio.
walter