Il tamburo dell' ego.

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lincredulo

00martedì 21 giugno 2005 17:06

Respiro e consumo,
come cera al fuoco,
la mia luce.
Il tempo segna il passo.
Piango miserie e gioie,
in profusione di istanti.
Granelli di esistenza
sulla battigia d’ anima,
unta dalla risacca della vita.
Lussuriosa lingua,
assapora e ritira,
per poi tornare,
languida polluzione.
Ricco d’ un amore povero,
imbastisco veli di pelle,
al tamburo dell’ ego,
percosso dai colpi della paura.
Madido di peccato, spacco il cerchio.
Non completo ciò che esige fine,
non placo gli spasmi dell’irrequietezza.
Oltre e ancora più lontano, proietto il mio grido.
Laggiù dove non v’è memoria del prima,
lassù dove non v’è certezza del poi.

lin

f r e e

00mercoledì 22 giugno 2005 10:15

CORRENDO

Potrei prestarti bacchette
per salvaguardare le tue mani
ma a furia di battere il tamburo
il sangue a bagnato anche le tue gambe
continua perciò a percuotere
continua pure a ferire la tua anima
sai bene che se vuoi
potrai essere il migliore dei martiri
ma se vuoi correre libero
allora corri

"ti stai svegliando e non lo sai
e stai correndo più di noi
se stai sbagliando lo vedrai
ma tu rincorri solo i sogni tuoi"

f r e e

Modificato da f r e e 22/06/2005 10.18

CaerLoyw

00giovedì 23 giugno 2005 21:04

... sembra fiero il grido proiettato dove regnano incertezze e dove forse i cerchi vengono semplicemente spaccati , spezzati ,perchè non c'è merito nell'esser finiti .

... Caer
Modificato da CaerLoyw 23/06/2005 21.06

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