Letterato
00domenica 5 febbraio 2006 13:08
All'improvviso, una notte
colgo una nuvola nell'imenso
cielo stellato dove la luna
illuminava quel bianco batuffolo.
Il silenzio era chiassioso di parole
che arrivavano pregne di sostanza
e non vacue sillabe depositate nell'aria;
quelle che nutrono il nulla dei miseri.
In quella notte e su quella nuvola
un volto sincopato esprimente...
tristezza, amarezze e desiderio
di confrontarsi. Mi ha chiamato ed io
vedendola le ho risposto denunciando
la mia totale ammirazione; quella che
raramente ti coglie a pelle e poi
si consolida nel dialogo a distanza.
Insieme ci siamo sorpresi, inoltre,
delle nostre comuni sofferenze
e di queste abbiam tratto giovamento
riuscendo a comprenderci all'istante.
Godendo del suo viso, le ho detto:
quegli occhi, quelle palpebre vorrei
sfiorare con le labbra e lei, subito,
mi porge i suoi occhi chiusi nelle
cui palpebre depongo le mie calde labbra
a sugellare l'immensità di un momento.
Letterato