dedicato a coloro che soffrono momenti d'angoscia in attesa.
Sirene d’ambulanze,
ora vicine, ora in lontananza,
si chiamano, si cercano,
come api impazzite,
vanno e vengono.
E con esse,
drammi di vite spezzate,
e dolori di genitori.
Visi di trasparente dolore,
forzati da falso coraggio,
d’adrenalina nutriti,
umidi di pianto,
coperti da mani
indecise se pregare,
o sbattere in pugni
sui muri.
Camici bianchi,
cappelli verdi,
mascherine sul viso,
tute verdi, zoccoli bianchi.
Tutti inespressivi,
consapevoli ,
spesso del dolore
esser ambasciatori.
Anche di gioiose notizie,
sono felici, di stringere
le umide mani,
di genitori disperati.
Un’ora in ospedale
per riflettere,
per meditare,
per capire,
quanto e cosa vale,
ogni istante della nostra vita,
vissuto insieme ai nostri cari,
quanto sia facile e rapido,
perdersi , senza aver il tempo
di dirsi, di chiarire, di fare,
tante cose,
in questa vita.