Insoluto di tempo

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ormedelcaos
00martedì 19 agosto 2008 09:45


Ferma l’attimo
Salutami
E poi ci lasceremo
In questa cornice
Gialla
Di un semaforo
Spento,
Insoluto di tempo




Skydos
00martedì 19 agosto 2008 12:16
Oddio!
Come rende l'idea quel semaforo giallo lampeggiante delle sei di mattina o giù di lì... che mi snerva sempre asssaaaiii!

[SM=x831998]
Rebby.
00martedì 19 agosto 2008 15:17
hai presente le verticali -minimo-ascendenti di Sebastiano????????


Sai che io ci vedrei benissimo quegli spazi,

quelle cromature,

quelle strutture ?


Ci vogliono spazi dentro ai quali tuffarsi a leggere.

Questo e' un commento d'acchito: il resto ad altri momenti piu' lucidi dove passero' in meticolosa rassegna anche gli altri post del forum.

Oddio, ormina, come sei camaleontico...


Miau!

R
ormedelcaos
00martedì 19 agosto 2008 16:26

Le cercherò quelle verticali di Lazzaro.

I tanti linguaggi, o meglio: le sue forme espositive, consentono di rendersi malleabili e duttili a forgiare il pensiero, a dargli la forma che appare più idonea all'intrapresa. Anche se poi, quando ti arriva da solo, il verso, è lui che sceglie il canale su cui incalanarsi. Ma tu, nel contempo, li hai belli e pronti tutti.

E questo è l'esercitarsi ai suoni, alle durate, all'esposizione di riflessioni; siano esse lunghe o piuttosto brevi, fulminanti, come in questa.






lazharus
00martedì 19 agosto 2008 22:34
Re:
ormedelcaos, 19/08/2008 9.45:



Ferma l’attimo
Salutami
E poi ci lasceremo
In questa cornice
Gialla
Di un semaforo
Spento,
Insoluto di tempo








Io non credo, Rebby cara, che sia questo il caso di inserire spaziature, vedi come Walter riesce a compattare in un'unica goccia una intera storia?
Secondo me la frammentazione attraverso spazi, ne diperderebbe il nucleo con una espansione che modificherebbe il suono globale per cui
il risultato sarebbe la non immediatezza dell'immagine.
E' un'istantanea che concentra su due elementi (tempo e semaforo)
la sua forza d'impatto lasciando quasi secondari i soggetti che cominciano e terminano tra un giallo e l'altro del protagonita che rimane il tempo. Ovviamente questo è il mio pensiero e, in base a questo non vedo in che modo eventuali spazi possano dare a questa poesia bellissima maggiore incisività. Walter sta navigando su linee di frontiera, tra suono ed immagine e, con l'insieme, tra il linguaggio o meglio l'espressione che contiene in se elementi gestuali, visivi e fonetici. Vedo questa poesia come un seme lanciato fra le zolle della mente e ne verrà fuori qualcosa di grande. Ne sono convinto.


Scusami Walter se non mi sono riferito direttamente a te
Mi è piaciuto assai(come diresti tu) fartelo sapere ripondendo a Rebby.


Un abbraccio amico mio


il lazzaro


Rebby.
00martedì 19 agosto 2008 22:49
Hum...come si fa a non tenere in considerazione l'opinione di un grande maestro????

Riformulo il mio pensiero.

Ti vedo candeggiare sempre di piu' i tuoi pezzi, per questo mi e' balzata alla mente l'idea della verticale-minimo-ascendente e co.

Sembra quasi che tu ci stia per arrivare, passo dopo passo.
Diciamo che ti vedrei benissimo giungere a scrivere pezzi di simile stile.

Vero quello che affermi: bisogna leggere, leggere e ancora leggere di tutto e di tutti.
Le barriere mentali impediscono la generale evoluzione interiore di una persona, poeticamente parlando e non.

Un bacione ( anche a quel diavolaccio di un siciliano che miha tirato le orecchie!!!! ) [SM=x832008] [SM=x832021]

R [SM=x832026]
ormedelcaos
00mercoledì 20 agosto 2008 09:01
Re: Re:
lazharus, 19/08/2008 22.34:




Io non credo, Rebby cara, che sia questo il caso di inserire spaziature, vedi come Walter riesce a compattare in un'unica goccia una intera storia?
Secondo me la frammentazione attraverso spazi, ne diperderebbe il nucleo con una espansione che modificherebbe il suono globale per cui
il risultato sarebbe la non immediatezza dell'immagine.
E' un'istantanea che concentra su due elementi (tempo e semaforo)
la sua forza d'impatto lasciando quasi secondari i soggetti che cominciano e terminano tra un giallo e l'altro del protagonita che rimane il tempo. Ovviamente questo è il mio pensiero e, in base a questo non vedo in che modo eventuali spazi possano dare a questa poesia bellissima maggiore incisività. Walter sta navigando su linee di frontiera, tra suono ed immagine e, con l'insieme, tra il linguaggio o meglio l'espressione che contiene in se elementi gestuali, visivi e fonetici.

Scusami Walter se non mi sono riferito direttamente a te
Mi è piaciuto assai(come diresti tu) fartelo sapere ripondendo a Rebby.


Un abbraccio amico mio


il lazzaro







Sì, caro Sebastiano, penso che la partita poetica si svolga proprio sul linguaggio, visto che aggiungere qualcosa ai temi già svolti in letteratura risulterebbe impresa assai ardua - tutto è stato detto, e magnificamente, in estrema sintesi e in grande ampiezza-.

Linguaggio che metta in evidenza la sua continua interazione, e iterazione, con i vari sensi percettivi nell'immediatezza dei simboli (gestualità, cartelli indicativi dei percorsi) di cui siamo, o dovremmo ormai essere, con consapevolezza -in questa nostra epoca dell'informazione-, dotati; e di cui i continui richiami "a gocce" -come tu magnificamente dici-, come quasi note in calce che vengono elevate a testo.

In questo nostro spazio poetico, proprio le nostre differenze ci aiutano a comprendere la ricerca che ognuno sta seguendo, e sono tutte ricerche interessanti, oltre che cariche di pathos. Cioè Poesia.

E' un bellissimo confronto che ci sprona tutti a superarci.






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