L'udito degli occhi non è sordo

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la_trappoladellaparola
00martedì 15 luglio 2008 04:48
ciao,ovunque tu sia...
Mi senti?
Vorrei tornare indietro
liberarmi da un peso...
Son io che per rabbia e con rabbia
staccai senza rimorso alcuno
le foglie dalla pianta,
quella che tra le tante tue
più ti piaceva e richiedeva
tempo e molte cure...
fui io,sì!
Lo feci protetta dalla sciocca viltà
sapendola incapace di grida di dolore...
infatti...non urlò.
A te tutto fu chiaro subito,
ma ormai a danno fatto:
del pianto che sentisti,
il primo...
non fu suo.

Buon risveglio
Em
ormedelcaos
00martedì 15 luglio 2008 09:36


proviamo a darle un Soggetto.

io inizierei con: C






..........

se erro o errai, la foglia fu di fico



ormedelcaos
00martedì 15 luglio 2008 10:18
2* Stazione



piegherei una O(h!)







...
piccola hola


auroraageno
00martedì 15 luglio 2008 18:16

Mi tocca molto e commuove, questa tua bella poesia, Em...
Mi par di udire, sai, quel pianto..!

Ti abbraccio forte

aurora

fiordineve
00mercoledì 16 luglio 2008 01:32


Aurora ha ragione, quel pianto silenzioso urla dentro me come avessero strappato la mia carne. [SM=x832030]


bravaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa [SM=x832026] [SM=x832028] [SM=x832026] [SM=x832028] [SM=x832026]










ginevra67
00mercoledì 16 luglio 2008 10:26
SENZA PAROLE.....!sto ancora cercando di riprenderle dopo il BANG
dell'ultima parola.meravigliosa! [SM=x832015] un abbraccio,Giusy.
ormedelcaos
00sabato 19 luglio 2008 13:42
improvvisazioni tra le note - omaggio a trappola



Il viagra del giorno dopo

Cingiamoci dentro
Cingiamoci le scale
Gradinate da uno a 100 prendi tu un’altra pagina
Leggiamola assieme prima del tramonto dei raggi del sole
C’è l’ombra che ci assedia tra noi, la formica sul colle dell’eremo piange il suo compagno che non torna
E noi qui a piangerci le stimmate del peccato


Tocchiamoci i diti, o meglio le dita
Cingiamoci d’assedio ai colli se la sintassi ci sia di difetto porteremo i compiti a scuola
A la bordella della preside pazza che si taglia i capelli da sola la notte se non ha tempo durante il giorno
E le vigili stanche delle attese ai semafori delle ore la mattina prima di attraversare i binari del treno prendi dell’acqua
Che avremo senz’altro sete nelle carrozze dell’umido coi tavolini ben fatti al tiepido incanto
Del giorno dopo quasi ri guardo e non mi sembri più tu coi questi seni rifatti e col cerume del giorno

Ti direi aspettami anch’io mi prendo il viagra e vengo con te
Ho una parola tra i letti e non più che dire, cingiamoci uniti cingiamoci stanchi fino alle tre.

Su quelle belle tue labbra carnose di ieri, c’è ancora una rosa.

C’è ancora per te.



ps

-------
come mi è venuta mò, così te la posto. corretto solo qlc doppia.

ti abbraccio, se lo consenti.

walter
ormedelcaos
00sabato 19 luglio 2008 13:54


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