L’uomo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
ormedelcaos
00venerdì 23 novembre 2007 09:32




Qui abbiamo da scoprirci il capo
E tenderci la mano fratello.
Qui abbiamo il male comune
Quei grammi che ci legano il petto.
Riponemmo speranze nei governanti
E questi ci portarono alle droghe.
Cercavamo la patria
E questi ci portarono a coltivare
I loro giardini.
Qui abbiamo da lavorare assieme
Fratello
Qui abbiamo da lavorare all’uomo






auroraageno
00venerdì 23 novembre 2007 13:03
... bella, Walter... veramente bella!

Come non associarci a questo tuo canto, a questa tua mano tesa verso il fratello,
verso l'uomo?

Tu nutri vero interesse per gli uomini, per la loro vita, il loro essere!

Ti ringrazio di questo.

Con grande affetto e stima

aurora

ormedelcaos
00venerdì 23 novembre 2007 14:44

Non credo più nelle grandi storie, carissima Aurora, ma solo nel nostro iniziare dal piccolo atto, da quella vicinanza che ci fa sentire prossimi e Prossimo della parola, laica o, divina che, sotto forma di pietas o di Verbo, può essere ri-chiamata da noi a noi.

Quella mediazione che era utile fino a qualche tempo fa - e in particolare fino a quando è durata l'era industriale tradizionale, senza cioè i robot -, ora ci consente solo di mettere fuori da noi stessi i valori dell'amiciziae e del rispetto, e, brandendo delle bandiere partitiche (non universali), affidandoli cioè ai partiti, creiamo come oggettività (reificazione) il nemico da combattere, e non l'avversario da emulare. Abbiamo cioè paura dell'Altro.

Io sono di idee democratiche e liberali, ma non possiamo dare torto a Nietzsche quando afferma che la democrazia non fa altro che unire i deboli che, essendo in gran numero, vincono i forti.
Lui preferiva la selezione della tribù dove il capace e pieno di meriti in virtù e coraggio comandava il suo popolo.

Noi oggi comandiamo con una legge sempre più slabbrata, e non diretta all'umano, ma adattata com'è a tutte le situazioni per proteggere il comando stesso, e, quindi, la discrezione del giudizio che ha perso le sue caratteristiche divine, ossia l'universalità e l'oggettività, diventando troppo particolare e, addirittura, personale.

Circa la mia indagine, penso che compito dell'uomo è scoprire le sue qualità e debolezze. E' l'unico compito che possiamo svolgere, e per cui ci è stata data una durata di vita.

La farfalla vive poche ore, non ha da scoprire di certo il nostro mondo. Perché noi possiamo vivere di più? abbiamo da scoprire un animo che nel momento in cui sembra giunto a comprensione già è di nuovo mutato in quei tanti stereotipi di cui hanno parlato, dandoci anche esempio di vita, i grandi.

L'animo umano mi ha affascinato sempre. E i pochi romanzi, o tragedie, che ho letto afferivano a questo aspetto dell'uomo.

Così: Dostojesky, Sheakespeare, Kafka.


Ti ringrazio e ti sorrido con affetto.


walter

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:15.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com