Da tempo ormai la scrofa non dava cenni d’impulsi in amore
paziente il padrone passato da rassegnazione a tenuo clamore
pensava in vendetta felice donarla ad affilati coltelli
rimettendo al lucrare d’azienda sofferente mancanti tasselli
ma con stupore un gelido mattino vide la bestia infuocata
strofinarsi ansimante,sudata, arrossata a una palizzata
-Subito con ausilio di moglie la caricò sopra un ape piaggio
e veloce corse al maschio d’accomodo al vicino villaggio
-A copulazione avvenuta chiese al gestore di monta
come a breve poter constatare con avvisaglie se incinta
e questi diede due collaudati indizi comportamentali
mettere la scrofa alla scelta tra buoni legumi e cereali,
se divorava i primi era incinta altrimenti ripetere l’accoppiamento
e magari a più prove fino ad ambito premio di concepimento
-Dopo una settimana mise in atto ansioso con scrupolo le direttive
triste l’epilogo portò a sgomento e ad alluccinanti invettive,
intatti i fagioli,nessuna traccia d’orzo,di grano
-Seguirono altri viaggi e la speranza moriva man mano,
in ultimo disperato tentativo,lasciò la porcella in cortile
entrò in casa a bere del vino per calmare irritata bile
poi pregò la consorte di andare ad apprendere ultimo verdetto
e quando la donna tornò,rossa in viso col discorso interdetto
poi riprese fiato,asservì parole e tremanti le mani indice a dita,
aveva mangiato entrambe le portate e smaniosa sul tre ruote salita
-Oh! porco d’un cane,porla simbolo d’eccessi libidinosi non è fasullo
disse l’uomo e solo io a non tenerne conto,come gran citrullo
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Da:Avanguardie Irriverenti
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note: la storia non è mia ma un vecchio raccontino contadino che mi sono divertito a ricamarlo e renderlo musicale