La Giustizia e altre virtù

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auroraageno
00lunedì 20 agosto 2007 14:58
Entro in Taverna col giornale “Oggi” sotto il braccio, buon giorno a tutti!
La Taverna è, molte volte, un posticino davvero tranquillo. C’è poca gente e non fa chiasso.
Bene, oggi ho voglia di leggermi una pagina prendendo un caffé in santa pace.
Prima però vado al giradischi e metto una musica melodica, regolo il volume e siedo ad un tavolo.
Il giornale è dell’8 agosto 2007, prima non ho potuto leggerlo tutto, così lo finisco adesso, mi rimane questa pagina da leggere. Mi metto comoda e inizio:

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Lettera d’autore – Le riflessioni di Paulo Coelho
La quinta virtù: la Giustizia (ho perso le prime quattro, evidentemente)

Secondo il dizionario, dal latino Iustitia: in conformità con la legge; l’atto di dare a ciascuno ciò che gli spetta; equità; gruppo di magistrati e persone che lavorano con loro.

Secondo Gesù Cristo: Avete inteso che fu detto “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra. (Dal Vangelo secondo Matteo 5,38-39)

In un altro passo del Vangelo: Gesù entrò nel tempio di Dio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe. (Dal Vangelo secondo Matteo 21,12)

Secondo Bankei: Durante una lezione del Maestro Zen Bankei, un pupillo fu sorpreso mentre rubava. Nonostante tutti i discepoli pretendessero che fosse espulso, Bankei non fece nulla. La settimana successiva il pupillo rubò ancora. Gli altri, irritati, richiesero che fosse punito. << Come siete saggi tutti quanti >>, disse Bankei. << Sapete cosa è giusto e sbagliato, e potete studiare ovunque volete. Ma questo povero fratello (che non sa cosa è giusto o sbagliato) non ha che me in qualità di maestro. E io continuerò a fare il mio dovere >>. Un fiume di lacrime purificò il viso del ladro; il desiderio di rubare era svanito.

Lettera di un uomo condannato a morte: Il braccio della morte è l’arena dove le politiche del Potere e della Punizione vengono applicate a un uomo servendosi di cemento e di acciaio. Fino a quando quest’uomo non diventa cemento e acciaio. Tuttavia, nonostante l’acciaio sia duro, è ancora plasmabile, e nonostante il cuore diventi acciaio, è ancora in grado di battere. (Justin Fuller, giustiziato in Texas il 24/08/2006)

Durante l’Inquisizione spagnola: Nel corso del XV secolo, i preti inquisitori andavano di città in città radunando gli abitanti nella piazza principale. Dopo il sermone, sceglievano 6 o 7 persone a caso e le interrogavano sulla vita dei loro vicini; ogni volta, queste persone accusavano qualcuno, per paura di essere considerati eretici.

Nell’applicazione della giustizia: << L’inferno è l’Iraq >> (risposta che diede Saddam Hussein quando i suoi giustizieri gridarono: << Vai all’inferno! >> il 29/12/2006).

Alla cerimonia del tè: Vediamo il male negli altri perché conosciamo il male attraverso il nostro stesso comportamento. Non perdoniamo mai chi ci ferisce perché crediamo che non verremmo mai perdonati a nostra volta. Ci chiudiamo nel nostro orgoglio affinché nessuno veda la nostra fragilità. Ecco perché, ogni volta che giudichi un tuo fratello, tieni ben presente che in realtà sei tu a essere giudicato. (Okakura Kakuso, Il libro del tè, 1904)

Cercando le prove: Nonostante la sua inefficacia come mezzo per trovare le prove e metodo di investigazione, per secoli la tortura è stata il metodo giuridico per scoprire la verità dei fatti. (Paulo Sergio Pinheiro, politologo)

Secondo il tutore del Re di Persia: Da giovane, Cosroes (poi Cosroes I) aveva un maestro che riuscì a farlo diventare un ottimo studente. Un pomeriggio, apparentemente per nessuna ragione, il maestro lo punì. Anni dopo, Cosroes diventò re. Per prima cosa fece rintracciare il suo maestro di gioventù per chiedergli spiegazioni sulle ingiustizie che aveva subito. << Perché mi hai punito nonostante non lo meritassi? >> gli chiese. << Quando ho capito la tua intelligenza, ho realizzato subito che saresti succeduto a tuo padre >> rispose il maestro. << E allora ho deciso di mostrarti quanto la giustizia sia capace di segnare un uomo per la sua vita. Spero che non castigherai mai nessuno senza motivo >>.



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Me ne sto un poco a rimuginare, poi bevo il mio caffé ormai freddo, lascio il giornale sul tavolo, aperto alla pagina appena letta, e, cogitabonda, esco.

auroraageno
00martedì 21 agosto 2007 11:33
....

Ritorno in Taverna e vedo il giornale che ho lasciato ieri ancora sul tavolo, ma ripiegato, mi avvicino e vedo che sulla pagina letta ieri è stata fatta una nota da qualcuno, dice: "Troppa giustizia conduce all'ingiustizia".
Rifletto un momento, non ha mica torto lo sconosciuto! Però... aggiusterei il tiro, voglio rispondere secondo la mia opinione. Tiro fuori una penna dalla borsa e annoto sotto: "La giustizia non illuminata dall'Amore, spesso conduce all'ingiustizia".

Berrei volentieri un aperitivo, data l'ora. Mi guardo attorno, lancio un richiamo ma non appare nessuno. Mah, vado dietro al bancone e mi servo di una bibita analcolica. Amarganta dice che quando non c'è il gestore non si paga e immagino ci si possa servire da soli. OK. Ma lascio un paio di monete sul bancone, non pagare proprio non mi sembrerebbe giusto [SM=x831998] in fondo il gestore si è solo allontanato, non è sparito per sempre! [SM=x832009]
Buon giorno e buon pranzo a tutti!

auroraageno
00lunedì 27 agosto 2007 15:51
Equilibrio

Le previsioni del tempo annunciavano "precipitazioni" al nord, ma per il momento splende il sole e fa molto caldo!
Vengo volentieri in Taverna a trascorrervi un po' di tempo.
Intendo sorseggiarmi una bibita fresca, leggere il giornale ed ascoltare, in sottofondo, un po' di buona musica.
Messa la musica, vado ad un tavolo e siedo, guardandomi attorno: poca gente anche oggi e tutti assorti nelle loro conversazioni. Per fortuna non sono rumorosi, così posso ascoltare la musica e leggere il giornale tranquilla. Lo apro, aspettando la bibita fresca, e vado alla pagina che mi incuriosisce. Eccola:

da "OGGI" del 29 agosto 2007. Lettera d'autore: Le riflessioni di Paulo Coelho -
Le sette virtù: l'equilibrio.



Secondo il Nuovo Testamento: Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: << Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bovva >>. (Apocalisse 3,14-16)

In una storia Zen: Una fervente buddista faceva tutto il possibile per amare gli altri. Ma, ogni volta che si recava al mercato, subiva le proposte indecenti di un mercante. Una mattina piovosa, dopo l'ennesima provocazione dell'uomo, lei perse il controllo e lo colpì sul viso con l'ombrello. Nel pomeriggio rintracciò un monaco e gli raccontò quello che era successo. << Mi vergogno >>, disse lei. << Non sono riuscita a tenere a freno il mio odio >>. << Hai sbagliato a odiarlo >>, rispose il monaco. << La prossima volta che ti dice qualcosa, riempi il tuo cuore di bontà. E colpiscilo ancora con l'ombrello, perché è l'unico linguaggio che conosce >>.

Nel Giorno del Perdono: il giorno dello Yom Kippur, il rabbino Elimelekh di Lejask portò i suoi discepoli nella bottega di un muratore. << Fate attenzione a come si comporta quest'uomo >>, disse lui, << perché riesce a comunicare bene con il Signore >>. Senza accorgersi che lo stavano osservando, il muratore finì il suo lavoro e andò alla finestra. Estrasse due foglietti di carta dalla tasca e li sollevò al cielo dicendo: << Signore, su un foglio ho scritto l'elenco dei miei peccati. Ho errato e dunque non ho motivo di nascondere che ti ho offeso diverse volte. Ma sull'altro foglio c'è l'elenco dei Tuoi peccati verso di me. Tu hai preteso da me più di quanto era necessario, mi hai portato momenti difficili e mi hai fatto soffrire. Se mettiamo a confronto i due elenchi, tu sei in debito verso di me. Ma poiché oggi è il Giorno del Perdono, tu mi perdoni e io ti perdono, e così continueremo sul nostro cammino insieme per un altro anno >>.

In una storia islamica: Muhammad ib Sugah narra la storia di Abdulah e Mansur, due fedeli musulmani. Un giorno, Abdulah chiese aiuto al suo amico. Intanto il tempo trascorreva, e nessun aiuto arrivava. Un giorno, Mansur chiese: << Fratello, mi hai chiesto aiuto e io non ho fatto nulla. Ma sembra che non te ne importi >>. << Siamo amici da molto tempo. Ho iniziato a volerti bene ben prima di aver bisogno di questo favore >>, rispose Abdulah. << E continuerò, sia che tu mi aiuti o meno >>. Mansur rispose: << Non ti ho aiutato perché volevo sapere quanto forte era il tuo desiderio. Ora ho visto che è più forte dell'odio; domani avrai ciò che mi hai chiesto >>.

Secondo una vecchia coppia: i due stanno facendo colazione il giorno del loro cinquantesimo anniversario di matrimonio. La donna spalma il burro sulla fetta di toast croccante e la allunga al marito, tenendosi invece la parte soffice della pasta. << Ho sempre voluto mangiare la parte migliore >>, pensa tra sé e sé. << Ma ti amo, e in questi cinquanta anni ho cercato di controllarmi e di darti la parte soffice della pasta. Oggi vorrei soddisfare il mio desiderio >>. Con sua sorpresa, sul viso del marito appare un grande sorriso.
<< Grazie per questo regalo! Per cinquant'anni ho sempre voluto mangiare la crosta del pane. Ma per mantenere la serenità nel nostro matrimonio, cosa a cui tu hai sempre tenuto tanto, non ho mai osato chiedertelo >>.


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Scoppio a ridere! [SM=x831999] Veramente gustosa questa pagina e anche questa induce a riflettere [SM=x832000]

Finisco di bere la mia bibita, la musica è finita e mi alzo per uscire, dopo aver pagato, contenta di questo spazio di tempo trascorso in Taverna! [SM=x831998]



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