La canonica

La Canonica

Il camion Wehrmacht al quale sono assegnato, e altri dei nostri, bazzicano le zone retrostanti lo sbarco alleato di Anzio-Nettuno, cioè di Cisterna, Velletri, Lanuvio, Ardea, con le loro campagne, fattorie, stalle, circostanti.
Andiamo, torniamo, portiamo rifornimenti, riportiamo di tutto.
Se ci è possibile facciamo piaceri a qualcuno, pur se poco consentito.
Poi una sera siamo fermati dalla Feldgendarmerie a un posto di blocco:
…”Alt, non si passa! c’è stato un bombardamento, qualche mezzo è distrutto, spostarsi, lasciare libera la via, si passerà dopo che sia ripristinata, forse domattina”. Ci trasferiamo in una stradina laterale, c’è una vecchia chiesetta con una canonica invitante e dentro troviamo un anziano sacerdote impaurito che ci accoglie timoroso, né bene, né male, ma non può offrirci nulla perché credo abbia ben poco a disposizione per lui e altri.
Siamo noi a fargli mangiare qualcosa e lasciargli un po’ del nostro. Siamo pronti per tentare di dormire nel camion ma, se è possibile riposare meglio, almeno per una notte, togliendoci magari le scarpe, la cosa ben venga.
Al piano superiore del piccolo caseggiato annesso alla chiesa c’è infatti una stanza con letto e divano. La luce è interrotta ma abbiamo le nostre tascabili. C’è però una difficoltà, sembra notevole, insuperabile …….
Il sacerdote dice che nella chiesetta e nella canonica, foresteria compresa, non sa come dirlo, si! però! insomma! sembrerebbe giri …. un’anima in pena, insomma un fantasma in carne e ossa (si fa per dire, al limite ossa). Pare di un remoto prevosto di anni prima legato a qualche fatto di sangue li avvenuto, di cui ne parlano da sempre ma in concreto non se ne sa nulla di preciso. Questo “padrone di casa” non sempre si sente e vede, ma le apparizioni avverrebbero soprattutto se non dovesse gradire le persone presenti, e allora sono problemi. Ci guardiamo, siamo stanchi e letto e divano sono invitanti. Decidiamo di non curarci delle presenze strane e andare a dormire ugualmente, facendo però un discorso preliminare all’occulto essere presente, posto ci sia davvero. Decido di parlarci io in italiano, nel dubbio fondato che il tedesco non possa capirlo. Gli dico, fra il sollazzo degli altri, i quali fanno i duri ma è più che evidente che hanno una strizza a non finire:
…”senti prevosto, stanotte cerca di non romperci le balle perché potrebbe finire che, invece di essere te a farci scappare, potremmo essere noi a far scappare te. Guarda che di morti e vivi ce ne importa un cavolo, ci abbiamo a fare tutti i giorni e figurati se ci fa impressione chi andato all’altro mondo tanti anni fa’. Quindi stai in pace e fai il bravo, domattina ce ne andiamo”…. Quella notte ci saranno cannoneggiamenti lontani, lampi, vibrazioni, insomma cose solite, ma noi dormiremo saporitamente. A pensarci lo “spirito” potrebbe essere pure giunto ma, anche fosse stato, nessuno se ne accorse o preoccupò. Sarà stato proprio lui magari, il prevosto d’un tempo, ad abbandonare l’idea di infastidirci e lasciarci dormire, inquieto per il nostro sonno pesante e la nostra indifferenza. Il mattino salutiamo il prete: “visto padre? tutte storie quelle dei fantasmi!” e rientriamo a Roma senza intoppi.
Quanto dire per qualcosa che è stata niente di niente e, magari solo immaginaria! Mi sarebbe piaciuto però sapere se il “fantasma” della canonica ci fosse effettivamente e magari incontrarlo e scambiarci due chiacchiere, che a me piace parlare coi vivi, uomini e donne, animali, nonché, se occorre, anche coi morti.
Chi dice che il prevosto non avesse lui qualcosa da dire?
No Duce! non te la prendere, con te parlo spesso, ma stavolta non ti ho potuto mischiare in nulla, francamente non avrei saputo come e a che pro farlo, non credo possa invischiarti in storie di spiriti e fantasmi, scherziamo?

Francesco Mancini
www.avusroom.blogspot.com
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L'ho trovato interessante, Francesco. Il tuo stile scorrevole evivace rende piacevole la lettura, ma anche il contenuto lo è.

Grazie, caro

Abbracci

aurora