Le nostre poesie ispirate a: Ottobre!

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auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:36
Ormedelcaos - 8 ottobre 2008


Ottobre


Ottobre. C’è freddo, c’è brina, quest’anno le castagne e poi noi
sul muro un po’ più di lato, scostati alle intemperie, ai freddi. D’inverno
c’è neve mentre ora solo le foglie cadono. E lo fanno con delicatezza
senza approssimarsi alla folla, che nel frattempo si prepara ai morti.
Ai crisantemi bianchi.
Ottobre è anche una cavalcata, è un odore di mosto, se vai pei campi,
e l’acre del camino acceso indica la casa, un po’ più in là del fumo.




auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:38
Ginevra67 - 8 ottobre 2008:


"OTTOBRE"



perdere

lasciarsi andare
galleggiare

ondeggiare
volteggiare
ripiegarsi,

rincorrere
ritagli di piedi in marcia
che scansano la vita,
tra mani
annebbiate
di cappotti.

Questo freddo
sa tagliarmi in viso
un altro Ottobre

mentre mi annullo
in questo monossido di foglie.





auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:39
Sei di nove - 8 ottobre 2008:


Ottobre



Ottobre è dell'Autunno l'aria buona,
la prima pioggia che germoglia i prati
fonde le foglie di un marrone a strati,
sarà la sinfonia che il vento suona

perché la primavera giunga ancora
a prendere le mani dei bambini,
a vivere nel passo dei gradini
che salgono tranquilli alla dimora

perché nei passi calmi di una nonna
sono passati in fretta molti Autunni,
i sentieri, le pieghe della gonna

dove hanno fatto i denti molti alunni:
c'è chi s'è fatto uomo chi ora è donna,
ci sono pure quelli che or son unni.





auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:40
AuroraAgeno - 8 ottobre 2008:



OTTOBRE DI QUEST'ANNO



Ottobre di quest'anno
dona vento pioggia e sole
in giorni nostalgici d'estate
e dal mio angolo d'universo
ne osservo gli approcci
indecisi.

Le verdi foglie del fico
appena profilate di giallo
han messo poche rughe
e dal melo aperto al cielo
ancora non cadono
foglie arrese.

E' vivida e folta l'erba del prato
pure se intorno vedo
prossima la stanchezza
dei colori che si spengono
riluttanti in questo ottobre

smemorato d'autunno.





auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:42
BandaWARUMO - 9 ottobre 2008:


l'ottobre



delle nuvole il tramonto arriccia i fiordi
ch’attingono di denso sulla costa
faccio ogni volta una crociera
di segni e viola sulle molature
tra il fico e l’ottobre
che si sguscia a malli e sfalda
odori di castagne dal camino

fiacca è di mosche l’aria con l’uva
messa d’adagio sulle stuoie per Natale
e s’allibisce il verde che scombina
il tuo nome ricamato a punto croce





auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:43
Rebby - 10 ottobre 2008:


Ottobre



E sui lati, le foglie.

Quelle vissute
Quelle che cadono in capriole

Il rosso asciutto di un capoverso
volto ad inseguire scie di neve persa.

E non tornano mai ma mi inseguono il volo
che resetta la foga dell’artiglio felino.

E "si sta come, d’autunno, sugli alberi, le foglie".





auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:44
Lazharus - 10 ottobre 2008:


Quell'ottobre



Ci pensi mai
al chiaro improvviso
delle calderroste
quando il molo di levante
ci inebriava di salsedine
e le risa ovattate dalla spuma
si dissolvevano in quell’ottobre
di inedite voglie?

Autunni di rame tagliati
nelle rette discontinue
del maestrale
nel vocio delle calle
o nei gradini esposti
a mezzogiorno
e forcine a mezzaria

Restiamoci immersi
in quell’ottobre
rossomosto






auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:45
ViolaCorsaro - 11 ottobre 2008:


Tonnara di ritorno (preghiera d'ottobre)



Voltate le chiglie al lido,
l’ancora al largo rifugiata,
abbiamo caricato i muli
di sacchi ordinati col nostro travaglio,
su per gli intricati affluenti del sentire.

Al mattino fingeremo la mattanza
di quei tonni sorpresi nel ritorno,
sarà calda la luce oltre le lampare,
vogliamo esser trafficanti di poesie
noi oggi,
dal mare fino alle Madonie,
contrabbandare le emozioni
per un pugno d’oro bianco
dai nostri fratelli nevaioli.

E se dopo tanto arrampicare
ad ingannarci non sarà
quel fumo di ginepro,
abbracceremo ancora casa
a raccontarti che le onde no,
non nascono tanto dal cuore
quanto dai gorghi del sangue.






auroraageno
00mercoledì 15 ottobre 2008 15:46
Lucky Luke - 13 ottobre 2008:


COLORI D'OTTOBRE



Paraventi d'alberi
disegnano filigrane
rossastre e d'oro,
arabeschi stagliati
incontro al cielo
tra vapori di nebbia
di un’alba d’Ottobre.

Meridiane tracciano
percorsi d'ombra
al veloce mutar del tempo.

Incendiate trame
imprigionano rami
in nere radiografie
nell'ultimo fotogramma
del sole al crepuscolo
di una sera d’Ottobre.





fiordineve
00sabato 10 gennaio 2009 00:32
io metterei...
..........................
un sorriso
da donare a chi ha tutto
da donare a chi ha niente
da donare all'ignorante
da donare al colto
da donare al cattivo
da donare al buono
da donare al bimbo
da donare al vecchio
da donare a chi ama la vita
da donare a chi vuol morire
da donare a chi sta venendo tra di noi
da donare a chi ci sta lasciando
da donare all'uomo più potente
da donare al povero più povero
da donare a mia madre
da donare ad uno sconosciuto
da donare a chi a chi non vuol niente
da donare a chi chiede tutto
da donare a voi miei amici
ed infine
da donare allo specchio
per potermi ricaricare
affinchè io continui
a donare.






fiordineve
00mercoledì 2 dicembre 2009 11:36

Non è una poesia mia. E' di un "Grande" che mi illanguidisce per la sua triste descrizione e, nel contempo, per immagini che restano scolpite.

Una nuda casa, una spoglia brughiera,
una pozza rabbrividente davanti all'uscio,
un giardino senza fiore e frutto,
con pioppi che ne segnano il confine.
Tale è il luogo ove vivo,
triste fuori e nudo dentro.

E tuttavia la tua aspra brughiera
riceverà la pompa della sera,
e si disegnerà la gloria dorata dell'alba
dietro il tremolìo dei tuoi alberi.
E quando il vento di luogo in luogo
sospinge i galeoni di nubi disancorati,
il tuo giardino splenderà di nuovo
di sole ardente, di lucida pioggia.

Qui salirà la maga luna al cielo, nel finire cremisi
del declinante splendore del giorno, qui
apparirà l'armata delle stelle.
Le conche intorno, umide o secche,
la primavera colmerà di fiori,
spesso le muse del mattin vedranno
allodole levarsi di fra l'erica
e indiamantate d'ogni ragnatela
le ruote e i fili magici.

Quando le margherite se ne andranno
di brina argenterà le foglie d'erba
l'inverno. Il gelo incanterà la pozza,
e farà belli i solchi dei carretti.
Quando di neve lucente s'estenderà la brughiera,
i bimbi come batteran le mani!
Per fare la Terra il nostro romitaggio,
una mutevole ed allegra spiaggia,
basta la macchina di Dio, complessa
di giorni e di stagioni luminosa.

R.L. STEVENSON




p.s.
non so se è il luogo adatto.


fiordineve
00mercoledì 2 dicembre 2009 11:59
DONNE





DONNE

Donne
camminano sole
rasentando muri di rimpianti;
tanti errori nella vita,
sogni riposti
in fondo ad una valigia,
illusioni perse
tra labirinti di bosso.

Donne
bambine di ieri,
timore di attraversare
quel campo di girasoli,
riposando accanto
ad un nuovo amore
che le farebbe
rifiorire di luce da donare.







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