Le prime poesie nate insieme nel Forum

Echi Silenziosi


(La prima nata a più mani recuperata nel Forum)


di Paranoimia – Piperthree – Atlaopg – SiilentBob - Amarganta


Nei muri del castello scuro e vuoto
soltanto il suono cupo del silenzio
e nel silenzio l'eco di un richiamo.

Una voce che è la somma di molte
sussurra misteri dalle antiche torri
l’attimo dell’ultimo sole ne svela il segreto.

E tra le stanze il fumo di candele invisibili
comunica qualcosa in altre lingue
ormai estinte.

Suona la campana i dodici rintocchi
e dodici sono le porte che si spalancano
nel buio come fameliche bocche

come sogni dimezzati
e nascosti sotto un tappeto
accanto al fuoco,
come visioni contenute
in un elmo gotico
comparso all'improvviso
alla finestra.

Occhi ciechi scuri dietro scuri
chiusi a fuggir la luce della luna.
Dodici i segni e dodici i mesi
cantava il Menestrello e canta

che nel fuggir la luce il male v'è nascosto,
ma il saggio corregge lesto,
nel buio più profondo,
la luce splende maggiormente....

...nella notte che scivola lenta
sotto lo sguardo ossuto della Luna
e il tempo è come un volto sull’acqua

e nel riflesso di luna che s'allunga
gli occhi come barche per i ricordi carichi
che se ne vanno.

Cinto fossato senza ormai più acqua
retaggio d'un trascorso senza fine
riflessi sulle ombre nella sera
lo specchio che raccoglie i desideri.

Entità scolorite ed infelici
che portano i nomi di
Malinconia e Rimpianto
si trascinano nella parodia
di sontuose danze
ma il riso non è più.

Sorgi, risorgi vecchia pietra e danza
dopo la notte e ancora certo il giorno
scalderà ancora il sole il verde muschio
negli anni della rinnovata infanzia

e ancora come formiche sotto il sasso
a marciare per le molliche che il caso
ci dona, giostrando le vene dei polsi
e gli occhiali e l'erba che colsi.

Danzar vedremo ancora le alabarde in coro?
Udremo ancora un tiepido riflesso
Del tempo che si snoda nelle sale?

O forse cammineremo le notti
ciechi del nostro sentire
perché troppo doloroso
è il lacrimar dell’anima.

Canicola


di Paranoimia, (b)ananartista, Raffaele Niro, Piperthree, Aurora Ageno (luceeombra)


Tremolio d'ora nella quiete,
tempesta in cuore affaticato
d'umido calore
e nel respiro un insidioso affanno,
afflato m'assale
s o t t e r r a n e o / f-r--a---n----g-----i------a-------t-----------o
poi si posa -----------------> nel calvario,
-
nelle ragazze vivaci/di sguardo-futuro
-
la linea calante
del soffitto rugoso
e cristallizato-
f u m a n t e
luccichio:
qui, sull'asfalto fiatardente
lo sguardo posa il peso
e a passo lento il ciglio
cerca acquapassata
ma tardi, tarda è ora la giornata assente
e il passato svapora.
Perugia-Assisi ‘05
conta duecentomila
vestiti d’arcobaleno
legati al mondo
da una fascia bianca:
STOP ALLA POVERTA’!
NO EXCUSE, O.N.U.,
idea di un altro mondo possibile,
che all’in-stallo attuale
consideri solo numeri
i sacrificati al tuo progresso
e i manifesti del tuo regresso,
per quelli che giacciono dalla nascita
nella melma e mai troveranno
una moneta sotto il sedile
della loro auto...
per quella frase che può confidarsi
nascosti nell'intimità segreta tra amici,
nel fresco d'un cortile alberato di sera,
emigranti e non,
per un amore dato come un gelato...
Canicola...
la tua mano sia gentile
e a me una carezza venga,
in quest'ora di calda umidità
il mio labbro imperlato
di sudore
terga per pietà.