Le radici dell'arcobaleno

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lucky_luke
00lunedì 19 maggio 2008 15:15
Le radici dell'arcobaleno

I primi ricordi infantili di Giuliano risalivano al panorama di una valle in un pomeriggio di marzo.
Le nubi leggere e veloci lasciavano filtrare i raggi del sole: la pioggerellina scintillante da poco aveva ceduto il proscenio ad un'iride, che percorreva gioiosamente il suo arco da una fenditura della collina ad un campo di grano più lontano.

La mano del bimbo si liberò decisa da quella del vecchio, per indicare prima la collina e poi la campagna:
"Nonno, dove sono piantate le radici dell'arcobaleno?"
"Nel passato dei vecchi e nel futuro dei bimbi: il sogno dei nonni che proietta ai nipoti l'eredità multicolore delle speranze del mondo".

L'anno dopo in riva al mare:
"Guarda Giuliano, guarda il battito dell'onda ! Corre, si infrange... ritorna all'origine per riprender forza... e ricorrere ancora. Proprio come noi, nonni, figli, nipoti e cosi via per l'eternità".
Quel sodalizio, antico come il mondo, era nato così.

Ora Giuliano, al capezzale del vecchio morente, raccoglieva la mano inerte e l'eredità dell'indimenticabile maestro.


Giuliano 18.06.2000
auroraageno
00lunedì 19 maggio 2008 20:30

Una persona davvero meravigliosa! Indimenticabile...
Lo credo, Giuliano caro, che te lo porti sempre nel cuore!
Ti ha lasciato una grandissima eredità... ed è tanto bello rendersi conto che tu l'hai accolta con tutto il tuo essere!

Ti abbraccio... Grazie di questa meraviglia..! Ci hai donato una testimonianza da custodire!

aurora

lucky_luke
00martedì 20 maggio 2008 14:03
Carissima Aurora,
Noi siamo il prosieguo delle magnifiche persone che ci hanno preceduto.
Siamo il loro completamento e la prosecuzione dei loro sogni.
Grazie.
Anche a nome del mio nonno.
Un grande abbraccio
Giuliano
fiordineve
00venerdì 20 giugno 2008 00:27
Re:
lucky_luke, 19/05/2008 15.15:

Le radici dell'arcobaleno

I primi ricordi infantili di Giuliano risalivano al panorama di una valle in un pomeriggio di marzo.
Le nubi leggere e veloci lasciavano filtrare i raggi del sole: la pioggerellina scintillante da poco aveva ceduto il proscenio ad un'iride, che percorreva gioiosamente il suo arco da una fenditura della collina ad un campo di grano più lontano.

La mano del bimbo si liberò decisa da quella del vecchio, per indicare prima la collina e poi la campagna:
"Nonno, dove sono piantate le radici dell'arcobaleno?"
"Nel passato dei vecchi e nel futuro dei bimbi: il sogno dei nonni che proietta ai nipoti l'eredità multicolore delle speranze del mondo".

L'anno dopo in riva al mare:
"Guarda Giuliano, guarda il battito dell'onda ! Corre, si infrange... ritorna all'origine per riprender forza... e ricorrere ancora. Proprio come noi, nonni, figli, nipoti e cosi via per l'eternità".
Quel sodalizio, antico come il mondo, era nato così.

Ora Giuliano, al capezzale del vecchio morente, raccoglieva la mano inerte e l'eredità dell'indimenticabile maestro.


Giuliano 18.06.2000





Mi sono commossa nel leggere questa favola.
Ho un ricordo struggente del mio nonnino materno, che assomigliava a quel tuo amatissimo nonno.

Che incanto, Giuliano, un racconto perfetto.







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