ormedelcaos
00sabato 31 maggio 2008 09:28
Guardai l'ora, ed eri rimasta ancora
sveglia. Segnando le 3 e zero cinque.
Il mattino dopo.
Quando all'una e zero 6 ci eravamo
già lasciati.
Una padronanza indelebile resa
testimonianza in una onesta e ricca
lapide del tempo, che ancora
ti rammemorava quel mattino.
Unitamente ai fiori e sorrisi, resi.
E scorsa in quei sospiri di quelle poche
parole raccattate in quell'ultimo minuto,
allorquando eravamo ancora liberi
di tacere.
Quando forte a noi ci appare il senso della morte che a te viene negata
auroraageno
00sabato 31 maggio 2008 13:27
Vi sono eventi che tolgono la parola...
Vi sono momenti che non si cancelleranno mai, in noi.
E la morte s'appressa quando e se.
Questa manifestazione d'intenso sentire in versi è molto toccante..!
Ti abbraccio, Walter...
aurora
ormedelcaos
00sabato 31 maggio 2008 14:43
A dire il vero, carissima Aurora, non racconta cose funeree, o almeno non era nella mia intenzione farlo. Mi riferivo alle nostre conoscenze sul web, a quelle magari più particolari che in quel momento ci interessano, e con cui dialoghiamo anche fino a notte fonda. Per poi riprendere il giorno dopo, e, accorgerci che l’amica, dopo che ci eravamo salutati, è rimasta dispensando sorrisi e fiori…agli altri.
Voleva significare, in senso più universale, che queste nostre tracce restano, già da adesso, come lapidi indelebili, facendoci magari perdere, per gelosia, un’amicizia a cui ci tenevamo tanto.
Ti abbraccio, e ti ringrazio per la tua sempre profonda, e sentita, gentilezza.
walter